Artista poliedrico di lungo corso, sostanzialmente coerente, secondo quella che pare essere la sindrome “olandese”, condivisa da Mondrian, cioè essere da un lato pittore tradizionale, ottocentesco, dall'altro esperire concezioni “contemporanee” da cubiste ad astratte, a informali. Così comunque non si avrà mai un vero innovatore, nemmeno un Picasso, ma personalità di cultura attiva e propositiva della figurazione anche straniera come Christiaan de Moor (1899-1981) che nel 1946 fu noto a C.L. Ragghianti tramite Chr. Snijders. Costui (omonimo del pittore piuttosto famoso defunto nel 1943, forse un consanguineo coinvolto nelle arti
figurative, residente allora a Firenze, oltre che in Venendaalude-den Haag-252) il 20 settembre 1946 informava C.L.R. – commissario dell'Istituto del Rinascimento e fondatore dello Studio Italiano di Storia dell'Arte di Firenze – che Christiaan de Moor “è al corrente delle proposte che abbiamo fatto in Olanda per il suo Istituto [lo Studio] e può influire molto, sarebbe bene di invitarlo a vedere l'Istituto”. Con il seguente breve messaggio del 28 aprile 1949, C.L.R. invita de Moor a venire a Firenze per approntare progetti, successivamente non realizzati. Il 21 maggio 1949 altra breve comunicazione di R. rivolta all'artista olandese: