Questo blog è entrato
nel terzo anno di pubblicazione – pardon, postazione – con alle
spalle 267 interventi o post. Non male per l'attività di un quasi
ottuagenario e di sua nipote Irene che gli fornisce assistenza
tecnica nel tempo residuo di un'intensa vita di neo sposa, di neo
casalinga, di blogger in proprio e di collaborazione letteraria e –
finalmente s'è decisa – di matricola universitaria.
I 267 post sono di vario
genere, comprendendo persino l'intera pubblicazione “anastatica”
della quarta serie di “SeleArte” (1988-1999) – di cui a cura di
Rosetta Ragghianti si sono realizzati gli Indici dei nomi, dei
luoghi, degli argomenti, agevolmente consultabili in rete. Perché
apportassero un rinnovato interesse ai testi e ai documenti originali
riproposti si è resa necessaria una notevole mole di lavoro,
dall'essenziale scannerizzazione alla ricerca e elaborazione dei
materiali integrativi quali fotografie, altre documentazioni,
commenti informativi nonché corredi biografici e bibliografici, ecc.
Tutta questa attività copre e ricorda già una buona parte dei
settori culturali ed artistici di cui si sono occupati i coniugi
Ragghianti durante la loro indefessa azione, sempre operante, anche
durante le non infrequenti malattie, di Licia soprattutto.
Particolare attenzione è stata dedicata, ed è tuttora in corso,
alla riproposta dell'intera Mostra Arte Moderna in Italia,
1915-1935, del 1967 in Palazzo Strozzi, con integrazioni inerenti
gli studi di Carlo L. Ragghianti, di nuove fotografie e altri
materiali con persino un po' di aneddotica secondo le mie residue
rimembranze.
Più che per fare il
punto della situazione, per chiarezza d'intenti sarebbe opportuno
definire che tipo di mezzo di comunicazione è, o vorrebbe essere, la
nostra presenza in rete.
I blog, per loro
indefinizione, sono di vario tipo, di contenuti ancor più vari. Si
va dal diario personale, al commento del mondo dal proprio punto di
vista, all'organo di propaganda organizzato, a mezzo di comunicazione
gratuito ma sovvenzionato altrimenti (pubblicità, ma – direi –
non solo), a vero e proprio organo d'informazione alternativo oppure
integrativo della carta stampata e altri media strutturati.
Il nostro “Ragghianti e
Collobi” è un contributo informativo e critico che intende
proseguire con altri mezzi l'esperienza e gli scopi di “SeleArte”
(quarta serie), rivista per noi oggi economicamente insostenibile
senza “sponsor”. Questi però, persone o enti o ditte che siano,
non sono come lo sono stati Sergio e Luisa Perdisa – editori ma
soprattutto ammiratori dei Ragghianti – o come l'amico di famiglia
Bruno Tassi (sempre col consenso del socio Roberto Cecchi), cioè
persone che mi hanno economicamente aiutato senza chiedere in cambio
alcunché. I pochi – e in punta di piedi – tentativi che ho
esperito sono sempre stati accolti ma a condizioni inaccettabili. Non
perché mi venisse chiesto di inserire la loro pubblicità (il che
sarebbe stato ovviamente doveroso, purché fosse esplicita e
pertinente al marchio) ma perché invece mi è sempre stato
chiesto – informalmente, verbalmente of course – di
aderire anche a campagne di sostegno più o meno esplicite però
sostanzialmente non palesi ed identificabili o comunque non
coincidenti con le idealità di Ragghianti.
Quindi posso affermare
che già più di vent'anni fa ho accertato che in questo paese non
esiste stampa libera, salvo che non si consideri “libertà”
difendere e promuovere gli interessi di un proprietario e/o di chi lo
finanzia.
Il blog è un mezzo
sostanzialmente economico da gestire, anche per me che
tecnologicamente sono un plantigrado dell'era Gutenberg, di
conseguenza un analfabeta e-qualcosa. “SeleArte” (IV serie) era
una fanzine dell'operato di Carlo L. Ragghianti e Licia
Collobi, un organo di stampa utile e anche necessario, nonostante
l'esistenza a Lucca della Fondazione Centro Studi Licia e Carlo L.
Ragghianti, la cui quasi quarantennale attività è da ritenersi
tutto sommato positiva per quanto riguarda i fondatori.
“Ragghianti e Collobi”
indubbiamente vuol proseguire sul binario di “SeleArte” (IV
serie), ed essere un medium indipendente, distinto ma se
necessario alleato della Fondazione di Lucca. Il blog intende anche
potenziare l'attività e introdurre alcune novità.
L'innovazione più
significativa è quella di mettere via via a disposizione
dell'indefinito (ma potenzialmente infinito) “pubblico” di
studiosi, di studenti, di persone colte, di residui amici e stimatori
dei coniugi R., ed anche di semplici curiosi, l'accesso ad opere
scritte sempre più rare da rintracciare nel mercato (e comunque non
gratuite, nonostante il crollo del prezzo dei libri inattuali),
oppure nelle scomode – spesso burocraticamente frustranti –
biblioteche, purtroppo temo concettualmente sempre più lontane dalla
mentalità internettiana. E di rendere accessibili non solo gli scritti ma anche la conoscenza della vita personale, sociale, politica, delle relazioni con artisti e personalità, delle iniziative di ogni genere dei coniugi Ragghianti. Tutto questo per me e le sorelle ha la sua importanza sia
emblematica che esemplare, oltre che documentale. L'immissione in rete delle fonti parrà un po'
disordinata e casuale, e in parte lo è il mio personale eclettismo;
in parte – ma non del tutto volutamente – rispetta il tipo di
metodo espressivo caro a mio padre e a Benedetto Croce, spesso, di
asistematicità nei confronti del modello manualistico, per dirla in
soldoni. Comunque io non sono in grado di procedere in quel senso e
preferisco astenermene piuttosto di fare pastrocchi a danno della
cultura.
Mi si può obiettare
circa la preoccupazione di non immettere in rete materiali
sufficienti in relazione alla loro mole complessiva, colmando così
le lacune tra i post pubblicati e quelli in attesa di esserlo, o di
essere organizzati. A ciò non rispondo positivamente. Cioè non si
possono immettere pari pari tanti scritti che son lì ad aspettare:
prima di tutto di essere riconosciuti nel contenuto al di là della
loro titolazione, quindi eventualmente dotati di note esplicative e
di commento per non lasciare completamente all'utente del post la
pena di fare i riscontri e i collegamenti necessari.
Altra notazione di
qualche rilevanza connessa al mio lavoro sui singoli contributi del
blog è che per me c'è molto da imparare e/o da capire.
Perciò va considerato anche questo aspetto – soprattutto rilevante
per il tempo che assorbe – di un “non è mai troppo tardi”, che
noto con soddisfazione può rimanere capacità attiva anche nella
vecchiaia. Devo riconoscere, infatti, che da un lato non sono mai
stato un particolare conoscitore dell'opera dei miei genitori, per
naturale inclinazione a certa mediocrità e certo ostacolo a fronte
di quel che concerne la speculazione teoretica. Dall'altro ha ostato
la naturale superficialità giovanile, l'illusorio rimandare al
domani, i tanti casi della vita lì per lì considerati importanti.
Adesso, di fatto, passo abbastanza tempo a leggere quanto ignorato e
a rileggere quanto non compreso o non interamente afferrato. (E devo
confessare – anche se mi brucia – che estesi sono i margini di
approfondimento ancora da esplorare e – questo lo so per certo –
non avrò né il tempo né l'energia per farlo).
Tutto questo – anche se
un po' imbarazzante – dovevo scriverlo perché si collega piuttosto
intrinsecamente alla mia partecipazione diretta nel blog.
Ricollegandosi a quanto in precedenza scritto circa la frammentazione
degli argomenti, ecc., sarebbe indecoroso immettere in rete testi e
documenti senza conoscerne il contenuto effettivo ed anche senza
lettura di controllo su carte note ma di lontana o lontanissima prima
lettura. Verifiche necessarie, quindi, non per il merito (ovviamente
intangibile) ma per agevolare la lettura fornendo ulteriori
informazioni o quant'altro possa essere necessario per la migliore
comprensione del lettore.
Mi sono accorto, poi, che
via via la presenza dei miei interventi, di ricordi, di osservazioni,
di precisazioni si è infittita. Oltre al fatto che alla fin fine
figlio dei Ragghianti e Collobi sono e che anch'io – come le
sorelle e nipote – ritengo che almeno in buona parte queste
interpolazioni possano interessare e risultare utili alla complessa
ricostruzione di una storia famigliare che non è stata ordinaria né
tanto meno insignificante.
Avevo in programma di
rendere note con una certa frequenza anche “corrispondenze”
(intere o parziali) di Carlo L. Ragghianti con i suoi significativi
ed importanti interlocutori. Purtroppo, stando lo stato di degrado di
molte fotocopie (i cui inchiostri spesso non reggono il passare del
tempo), ma anche di veline originali (il cui inchiostro dal nastro
tende a sbiadire) le lettere risultano non riproducibili o
praticamente illeggibili Occorrerebbe trascrivere queste missive con
non poco dispendio di tempo e denaro. Ciò non ci è possibile.
Perciò, almeno per il momento, dobbiamo accantonare il progetto di
rendere accessibile anche questo veramente unico materiale
dell'Archivio. Spero comunque nella concomitante, continua e del
tutto indipendente attività di studiosi affermati e di laureandi che
svolgono e concludono ricerche presso l'Archivio della Fondazione
Ragghianti di Lucca. Confido che esse ci saranno comunicate, così da
renderle ulteriormente note tramite questo blog.
Anche in un altro post ho
accennato al fatto che questa attività è piuttosto impegnativa e
smisurata, con l'evidente conseguenza che il sottoscritto potrà
parteciparvi più o meno a lungo, ma non concluderla. A questo punto
spero che le sorelle individuino come e con chi proseguire questo
compito che abbiamo affrontato consapevolmente (seguito allo
sbandamento fisico ed emotivo conseguito ai 34 giorni di degenza in
ospedale) sia per continuare a significare la filiale ammirata
devozione a Ragghianti-Collobi, sia per la banale necessità di avere
uno scopo per cercare se non proprio di evitare almeno di ritardare,
attutire le orrende conseguenze sulla memoria e sulla consapevolezza
di sé, le quali possono venir meno anche prima dell'inevitabile
decesso.
Nel frattempo: cotidie
laboremus.
F.R. (26 novembre 2018)
Addendum
Questo blog "Ragghianti & Collobi" è anche equivalente di un messaggio in bottiglia lanciato in mezzo al mare, in balia delle onde finché qualcuno lo pescherà e lo aprirà. Vuol essere quindi e soprattutto un messaggio potenziale con destinatario preferibilmente stocastico, dato che chi è predisposto dagli ordinari mezzi di formazione e informazione culturale a voler conoscere o studiare Carlo L. Ragghianti o Licia Collobi generalmente viene orientato alla bisogna in sedi accademiche. Comunque anche per costoro la frequentazione del blog "Ragghianti & Collobi" può risultare di qualche interesse ed addirittura tornar utile.