Queste due immagini di litografie di Honoré Daumier illustrano – oltre e più che un ciclo di G.B. Vico – la persistenza, dopo quasi due secoli, di tendenze dell'Europa: prona al capitale e l'ossessionato terrore nei confronti della Russia.
Queste due immagini di litografie di Honoré Daumier illustrano – oltre e più che un ciclo di G.B. Vico – la persistenza, dopo quasi due secoli, di tendenze dell'Europa: prona al capitale e l'ossessionato terrore nei confronti della Russia.
Dalla metà del trascorso dicembre, questo blog si è trovato, per una serie di circostanze, a dover sospendere la postazione.
Vari i motivi.
1. Difficoltà di continuità dell'attività da parte di chi realizza la immissione in internet dei contenuti;
2. Difficoltà di sostenere le spese di gestione e di realizzazione da parte mia, stante gli strabilianti aumenti di tutto in seguito all'inflazione, che comoda al potere riducendo l'onere debitorio della nazione;
3. Personali intensificazioni di disagi e malattie, che inficiano la continuità dell'attività propria e di chi collabora alla realizzazione del blog.
Ne consegue una sospensione inevitabile da questo inizio gennaio 2023.
Successivamente conto di riprendere le postazioni, però con carattere intermittente almeno fino a che non si risolvano (o almeno significativamente riducano) le ragioni delle attuali difficoltà.
Per quel che riguarda il punto 2 è da escludere ogni ricerca di sponsorizzazione. Ciò per le assodate esperienze secondo le quali ho la certezza che l'eventuale finanziatore vorrebbe incidere sulla pubblicazione in modo più o meno significativo e vistoso. Ciò mi è inaccettabile. Ricordo che subito dopo la morte di Adriano Olivetti iniziarono da parte di certi olivettiani di Ivrea e di Milano tentativi di interferenze e fasi ipocritamente coercitive non soavi da parte di personaggi tali nella forma e nella sostanza. Ciò comportò nel 1966 la cessazione di "seleArte". Nella quarta serie di "seleArte", quella da me realizzata dal 1988, poi ebbi concreti e disinteressati aiuti solanto dai coniugi Perdisa delle Edizioni Calderini e da Bruno Tassi (con il socio Roberto Cecchi), imprenditore pratese amico e partigiano di Carlo L. Ragghianti, che morì proprio quanto l'aumento delle tariffe postali mi costrinse a cessare la pubblicazione nel 1999.
F.R.