Carlo e Licia

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lunedì 22 gennaio 2024

"Commenti di critica d'arte" di Carlo L. Ragghianti, 1946.

La recensione a questo libro che Cesare Gnudi scrisse per "Belfagor" (a. III, n.1, gen. 1948, Vallecchi editore) viene qui riprodotta a guisa di presentazione, o meglio di introduzione, a questo volume del 1946 che l'autore volle dedicare proprio "a Cesare Gnudi", sodale nell'antifascismo cospirativo prima, resistenziale poi; quindi partecipe indispensabile delle vicissitudini dei coniugi Ragghianti negli anni bolognesi, nonché zio putativo dei figli Francesco e Rosetta. Le sottolineature a margine del testo presumo siano opera di C.L. Ragghianti.

Dal volume si estraggono i due Avvertimenti (il primo per la prevista edizione nel 1943 sospesa per la Guerra civile di Liberazione, il secondo nel maggio 1945 per quella che sarà l'effettiva edizione); quindi quattro saggi contenuti nel volume, tre dei quali risultano inediti. Si tratta di "Rinascimento", "Naturalismo" e altri equivoci concetti (1933-34); di

Documento sulla critica ermetica (1942); di Medioevo accademico.

Per il saggio Premesse alla critica d'arte contemporanea la riproduzione è dovuta al fatto che esso sembra costituire una versione di quanto pubblicato nel Bollettino della Galleria "L'Arcobaleno" di Venezia nel 1939. Invece il saggio Storia di un problema critico (Per Antonio Pollaiolo), che risulta inedito, non viene qui riproposto perché è nostra intenzione che esso faccia parte del post comprensivo degli altri studi che Ragghianti fece su questo artista.

Conclude il post l'Indice generale del volume, cui segue l'Indice dei nomi, sempre utile per eventuali consultazioni.

F.R. (4 gennaio 2024)

mercoledì 17 gennaio 2024

Ada Negri disegnatrice, 1 (1960-1982).

Come si può agevolmente dedurre dalle date nel titolo di questo post, la Ada Negri qui nominata non rappresenta un aspetto inedito della nota poetessa e scrittrice della prima metà del Novecento. Si tratta, invece, di una omonima autentica poetessa figurale, di un'artista poco conosciuta e ancor meno considerata.

Allieva di Aldo Salvadori, direi la più sorgiva e dotata, Ada Negri è stata anche un personaggio autenticamente originale – e coerente – come si può riscontrare dalla Nota Biografica che seguirà. In un necrologio locale ella viene definita “eccentrica e stravagante” con rispetto ed ammirazione in un contesto ambientale lombardo operoso e prevalentemente rurale, nel quale Ada Negri ha operato ed è vissuta dal 1926 al 2015.

In questo primo intervento nel blog, riproduciamo il saggio di Carlo L. Ragghianti, il quale convinse l'amico Bruno Tassi a pubblicare il volume Disegni di Ada Negri (Prato, 1982) dal quale si riprendono anche i testi critici di Franco Russoli, Luigi Cavallo, Raffaele De Grada, Francesco Vincitorio, Alfio Coccia. Seguono 78 illustrazioni scelte quale documentazione visiva dal 1960 al 1982.

Il secondo post su Ada Negri disegnatrice sarà soprattutto dedicato alle opere realizzate dal 1983 al 2002 e comprenderà anche la corrispondenza tra l'artista lombarda ed i Ragghianti.

Attendendo alla rievocazione degli artisti presenti nella Mostra Arte Moderna in Italia 1915-1935 (in via di conclusione) mi ero via via accorto e convinto che buona parte di costoro era – oltre che pittore e/o scultore – anche disegnatore e incisore di vaglia. Di conseguenza sono giunto alla conclusione di postare di quegli artisti anche appositi interventi sulla loro opera grafica, fornendo documentazioni anche a prescindere da apparati critici ulteriori.

Naturalmente questa particolare attenzione non può essere riservata soltanto a chi ha partecipato alla storica esposizione del 1967 in Palazzo Strozzi a Firenze. Saranno quindi presi in considerazione limitatamente alla loro opera grafica (disegno, acquarello, incisione, litografia, ecc.) anche artisti quali Ada Negri, così come del resto abbiamo di recente fatto con Nino Tirinnanzi e i suoi ritratti disegnati per “Criterio” (vedasi post del 9 dicembre 2023).

Altrettanto naturale è considerare la grafica creativa di architetti e designers e, perché no, di uomini di lettere quali ad es. Leo Longanesi e diversi altri poliedrici letterati noti per altre preminenti attività, come in qualche caso risulta già dall'elencazione dei nostri post (c.750), dei quali spero di poter approntare un indici dei “tag” che faciliti la ricerca nell'ormai considerevole mole del nostro blog. Ciò in analogia con gli Indici dei 26 fascicoli di “SeleArte” (IV serie, 1988-1999), della quale è in atto la revisione del formato grafico a suo tempo loro applicato.

In conclusione: il presente post e quello su Nino Tirinnanzi disegnatore sopra citato vanno considerati come dei prototipi di una nuova serie di interventi dedicati esclusivamente alla grafica (disegno, acquarello, tempera, gouaches, monotipi, tecniche incisorie, litografia). Queste espressioni creative sono considerate generalmente meno importanti; sono comunque meno note e indagate. Ciò avviene a torto: le espressioni grafiche non speculative (come purtroppo avviene anche con la complicità di qualche artista che segue il mercato falsificando se stesso anche in pittura e scultura) sono originali, non sono meno significative, anzi talora sono le più rappresentative dell'originalità dell'artista, come appunto avviene nell'opera di Ada Negri.

F.R. (30 dicembre 2023)

domenica 7 gennaio 2024

Antonio Sant'Elia.

Agli inizi degli anni Sessanta, anche grazie al volume/Catalogo di Luciano Caramel (1935-2022) e Alberto Longatti (vivente sena dati anagrafici noti) pubblicato nel 1962, si ebbe un recupero della memoria di Antonio Sant'Elia. Giovanissimo architetto, futurista precoce, promettente per idee di largo respiro, nato nel 1888 e morto al fronte di guerra nel 1916.

Il saggio di Carlo L. Ragghianti Sant'Elia il Bibbiena del duemila ("Critica d'Arte", n.56, 1963), che ebbe una risonanza immediata, viene qui riproposto con a mo' di Prefazione il testo della lettera che C.L.R. inviò il 1.1.1963 a Luciano Caramel. 

Riproduco anche parte del Messaggio del 1914 con il quale Sant'Elia teorizzò le proprie idee sull'architettura dimostrate con i suoi disegni, di cui fuori testo ne riproduco a colori una quindicina.

L'interesse critico nei confronti di Sant'Elia e dell'architettura futurista era presente in C.L.R. fin dai primi anni universitari e certamente ne aveva discusso con l'amico Fortunato Bellonzi, il quale proprio tra il 1929 e il 1930 aveva pubblicato un volumetto monografico su Sant'Elia.





Altri due scritti (recensioni) di C.L.R. su questo argomento furono pubblicati su "seleArte" (n.21, del 1955, pp.46,47; n.26, del 1956, pp.18) dalla quale li riproduciamo. Anche in questi brevi interventi C.L.R. anticipa la critica alla sopravvalutazione complessiva in corso dell'opera teorica dell'architetto.

F.R. (5 settembre 2023)