Carlo e Licia

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sabato 15 ottobre 2022

"Domenico di Michelino" di Licia Collobi Ragghianti

Su Domenico di Michelino (1417-1491) dal 1950 non ci sono state novità peculiari, salvo il fatto di decidere di chiamarlo Domenico di Francesco detto Domenico di Michelino. Gli studi che riguardano questo maestro successivi al saggio di Licia Collobi Ragghianti, per lo più riferiscono a puntualizzazioni attributive. Il più rilevante contributo recente (Dizionario biografico Treccani, scritto da Marzia Casini Wanrooij) registra la successione di chiarimenti, contributi e acquisizioni.

Riproponendo integralmente il saggio di Licia Collobi Ragghianti ("Critica d'Arte", VIII-IV, 1949-1950, pp.363-378) proseguiamo la pubblicazione cronologica degli scritti della studiosa prima della impegnativa ed assorbente esperienza della stesura di gran parte della rivista "SeleArte" (1952-1966). Aggiungiamo soltanto alcune illustrazioni di dipinti di Domenico di Michelino, non riprodotte nell'edizione del 1949-50.

F.R. (7 ottobre 2022)

martedì 11 ottobre 2022

Arte Moderna in Italia 1915-1935 - Testi dei Critici, 46. GINO VISENTINI (SCIPIONE).

 


Post Precedenti:

1. RAFFAELE MONTI ( I ) - 16 giugno 2018
2. IDA CARDELLINI (LORENZO VIANI) - 28  settembre 2018 
3. UMBRO APOLLONIO (NATHAN, BIROLLI) - 19 settembre 2019
4. MARCELLO AZZOLINI (GUERRINI, CHIARINI, VESPIGNANI). 6 ottobre 2019
5/I. FORTUNATO BELLONZI (BOCCHI, D'ANTINO). 12 novembre 2019
5/II. FORTUNATO BELLONZI (MORBIDUCCI, SAETTI). 28 dicembre 2019
6. ALDO BERTINI (CREMONA, MAUGHAM C., PAULUCCI). 22 gennaio 2020.
7. ANNA BOVERO (BOSWELL, CHESSA, GALANTE). 5 febbraio 2020.
8. SILVIO BRANZI (SCOPINICH, BALDESSARI, NOVATI, SPRINGOLO, RAVENNA, KOROMPAY, ZANINI). 23 febbraio 2020.
9. GIOVANNI CARANDENTE (COMINETTI, MARINI). 4 marzo 2020.
10. ITALO CREMONA (REVIGLIONE). 7 maggio 2020.
11. ENRICO CRISPOLTI, I (BALLA, EVOLA, ALIMANDI, BENEDETTA). 2 aprile 2020.
12. ENRICO CRISPOLTI, II (COSTA, DIULGHEROFF, DOTTORI, FILLIA). 6 aprile 2020.
13. ENRICO CRISPOLTI, III (ORIANI, PANNAGGI, PRAMPOLINI, MINO ROSSO), 10 aprile 2020.
14. RAFFAELINO DE GRADA I (BOLDINI, ANDREOTTI). 22 giugno 2020.
15. RAFFAELINO DE GRADA II (BERNASCONI, CARPI, CARENA, FUNI). 6 luglio 2020.
16. ANTONIO DEL GUERCIO (MAZZACURATI, MENZIO, RICCI). 8 agosto 2020
17. TERESA FIORI (INNOCENTI). 1 settembre 2020.
18. CESARE GNUDI (FIORESI, PIZZIRANI, PROTTI). 2 ottobre 2020.
19. VIRGILIO GUZZI (MANCINI, CAVALLI, MONTANARINI, PIRANDELLO). 19 novembre 2020.
20. MARIO LEPORE (DEL BON, LILLONI). 21 dicembre 2020.
21. LICISCO MAGAGNATO (NARDI, PIGATO, FARINA, TRENTINI, ZAMBONI, BERALDINI, SEMEGHINI). 21 gennaio 2021.
22. CORRADO MALTESE (GERARDI). 4 marzo 2021.
23. FRANCO MANCINI (PANSINI, NOTTE, BRESCIANI, CRISCONIO, CIARDO, GATTO, VITI).  3 aprile 2021.
24. GIUSEPPE MARCHIORI, 1 (ROSSI, LICINI). 3 maggio 2021.
25. GIUSEPPE MARCHIORI, 2 (SEVERINI, SPAZZAPAN). 28 maggio 2021.
26. MICHELANGELO MASCIOTTA, 1 (LEGA, VENNA LANDSMANN, CALIGIANI, COLACICCHI). 7 giugno 2021.
27. MICHELANGELO MASCIOTTA, 2. (DE PISIS, PEYRON, LEVASTI, CAPOCCHINI). 18 giugno 2021.
28. GIAN LORENZO MELLINI. (VITTORINI, SALIETTI, SANI, DE JURCO, BUGIANI). 23 luglio 2021.
(Il numero 29 sarà prossimamente pubblicato).
30. ALESSANDRO PARRONCHI (CARLINI, MOSES LEVY). 14 settembre 2021
31. GIACINTO NUDI. (RAFFAELE CASTELLO). 16 agosto 2021.
32. GUIDO PEROCCO (CADORIN, MARTINI, MOGGIOLI, PELLIS), 1. 23 ottobre 2021
32bis. GUIDO PEROCCO (ZECCHIN, CAVAGLIERI, GARBARI, CAGNACCIO DI S. PIETRO), 2. 6 novembre 2021
33. AGNOLDOMENICO PICA (DEPERO, BOLAFFIO, MARTINI, SIRONI, D'ALBISOLA, GHIRINGHELLI, USELLINI). 16 dicembre 2021
34. ATTILIO PODESTA' (MERELLO, RAMBALDI, SACCOROTTI). 24 gennaio 2022
35. GIUSEPPE RAIMONDI (ROMAGNOLI, BERTOCCHI, COLLIVA, CORAZZA) con Appendice 1946, del 16 febbraio 2022. 13 febbraio 2022
36.  MARIO RIVOSECCHI(RICCARDI). 8 marzo 2022
37. MARIO ROSCI(BONFANTINI). 14 marzo 2022
38. PIER CARLO SANTINI (ROSAI) 1. 17 aprile 2022
39. PIER CARLO SANTINI (SOLDATI) 2. 22 aprile 2022
40. ALBERTO SARTORIS (PETTORUTI, BADIALI, RADICE, REGGIANI, RHO). 24 maggio 2022
41. GIUSEPPE SPROVIERI (DE ANGELIS). 18 giugno 2022
42. ANTONELLO TROMBADORI, 1 (DONGHI, CERACCHINI). 13 luglio 2022
43. ANTONELLO TROMBADORI, 2 (GUZZI, STRADONE, RAPHAEL MAFAI, ZIVERI). 23 luglio 2022
44. MARCO VALSECCHI (CORSI, DE GRADA). 22 settembre 2022.
45. MARCO VALSECCHI, 2 (TOSI, TOZZI, BREVEGLIERI). 27 settembre 2022


Gino Visentini (1907-1988) è stato un personaggio piuttosto rilevante e polivalente della cultura artistica italiana. E' stato pittore, dopo aver frequentato l'Accademia Carrara di Bergamo, fino al 1935, però di non rilevante ed ignota qualità espressiva. Nel contempo (1932-35) ha diretto a Bergamo la rivista letteraria ed artistica “Cronache”, alla quale collaboravano giovani scrittori e pubblicisti oggi noti, fra cui Guglielmo Petrori e Mario Tobino. Pubblicò disegni di Morandi, e di Manzù di cui era amico personale. Nel 1936 si trasferì a Roma, dove certamente conobbe Carlo L. Ragghianti, divenendo redattore della nota ed importante rivista “Cinema”, dai primi numeri fino al 1939. Ha collaborato ad “Omnibus” di Leo Longanesi. Come giornalista e critico cinematografico de “Il Giornale d'Italia” divenne presidente del sindacato dei giornalisti cinematografici. Fu soggettista e sceneggiatore dal 1942 di diversi film, di cui c'è nel web adeguata documentazione.

Di particolare interesse la sua partecipazione a “Il Mondo” di Mario Pannunzio, la ormai storica ed importante rivista settimanale, di cui disegnò la testata e di cui fu impaginatore (nonostante che normalmente si pensi che questo compito fu svolto soltanto da Ennio Flaiano). Nella rivista romana fu titolare della rubrica “Tempi moderni”, con brevi saggi di moralità applicata ai costumi correnti. In precedenza fu anche redattore di “Risorgimento liberale”, quotidiano di fatto organo del P.L.I. di cui Benedetto Croce era il presidente. Mi fa piacere segnalare che fu amico di Mino Maccari e di Amerigo Bartoli Natinguerra i celebri vignettisti de “Il Mondo”. Giornalista professionista fu titolare a lungo della rubrica d'arte de “Il Messaggero” quotidiano di Roma.

Dalla corrispondenza con Carlo L. Ragghianti, col quale Gino Visentini ebbe sempre contatti amichevoli, citandola ricordo la lettera del 25 luglio 1963 con la quale C.L.R. lo ringrazia per “il bell'articolo che ha voluto dedicare alla seconda edizione del mio Mondrian”, e gli comunica alcune riflessioni sull'opera, che renderò note nel post che – spero – sarà dedicato alla critica del libro, cui C.L.R. teneva molto.

Riporto in questa sede, invece, lettere di entrambi riguardanti la Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935” e l'immediatamente successivo Premio Marzotto 1967 (vedasi il post del 6 gennaio 2020). Il 29 aprile 1966 , Visentini si rammarica di non essere stato interpellato a proposito della Mostra 1915-1935 in allestimento. Da notare che lui e C.L.R. si davano del “tu”, in conseguenza di accadimenti – presumo legati ancora soprattutto all'ADESSPI - che tennero mio padre spesso a Roma prima del 1965. Il 2 maggio risposta di R, “ti debbo una giustificazione...”. Il 6 maggio Visentini scrive l'autografo nel quale concorda “con l'idea che la mostra dovrebbe essere come un libro di sistemazione storica del periodo di tempo che la riguarda”. Seguono due lettere di Visentini (21 giugno e 2 agosto 1966) circa dettagli specifici della preparazione. Questo tipo di corrispondenza – a volte più voluminoso – fu tenuto da C.L.R. e dalla Segreteria (R. Monti, N. Lo Vullo) con tutti i critici implicati e con decine e decine di artisti e collezionisti.

Riproduco, quindi, le lettere del 20 ottobre 1966 da R. a V.; del 26 dicembre di V. a R., del 16 gennaio 1968 di R. a V.; soprattutto come esempi delle corrispondenze intercorse tra R. e gli altri membri della Giunta del Premio Marzotto 1967, e quale integrazione al citato post del 6 gennaio 2020.

Riproduco, infine, l' “attestato” col quale i membri della Giuria consegnarono a C.L.R. quale ricordo della partecipazione alla manifestazione. Visentini oltre alla firma, scrive “toto corde”.

Con la lettera del 30 giugno 1969, Visentini (membro degli Amici del Premio Strega con diritto di voto) assicura il proprio impegno a favore di Claudio Savonuzzi. Questa insolita attività di “sponsorizzazione” da parte di C.L.R. soddisfece le aspettative dell'antico “allievo” Savonuzzi e le insistenti pressioni di Alfredo Righi e Geno Pampaloni, responsabili editoriali del libro.

Chiude la corrispondenza la malinconica e preoccupata lettera con cui Gino Visentini declina con rammarico l'invito a recensire la monografia di C.L.R. su Moses Levy. Non avendo altre notizie, non posso augurarmi che Visentini non sia rimasto vittima della depressione (comunicata nel 1975) fino alla morte avvenuta nel 1988.

F.R. (28 luglio 2022)

venerdì 7 ottobre 2022

Corrispondenza di Camillo. "Critica d'Arte", IV serie, 1984-1988.

La "corrispondenza" di Camillo (così si firmò Carlo L. Ragghianti) fu una rubrica di "SeleArte" dal 1952 al 1966. In essa il direttore della rivista rispondeva a quesiti e osservazioni dei lettori, mentre per chiarimenti o interventi più specialistici, talvolta polemici, C.L.R. ricorreva alla rubrica "acquaforte".

Rendendomi conto che per l'età, ormai decisamente anziana, non potrò gestire questi materiali dettagliatamente o volta volta inseriti in contesti pertinenti ma più generali e organicamente ordinati, ritengo – in 

analogia con le recenti rubriche "Alla rinfusa, au hasard, Random, Corrispondenze e Documenti" – che sia la soluzione migliore riproporre (sottolineando l'argomento) le rubriche gestite da C.L.R. in modo cronologico.

In questo caso – tanto per fare un'eccezione – la cronologia iniziale è all'inverno di quella reale: perciò questa prima postazione riguarda l'ultima serie di "corrispondenza di Camillo". Le postazioni che seguiranno avranno correttamente un andamento cronologico dal 1952 al 1966.


n.1 (apr.-giu. 1984): Laurea per accedere ai Beni Culturali; "Podismo culturale".

n.2 (lug.-sett. 1984): Importazione e esportazione opere d'arte; Scuola e storia dell'arte.

n.5 (apr.-giu. 1985): Immagine. Logocentrismo e arte; Arte cinetica.

n.7 (ott.-dic. 1985): Arte popolare, Sicilia; Distinzione tra moderno e attuale; Su Wiligelmo (Mimmo Laurenza).

n.9 (apr.-giu. 1986): Citazionismo; Provocazione.

n.11 (ott.-dic. 1986): Conoscitore d'arte.

n.12 (gen.-mar. 1987): Castel Del Monte; Danza (Patrizia Veroli).

n.16 (gen.-mar. 1988): Più spazio all'arte contemporanea; Avanguardia; Disegno e storia dell'arte.

lunedì 3 ottobre 2022

Emilio Bertonati: opera grafica.

La rivisitazione della storica mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935” (svoltasi nella prima metà del 1967 in Palazzo Strozzi a Firenze) in atto in questo blog è giunta pressoché alla fine, mancando soltanto alcuni “grossi calibri” (ad es. Morandi) e pochi altri tralasciati o sospesi per specifiche contingenze.

C'è già il progetto di postare una serie di monografie collegate al disegno o alla grafica seriale di alcuni protagonisti della suddetta Mostra, giacché questi aspetti della loro creatività sono meno noti o quasi ignoti. Nel frattempo intendo riproporre l'opera grafica di Emilio Bertonati (1934-1981).

Questo tipo di proposta grafica nel nostro blog ha già il precedente della grafica di Raffaele Castello (vedasi il post del 15 ottobre 2021) presentato da Giacinto Nudi presso l'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa (1965).

Ricordo che dell'opera di Bertonati quale pittore, architetto, gallerista, collezionista si può vedere il post “Bacheca” del 4 settembre 2022 nel quale si recensiscono (collegati alla sua Galleria del Levante) gli aspetti salienti di questo personaggio artista, intellettuale e manager piuttosto singolare nelle finalità ideali.

La mostra e il catalogo, sempre nei locali dell'Istituto pisano, nel 1966 accolsero buona parte della produzione grafica di Bertonati e furono curati da Raffaele Monti, il quale all'epoca da molti amici e colleghi era considerato il dioscuro di Giacinto Nudi. Erano infatti sempre assieme e complementari, affidabile e preciso (quasi pignolo) Giacinto, inaffidabile (talvolta tanto), arruffone Lele Monti.

Il catalogo pisano del 1966 è riprodotto integralmente; la presentazione di Raffaele Monti, giustamente definita “brillante”, costituisce un punto di riferimento obbligato per qualsiasi riflessione sull'operato grafico di Emilio Bertonati. E' fatto da notare che la produzione di disegni e incisioni di questo artista è da considerarsi praticamente in gran parte giovanile, giacché successivamente egli fu molto impegnato

nell'insegnamento e nella realizzazione di progetti complessi ed ambiziosi prevalentemente pragmatici. Comunque a quelle pubblicate nel catalogo pisano aggiungo altri disegni e altre incisioni reperite nel Catalogo “Omaggio a Emilio Bertonati, 1952-1966” che nel 1983 furono esposte nella Galleria dell'Incisione di Brescia. Da questo catalogo traggo anche la Nota biografica, piuttosto inusuale perché incentrata sulla “carriera” accademica e sociale di Bertonati, con notizie altrimenti meno reperibili. Dall'utile, spesso citato in questo blog, volume “Mostre permanenti”. Carlo L. Ragghianti in un secolo di esposizioni ripropongo la scheda n.130, curata da Silvia Massa, relativa alla mostra di Pisa 1966, la quale oltre a ben sintetizzate osservazioni note a chi leggerà questo post e quello della mostra nel Museo di Rovereto (4 settembre 2022), contiene le notizie riguardanti l'organizzazione dell'esposizione, affidata a Gigetta Dalli Regoli.

Benché personalmente non abbia conosciuto durante il suo soggiorno fiorentino negli anni '50/'60 Bertonati, nonostante amici e conoscenti in comune, successivamente ho sempre apprezzato e compulsato attentamente i cataloghi della Galleria del Levante, che giungevano in redazione di “SeleArte” prima, poi di “Critica d'Arte”. Anche C.L. Ragghianti, di solito più che poco attento, sbrigativo nel controllo della “minutaglia” che affollava l'ufficio, era attento nei confronti dei cataloghi della Galleria del Levante, considerandoli più opere per riflessione e proposta critica, non opuscoli di promozione a fini commerciali.

La documentazione di questo post non ha pretese di comprendere l'intera (o quasi) opera grafica di Bertonati, anche se ho l'impressione di riprodurre buona parte di quanto pubblicato a suo tempo della grafica di questo eccentrico artista, di solida formazione visiva e culturale, dal piglio sicuro nel ductus esperto e deciso.

F.R. (23 giugno 2022)


domenica 2 ottobre 2022