1.
Pars costruens; 2. Pars destruens; 3. Cesare Zavattini pittore; 4.
Ancora per una lotteria Nazionale dell'Arte.
1.
Pars costruens.
Indubbiamente
la “La raccolta 8 per 10 di Cesare Zavattini” è stato un libro
concepito come un oggetto di “lusso”, una strenna ben stampata e
rilegata robustamente, carta pesante idonea alla stampa a colori.
Quanto ai contenuti critici sono prevalentemente coerenti
all'iniziativa e alle opere; taluni convincenti e coinvolgenti. La
qualità della stampa dei circa 2000 dipinti è mediamente ottima; le
riproduzioni a colori rispettano gli originali.
E'
evidente scorrendo le duemila opere che tutti gli artisti hanno
affrontato la sfida stimolante di Zavattini, riuscendo ad esprimere
miniature di livello museografico.
Infatti,
alla fin fine la Collezione minima è una sorta di monumento,
un sacrario alla pittura in cui le tombe vanno individuate
singolarmente sulla base di indicazioni sommarie nel libro. Esse
vanno però integrate con il Catalogo steso nel 1959 da Nino
Lo Vullo (v. il primo post del 12 febbraio 2024), utile con dati
essenziali ma certi scientificamente, in modo da rendere possibile
una analisi, un'indagine individuale critica e storica.
Dopo
questa sezione del post è opportuno fornire una sorta di Indice
generale dei contenuti del libro, da me formulato in assenza di
un Indice che l'editore avrebbe dovuto approntare.
1p.
Frontespizio
1p.
Foto di Zavattini tra i suoi dipinti 8x10
1p.
Esergo (di Ezio Gribaudo)
5pp.
Presentazione (di Raffaele Carrieri)
1p.
Foto di Zavattini tra i suoi dipinti 8x10
54pp. Testi
dei critici d'arte (con intercalate tavole di “Autoritratti” dei
pittori per 37 pp; soggetti vari per 17pp.)
55pp. Tavole
sistematiche di “Autoritratti” (con qualche raro altro soggetto).
Sono comprese le ripetizioni in formato più piccolo della voce
precedente
64pp.
Tavole sistematiche di soggetti vari
2pp.
Foto di oggetti decorativi e pupazzi
4pp.
Due vecchie lettere (Corrispondenza tra Zavattini e C.L.
Ragghianti, pubblicate anche nel post precedente del 18 febbraio
2024)
4pp.
Ancora per una lotteria Nazionale dell'Arte
4pp.
Elenco degli artisti (in ordine alfabetico)
1p.
Finito di stampare (Novembre 1967) e Fotografie di Francesco
Aschieri.
Cinque dei trentuno testi critici
2.
Pars destruens
Nel
1967 fu pubblicata la volumessa, ovverosia grosso volume, con pretese
di libro d'arte, da “Edizioni d'Arte [appunto] Fratelli Pozzo –
Torino”. Questo ingrombrante volume in 4° quadrato voleva
rappresentare la consacrazione ufficiale, la celebrazione a stampa
della straordinaria “Collezione minima” di dipinti ideata e
realizzata da Cesare Zavattini.
Personalmente
penso che si sia trattato di un'impresa maldestramente “originale”
e presupponente realizzata da Ezio Gribaudo (1928-2002). Costui è
stato, oltre che grafico, un noto artista che “dal 1966 al 1990
sotto [!?] i Fratelli Fabbri pubblicò monografie di 34 artisti con i
quali collaborò direttamente”. Quanto ai Fratelli Pozzo,
altrettanto noti, voglio pensare che si sia trattato di uno
smarrimento momentaneo, di un tradimento dai canoni tipografici
imposto loro.
Gribaudo
pone in esergo una nota giustificatrice (che si riproduce), la quale
risulta una contraddizione in termini dato che il libro è
sfogliabile (ovviamente) ma non consultabile, salvo genericità
omnicomprensive, per mancanza di punti di riferimento quali – ad
es. – la numerazione delle pagine. E' lecito domandarsi: come mai?
Manca
l'Indice generale. C'è, si, un Elenco degli artisti,
però privo dell'indicazione di dove si trovino citate o illustrate
le loro opere. Ripeto le pagine non sono numerate.
Incredibile! Inoltre alcuni pittori sono presenti con due o più
dipinti riprodotti in luoghi diversi mai indicati.
Il
libro contiene una serie di interventi di critici e scrittori
riguardanti specificamente le piccole pitture. Giacché non c'è un
Indice né un Elenco di costoro, posso informare che
sono 31 i personaggi. La maggior parte noti o conosciuti agli
addetti, alcuni – direi – ignoti o comunque necessitanti di
riscontri sul web o altrove per appurare chi siano stati.
Salvo
Leonardo Borgese e tale Vittorio Del Gaizo con due pagine, i più
dedicano alla “Collezione minima” una paginetta di testo; alcuni
soltanto cinque o meno righe. Questi li voglio segnalare per nome:
Argan (solo cognome stampato: spregio? riverenza? errore
redazionale?), Carlo Barbieri, Palma Bucarelli, Maurizio Calvesi,
Mario Lepore, Agnoldomenico Pica, Marco Valsecchi.
A
questo punto meglio citare tutti gli altri testimonials, perché
altrimenti non sarebbe possibile sapere chi sono. In ordine
alfabetico, così come nel libro si succedono: Umbro Apollonio, Guido
Ballo, Renato Barilli, Eugenio Battisti, Fortunato Bellonzi, Alberto
Boatto, Cesare Brandi, Luciano Budigna, Enrico Crispolti, Mario De
Micheli, Giorgio di Genova, Gillo Dorfles, Maurizio Fagiolo, Emilio
Garroni, Carlo Giacomozzi, Renato Giani, Giuseppe Kaisserlian,
Corrado Maltese, Paolo Ricci, Marcello Venturoli, Gino Visentini,
Cesare Vivaldi.
Tutta
la sezione “gratulatoria” dei critici è intercalata nel libro da
tavole a colori con gli Autoritratti dei pittori ritenuti più
importanti. Queste tavole sono state illustrate con varianti di
montaggio grafico nel precedente post del 18 febbraio 2024.
Segue
la sezione sistematica, per altro non indicata come tale o
altrimenti, con 55 pagine di grandi tavole a colori su due pagine a
fronte, contenenti tutti gli Autoritratti. Al loro interno
sono ripetute, con dimensioni minori, tutte le illustrazioni del
citato precedente post n.1.
Infine
seguono altre 64 pagine con 30 tavole sistematiche su due pagine a
colori con dipinti soggetti vari (paesaggi, nature morte, figure e
nudi umani, composizioni astratte, ecc.).
Ripeto:
salvo il laterale elenco con i nominativi degli artisti ogni tavola
raduna soggetti incolonnati senza un'apparente logica impostazione
vuoi di Zavattini (improbabile) vuoi di Gribaudo (nel senso che egli
– come ci si aspetta curando il volume – ne dovrebbe assumere la
responsabilità).
Soprattutto
rimane il fatto che il lettore che voglia trovare un determinato
dipinto, o altra notizia, non ha altra scelta che sfogliare da capo
ogni volta il volume finché non si imbatte in ciò che cerca.
Ultima
considerazione: il mercato libraio dell'usato e antiquariato è
sempre più filatelico. Si preoccupa di un dentino mancante ai
margini del francobollo, trascura o sottovaluta la qualità del
contenuto. Questo nonlibro, infatti, è ancora valutato 150-200 o più
euro!
3.
Cesare Zavattini pittore.
Ritengo
indispensabile sottolineare il fatto che Zavattini dal 1938 (guarda
caso in concomitanza con l'inizio della Collezione minima),
alle proprie poliedriche attività aggiunse anche la pratica della
pittura, aspetto forse meno noto della sua personalità. Ma reso degnamente noto ed esaurientemente documentata da eccellenti riproduzioni e considerazioni critiche nella monografia Cesare Zavattini. Una vita in mostra, curata da Renato Barilli ed edita, per cura dei famigliari dell'artista, nel 1997 da Bora di Bologna
Comunque
Zavattini era e resta una figura indispensabile per valutare ciò che
riguarda il Cinema cosiddetto “neorealista” da un lato,
dall'altro è stato e resta scrittore ineludibile nella storia della
cultura dagli anni Trenta agli
anni Sessanta. Autodidatta
“Zava” (come viene spesso interpellato) agli esordi è schivo nel
manifestarsi, così nelle prime esposizioni si affida a
Autopresentazioni (che riproduciamo). Così, stante l'indubbia
e profonda sua cultura visiva, evita l'approccio naïf, è
“antigrazioso” e non accademico, gestuale ma senza divenire
astrattista od informale, né è coinvolto nell' “Art Brut”. Con
grande smacco dei suoi amici comunisti rifugge dal “realismo”
staliniano prima, poi guttusiano. La sua pittura si sviluppa in
originale espressione, quella di un uomo originale nel concepire
l'esistenza.
F.R.
(24 gennaio 2024)
4.
Ancora per una lotteria Nazionale dell'Arte.
Sempre
da questo libro del 1967, traggo il testo seguente e lo propongo come
tipica iniziativa di Zavattini, concreta e al contempo paradossale.
Per vivacizzare e per altri versi democraticizzare il mercato delle opere d'arte
non sarebbe inopportuno realizzare iniziative di similare impronta su
base locale, Regionale ed anche poi Nazionale. L'unica difficoltà
operativa vera sarebbe quella di fissare criteri di garanzia (oltre
l'ovvia autenticità) di qualità delle opere d'arte messe in palio.