Carlo e Licia

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giovedì 28 marzo 2024

Manuel Barrese: “Solo con l'Ottocento l'autonomia dell'arte...”. 6° Quaderno della Fondazione Ragghianti di Lucca.

Soltanto Gesù ha sostenuto che gli “ultimi saranno i primi” (sacrosantemente, dato il contesto). Nella realtà accade praticamente sempre il contrario, cioè che gli “ultimi” sono tali e tali restano. In questo caso il 6° volume della collana Quaderni edita dalla Fondazione Ragghianti di Lucca (Solo con l'Ottocento l'autonomia dell'arte. C.L. Ragghianti e la cultura artistico-architettonica dal Neoclassicismo alla stagione del Liberty) si trova ad essere recensito nel nostro blog appena consegnatoci dalle PP.TT., scavalcando altri libri della stessa collana pubblicati da tempo e in attesa della nostra attenzione.

L'argomento è vasto e impegnativo ma Manuel Barrese, in oltre duecento pagine, ricostruisce con acribia archivistica e acume critico l'operato e gli orientamenti di Carlo L. Ragghianti rispetto all'enunciato della seconda parte del titolo del Quaderno.

Come d'abitudine nel nostro blog, preferisco dare la parola ai documenti e alla stesura dei testi scritti, giacche sono più fedeli ed attendibili interpreti del proprio operato e comunque generalmente più efficaci di una perifrasi recensoria.

Di conseguenza, oltre alla 4a di coperta di taglio più storico-critico che promozionale, ripropongo anche l'Indice generale. Naturalmente, come sempre in questa collana anche la Nota Introduttiva di Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo L. Ragghianti di Lucca. Sempre come di consueto riprendo dal libro un capitolo, precisamente quello intitolato Continuità dell'Ottocento. Genesi, fallimento ed eredità del progetto “Arte Moderna in Italia 1885-1915” (pp. 117-132). Questa scelta è dovuta anche al fatto che investe un argomento che conosco meno e che è comunque importante perché si collega alla Mostra Arte Moderna in Italia 1915-1935 e al Catalogo/Mostra Arte in Italia 1935-1950.

Personalmente intendo approfondire in un post quanto elaborato alle pp. 58-75 nel capitolo “L'Impressionismo” di Ragghianti. Un'occasione mancata che da un lato dà 

un'accurata cronistoria dello sfortunatissimo libro, dall'altro indaga il pensiero di C.L.R. e la relativa “fortuna”, connesso con la prevalente adesione della critica alle conclusioni di Lionello Venturi e di Roberto Longhi.

A una prima lettura, mi sembra che si sottovaluti la notevole massa di informazioni e di valutazioni critiche su l'Impressionismo pubblicate in “SeleArte” tra il 1952 e il 1966, così come nelle 20 uscite della rubrica omonima nella “Critica d'Arte” (1967-1980) redatta da Licia Collobi (e autrice della maggior parte dei testi) e nella serie Panini 1974-1988 delle due riviste riunite nella “Critica d'Arte”. Si ricordi che Collobi, oltre che coniuge di C.L.R., aveva aderito alla sua metodologia e quindi era prossima al suo pensiero.

Ne consegue che il materiale riguardante l'Impressionismo direttamente o per inciso riservi ancora nuovi spunti di ricerca e che il nucleo fondante emesso e indagato si dilati in varie direzioni, tanto da richiedere almeno un post circoscritto alle due edizioni Chiantore.

Non è da escludere un post su scritti di C.L.R. collegati alle valide ricerche di François Fosca, che frequentò lo Studio Italiano di Storia dell'Arte di Palazzo Strozzi. Studioso piuttosto originale ed abile divulgatore, nonché poligrafo coscienzioso, Fosca sembra sottostimato in Francia dagli accademici del tempo, quindi dimenticato.

L'Appendice del libro riporta la trascrizione di “Fogli dattiloscritti sull'Impressionismo (1948-1949)”, pp.177-184. Si tratta di un esempio della miniera di appunti e riflessioni (in stragrande maggioranza manoscritti) lasciati da C.L.R.

Altra Appendice, nostra, conclude il post. Si tratta della riproduzione dell'articolo Solo con l'Ottocento l'autonomia dell'arte (“La Nazione”, 20 settembre 1983). Lo ripropongo non solo perché il suo titolo (per altro redazionale) è stato adottato anche per questo libro, ma anche perché esso è argomento pertinente lo svolgimento critico della ricerca di Manuel Barrese.

F.R. (22 febbraio 2024)







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