Carlo e Licia

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sabato 26 novembre 2022

Maria Blanchard (1881-1932)

Nel febbraio-marzo 1981 presso il Museo e Istituto di Humanidades “Camon Aznar” di Saragozza si tenne, in occasione del centenario dalla nascita, l' “Exposicion Maria Blanchard (Antològica – homenaje)”. Attraverso un catalogo, di veste piuttosto modesta, si volle ricordare e omaggiare una donna pittrice, cui la sorte regalò un corpo fragile e deforme ma anche una mente volitiva e fattiva.

Fu proprio questa mente a consentirle di sviluppare una straordinaria forza di volontà, che gli permise di dare una impronta originale e permanente nell'ambito della pittura europea dell'inizio del secolo XX, collegata soprattutto al movimento che fu chiamato “cubismo”.

Certamente sarebbe eccessivo affermare che ella sia stata un'interprete basilare, risolutrice, del Cubismo come invece lo furono – ad es. – Picasso e Bracque, però come Juan Gris, Ghires, Pettoruti e altri Maria Blanchard coniugò quella poetica con mano sicura e convinta adesione ai canoni scompositivi, basilari per distinguere questo importante e innovativo fenomeno artistico.

Personalmente trovo che i dipinti post cubisti siano inficiati da una ripresa del “realismo” praticato in gioventù e poi dalla sua partecipazione al modo di esprimersi derivato dalla suggestione letteraria di Breton e altri che stavano gettando le basi di un movimento strutturato quale sarà il Surrealismo. Dalla lunga conoscenza con Picasso e poi di Dalí e di altri pittori “surrealisti” il suo ductus pittorico si appesantisce, però. La passione per il proprio mestiere e il suo carattere per certi versi “solare” nonostante tutto, salvano comunque la pittura di Maria Blanchard dal baratro della volgarità.

Elegia per Maria Blanchard è il titolo del discorso funebre col quale Federico Garcia Lorca (1898-1936) celebrò la 



pittrice spagnola nell'Ateneo di Madrid nel 1932, pochi mesi dopo la morte dell'artista ormai abbastanza nota internazionalmente. L'evento ebbe una notevole risonanza.

Il commosso omaggio di un grande poeta, poi martire della violenza fascista, di una persona colta e sofferente quale è stato Federico Garcia Lorca sottolinea ed esalta l'umanità di Maria Blanchard, la quale per ostinata vocazione ha comunque lasciato un complesso di opere discontinue ma indubitabilmente originali, inconfondibili.


sabato 19 novembre 2022

Persio Nesti, contributo alla memoria. Rapporti con C.L.R. e suoi scritti su "Criterio" circa Ungaretti e i Grattacieli, con Appendice illustrata.

Nato a Prato nel 1909, alla Scuola Normale di Pisa collega di C.L. Ragghianti, germanista, scrittore, docente universitario prima e dopo la guerra in vari istituti italiani di cultura all'estero, Persio Nesti morì nel 1969 a Castiglion Fiorentino. Di lui nel web risulta una breve, lacunosa biografia SIUSA, priva della bibliografia dei suoi scritti ma con alcuni contributi biografici e critici.

In questo post riporto soltanto una parte del carteggio con C.L.R.; il resto è disponibile nell'Archivio della Fondazione Ragghianti di Lucca. Si tratta di vicende varie del ramingo 

amico di C.L.R., sacrificato con cinismo dal germanista Vittorio Ned Santoli nel 1958, quando "per ritorsione" lo licenziò dal Centro di Cultura per Stranieri, del quale Nesti fu Segretario per una dozzina d'anni.

Le prime due lettere del carteggio riguardano l'analisi che Nesti fa (30 dicembre 1956) di Ragghianti ("sotto la veste del critico e dello studioso vive in te l'uomo e l'artista") e la importante risposta di mio padre (6 gennaio 1957) riguardante in itinere la sua convinzione che l'uomo se è, è il risultato di un processo di costruzione morale.

lunedì 14 novembre 2022

Arte Moderna in Italia 1915-1935 - Testi dei Critici, 29/I. RAFFAELE MONTI (CAPPIELLO, CHINI).

 


Post Precedenti:

1. RAFFAELE MONTI ( I ) - 16 giugno 2018
2. IDA CARDELLINI (LORENZO VIANI) - 28  settembre 2018 
3. UMBRO APOLLONIO (NATHAN, BIROLLI) - 19 settembre 2019
4. MARCELLO AZZOLINI (GUERRINI, CHIARINI, VESPIGNANI). 6 ottobre 2019
5/I. FORTUNATO BELLONZI (BOCCHI, D'ANTINO). 12 novembre 2019
5/II. FORTUNATO BELLONZI (MORBIDUCCI, SAETTI). 28 dicembre 2019
6. ALDO BERTINI (CREMONA, MAUGHAM C., PAULUCCI). 22 gennaio 2020.
7. ANNA BOVERO (BOSWELL, CHESSA, GALANTE). 5 febbraio 2020.
8. SILVIO BRANZI (SCOPINICH, BALDESSARI, NOVATI, SPRINGOLO, RAVENNA, KOROMPAY, ZANINI). 23 febbraio 2020.
9. GIOVANNI CARANDENTE (COMINETTI, MARINI). 4 marzo 2020.
10. ITALO CREMONA (REVIGLIONE). 7 maggio 2020.
11. ENRICO CRISPOLTI, I (BALLA, EVOLA, ALIMANDI, BENEDETTA). 2 aprile 2020.
12. ENRICO CRISPOLTI, II (COSTA, DIULGHEROFF, DOTTORI, FILLIA). 6 aprile 2020.
13. ENRICO CRISPOLTI, III (ORIANI, PANNAGGI, PRAMPOLINI, MINO ROSSO), 10 aprile 2020.
14. RAFFAELINO DE GRADA I (BOLDINI, ANDREOTTI). 22 giugno 2020.
15. RAFFAELINO DE GRADA II (BERNASCONI, CARPI, CARENA, FUNI). 6 luglio 2020.
16. ANTONIO DEL GUERCIO (MAZZACURATI, MENZIO, RICCI). 8 agosto 2020
17. TERESA FIORI (INNOCENTI). 1 settembre 2020.
18. CESARE GNUDI (FIORESI, PIZZIRANI, PROTTI). 2 ottobre 2020.
19. VIRGILIO GUZZI (MANCINI, CAVALLI, MONTANARINI, PIRANDELLO). 19 novembre 2020.
20. MARIO LEPORE (DEL BON, LILLONI). 21 dicembre 2020.
21. LICISCO MAGAGNATO (NARDI, PIGATO, FARINA, TRENTINI, ZAMBONI, BERALDINI, SEMEGHINI). 21 gennaio 2021.
22. CORRADO MALTESE (GERARDI). 4 marzo 2021.
23. FRANCO MANCINI (PANSINI, NOTTE, BRESCIANI, CRISCONIO, CIARDO, GATTO, VITI).  3 aprile 2021.
24. GIUSEPPE MARCHIORI, 1 (ROSSI, LICINI). 3 maggio 2021.
25. GIUSEPPE MARCHIORI, 2 (SEVERINI, SPAZZAPAN). 28 maggio 2021.
26. MICHELANGELO MASCIOTTA, 1 (LEGA, VENNA LANDSMANN, CALIGIANI, COLACICCHI). 7 giugno 2021.
27. MICHELANGELO MASCIOTTA, 2. (DE PISIS, PEYRON, LEVASTI, CAPOCCHINI). 18 giugno 2021.
28. GIAN LORENZO MELLINI. (VITTORINI, SALIETTI, SANI, DE JURCO, BUGIANI). 23 luglio 2021.
30. ALESSANDRO PARRONCHI (CARLINI, MOSES LEVY). 14 settembre 2021
31. GIACINTO NUDI. (RAFFAELE CASTELLO). 16 agosto 2021.
32. GUIDO PEROCCO (CADORIN, MARTINI, MOGGIOLI, PELLIS), 1. 23 ottobre 2021
32bis. GUIDO PEROCCO (ZECCHIN, CAVAGLIERI, GARBARI, CAGNACCIO DI S. PIETRO), 2. 6 novembre 2021
33. AGNOLDOMENICO PICA (DEPERO, BOLAFFIO, MARTINI, SIRONI, D'ALBISOLA, GHIRINGHELLI, USELLINI). 16 dicembre 2021
34. ATTILIO PODESTA' (MERELLO, RAMBALDI, SACCOROTTI). 24 gennaio 2022
35. GIUSEPPE RAIMONDI (ROMAGNOLI, BERTOCCHI, COLLIVA, CORAZZA) con Appendice 1946, del 16 febbraio 2022. 13 febbraio 2022
36.  MARIO RIVOSECCHI(RICCARDI). 8 marzo 2022
37. MARIO ROSCI(BONFANTINI). 14 marzo 2022
38. PIER CARLO SANTINI (ROSAI) 1. 17 aprile 2022
39. PIER CARLO SANTINI (SOLDATI) 2. 22 aprile 2022
40. ALBERTO SARTORIS (PETTORUTI, BADIALI, RADICE, REGGIANI, RHO). 24 maggio 2022
41. GIUSEPPE SPROVIERI (DE ANGELIS). 18 giugno 2022
42. ANTONELLO TROMBADORI, 1 (DONGHI, CERACCHINI). 13 luglio 2022
43. ANTONELLO TROMBADORI, 2 (GUZZI, STRADONE, RAPHAEL MAFAI, ZIVERI). 23 luglio 2022
44. MARCO VALSECCHI (CORSI, DE GRADA). 22 settembre 2022.
45. MARCO VALSECCHI, 2 (TOSI, TOZZI, BREVEGLIERI). 27 settembre 2022


Non mi sembra il caso di ripetere puntualmente quanto già scritto su Raffaele (Lele) Monti in questo blog. Quanto da lui elaborato in relazione alla Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935” sarà qui sotto ricordato.

Va sottolineato che il 20 maggio 2020 è stato postato il saggio da lui scritto per il catalogo Carlo Ludovico Ragghianti e il carattere cinematografico della visione (Charta, 2000) – preceduto da una testimonianza redazionale – dal toccante titolo Ricordo di una esperienza irripetibile, riguardante il suo lungo rapporto di discente e collaboratore poi di C.L.R. . In questo post sono riprodotte alcune rare fotografie di Monti della metà degli anni Cinquanta.

Dello studioso labronico, il quale molto teneva alla sua città di nascita, il 17 aprile 2018 ho postato Due pseudo Marini di Lele Monti; dell'11 aprile 2021, poi, è l'impegnativo post 

su Andrea del Sarto, monografia della maturità critica dello storico dell'arte. Lele Monti è anche ricordato aneddoticamente in molti post del blog, data la sua vicinanza a C.L.R. e l'amicizia con gli altri familiari dello storico lucchese. Però egli va qui ricordato quale autore o coautore di molte schede redazionali su artisti presenti nella mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935” e firmato le schede di Cappiello e Chini qui riunite, nonché quelle successive su Nomellini, Sforni, Ghiglia, Soffici, Dewitt, Viviani, Giorgi.

Non va dimenticato, infine, l'esauriente ed impegnato testo Arte in Italia 1915-1935 che postammo il 16 giugno 2018. In esso Raffaele Monti analizzò l'intero percorso della mostra di Palazzo Strozzi, estratto dal fascicolo speciale n.91-92 di “Critica d'Arte” (dicembre 1967).

F.R. (1 novembre 2022)

mercoledì 9 novembre 2022

Duplice "qui pro quo" per Angelo Ragghianti.

Panfilo Gentile, di cui abbiamo riproposto il saggio Riflessioni sull'arte con il contorno di due articoli sul personaggio (vedasi il post del 13 maggio 2019), quale presidente del Comitato promotore del "Convegno Nazionale delle forze liberali", il 25 settembre 1951 inviò una lettera a Ragghianti "presso l'Università di Pisa". Per un lapsus calami il nome proprio indicato nell'indirizzo era "Angelo" anziché Carlo Ludovico. Si tratta di un evidente equivoco perché Angelo Ragghianti era morto 25 anni prima e il Gentile non lo ignorava essendone stato amico. Dopo qualche lungaggine burocratica la lettera (che riproduciamo) arrivò nelle mani di C.L.R., il quale il 16 ottobre 1951 rispose in merito al contenuto aggiungendo una postilla personale nella quale avvertiva l'interlocutore del qui pro quo, e lo informava che in effetti questo Angelo era cugino di suo padre Francesco. Anche questa lettera viene riprodotta in calce alla nota redazionale.

La notizia per il nostro lettore è quella di apprendere l'esistenza di un parente di C.L.R., ignorata fino a quel momento e poi archiviata fino a questa postazione. Essendo i gradi di parentela spesso ignorati persino da figli e nipoti degli interessati, forse sarà accolto con curiosità il fatto che, sorpresi noi figli apprendendolo, Giuseppe Ungaretti (cordialmente disprezzato da C.L.R. per la sua acquiescenza retribuita al fascismo) era un parente, piuttosto lontano ma effettivo.

La cosa forse non è poi così strana se si tiene conto della piccolezza geografica dello Stato lucchese indipendente fino all'Unità d'Italia. Il relativo isolazionismo demografico di ogni nazione piccola comporta probabilità di parentela più numerose e concentrate che nelle unità territoriali vaste.

Tra i parenti alla lontana di C.L. Ragghianti c'è stato anche il pittore Sergio Scatizzi, il quale palesò questa familiarità signorilimente, cioè dopo che C.L.R. aveva scritto il saggio pubblicato in volume (Edizioni di Critica d'Arte, 1982) sulla sua pittura e la conseguente consuetudine amicale.

Angelo Ragghianti è comunque assente nel Dizionario del liberalismo italiano II (personaggi vissuti dagli inizi dell'Ottocento al ventunesimo secolo), Rubettino 2015; sono presenti però Panfilo Gentile (pp.540-544) e persino Carlo L. Ragghianti (pp.914-919) il cui liberalismo può casomai essere indicato con il termine "liberal" anglosassone, però in chiave eccezionale. In C.L.R. non si può prescindere dalla componente "socialista", meditata e ereditata da Carlo Rosselli (pp.962-964) con la formula del "socialismo liberale". Questo termine e l'attività politica dei suoi aderenti è differente – e non poco – dal "liberal socialismo" nelle declinazioni politicamente affini (ma anche distanti, nei dettagli estranee) di Aldo Capitini (Capitustra), Guido Calogero (Calogeronte) Tristano Codignola (Tristanzuola) e via elencando tra Firenze e Torino con loro comportamenti sovente settari.

Angelo Ragghianti con l'avallo di Benedetto Croce (Storia d'Italia dal 1871 al 1915, pp.358-359):


risulta annoverato tra i liberali. Ricordo un aspetto dell'Angelo R. che mi sorprese – e quindi appuntai – nel leggere in Dino Campana e i Goliardi del tuo tempo (scritto di Federico Ravagli del 1942, p.91) che costui era collaboratore del bolognese "Il papiro". Foglio studentesco nel quale erano esaltati i barbari rituali, talora violenti, di parodie di vite di Bohéme nel quale "si leggono firme illustri o quasi – Stecchetti, Albertazzi, Ragghianti – frammiste a oscuri pseudonomi". Quindi il futuro direttore de "Il resto del Carlino" ostentava vita parassitaria, socialmente reazionaria: veri liberali alla Bava Beccaris!

A questo punto si impone il secondo equivoco, il qui pro quo che lo dipinse rispettabile colonna di regime, probabilmente giolittiano (come per altro prima e dopo la guerra 1915-1918 era stato anche mio nonno Francesco Ragghianti). A una attenta disamina dell'opuscolo (già nel titolo provocatorio: Gli uomini rossi all'arrembaggio dello Stato) si evince che Angelo Ragghianti era un propagandista reazionario, un uomo che nelle organizzazioni dei bracianti vedeva sovversivi pericolosi e lavativi (come oggi i "liberali" confindustriali stigmatizzano il Reddito di cittadinanza e difendono salari mensili di 500 euro, per fare un esempio) i quali – e non fu un caso fortuito – furono le prime vittime dello squadrismo agrario fascista dal 1919.

Non capisco come mio padre, che conobbe di persona prima della guerra Giuseppe Massarenti (morto l'anno precedente le lettere sotto riprodotte) martire di una delle persecuzioni più efferate, sadica direi, del fascismo e dopo la guerra ancora di sopprusi "clericali", possa aver scritto così neutralmente di Angelo Ragghianti.

Beh, si sa, quandoquidem dormitat Homerus. Molto raramente Carlo L. Ragghianti, più spesso Benedetto Croce.

Basta scorrere quel libello per sentirsi nella schiena brividi di paura. Nel mondo odierno i detentori del potere economico ragionano sempre più di frequente proprio così: i poveri si contentino di respirare aria inquinata!

F.R. (3 giugno 2022)


mercoledì 2 novembre 2022

Tempo a prestito

 

Improvvisamente giunge il momento

in cui t'accorgi di stare vivendo

con il tempo a prestito. Mi sorprendo;

consapevole poi, paura sento:


da mente e corpo un brivido lento

squassa l'equilibrio con cui difendo

il fragile io senile. Comprendo:

devo cambiare, senza pentimento.


Accettata o no, sempre con la morte

devo coabitare subalterno

finch'ella con la falce sua forte


troncherà l'intelletto mio: il perno

per cui vita è naturale sorte.

E' il non esser, quindi, l'oblio eterno.



6 agosto 2022                

nell'insopportabile calura un mese dopo altra d'ossa rottura