Carlo e Licia

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sabato 19 novembre 2022

Persio Nesti, contributo alla memoria. Rapporti con C.L.R. e suoi scritti su "Criterio" circa Ungaretti e i Grattacieli, con Appendice illustrata.

Nato a Prato nel 1909, alla Scuola Normale di Pisa collega di C.L. Ragghianti, germanista, scrittore, docente universitario prima e dopo la guerra in vari istituti italiani di cultura all'estero, Persio Nesti morì nel 1969 a Castiglion Fiorentino. Di lui nel web risulta una breve, lacunosa biografia SIUSA, priva della bibliografia dei suoi scritti ma con alcuni contributi biografici e critici.

In questo post riporto soltanto una parte del carteggio con C.L.R.; il resto è disponibile nell'Archivio della Fondazione Ragghianti di Lucca. Si tratta di vicende varie del ramingo 

amico di C.L.R., sacrificato con cinismo dal germanista Vittorio Ned Santoli nel 1958, quando "per ritorsione" lo licenziò dal Centro di Cultura per Stranieri, del quale Nesti fu Segretario per una dozzina d'anni.

Le prime due lettere del carteggio riguardano l'analisi che Nesti fa (30 dicembre 1956) di Ragghianti ("sotto la veste del critico e dello studioso vive in te l'uomo e l'artista") e la importante risposta di mio padre (6 gennaio 1957) riguardante in itinere la sua convinzione che l'uomo se è, è il risultato di un processo di costruzione morale.

Da Philadelphia (21 dicembre 1957) Nesti scrive a C.L.R. di sue impressioni sul mondo culturale U.S.A., con particolare riferimento a Ben Shahn e al pittore di origine

siciliana Gregorio Prestofino, ringrazia quindi per la pubblicazione su "Criterio" del saggio su Ungaretti e sui propri progetti.

Del 4 settembre 1958 è la lettera a C.L.R. dove Nesti descrive le manovre e il comportamento di Santoli per cacciarlo dal Centro di Cultura per Stranieri di

Firenze, allora prestigioso anche proprio grazie all'attività di Nesti.

Direi molto importante la missiva del 8 maggio 1968 (si noti la data!) per conoscere le opinioni e le analisi lungimiranti a fondamento della personalità di Ragghianti circa la situazione del mondo nel 1968, hanno espressione di nefasto egoismo elitario borghese per rimanere a galla

tramite il ribellismo occidentale che si coniuga con la "stabilizzazione" del maoismo parallelo di solidificazione castale cui con contorta demagogia si prestano i filosofi tedeschi tramite Marcuse. C'è anche la lucida analisi del "giovanilismo" e del "movimento studentesco".

Concludono questa rassegna epistolare due lettere (13 maggio 1979 e 10 luglio 1979) inviate da C.L.R. a Roberto Cecchi – imprenditore tessile pratese e socio di Bruno Tassi, entrambi già partigiani G.L. – scritte dieci

anni dopo la morte di Persio Nesti per tentare di realizzare iniziative editoriali per ricordare la qualità del dimenticato scrittore e critico, già compagno di Università e amico sfortunato negli anni postbellici.

Riproduco da "Il Ponte" (rivista fondata e diretta da Piero Calamandrei, n. del 5 agosto 1945) la recensione che Corrado Tumiati scrisse del libro appena pubblicato da Nesti, I villaggi bruciano, l'"odissea di un vinto"

ufficiale italiano durante la guerra mondiale. Si tratta di uno dei primissimi documenti e delle prime testimonianze sulle vicende belliche del conflitto, terminato ai primi di maggio dello stesso anno.

Dopo la breve lettera del 12 luglio 1957, che spiega come e perché sia stato pubblicato su "Criterio" il lungo ed

originale saggio Osservazioni su Ungaretti lirico (n.8-9, 1957; n.10, 1957; n. 2-3, 1958):

Sempre su "Criterio", nell'ultimo fascicolo pubblicato della rivista (n.5-6, 1958) fu stampato Impressioni americane. Il grattacielo, breve saggio nel quale Nesti analizza questo fenomeno costruttivo – nello specifico di New York City –

facendone la cronistoria e al contempo alternando commenti e osservazioni personali sull'unicità di questa soluzione abitativa ascensionale complessa.

Purtroppo non mi è stato possibile realizzare un itinerario visivo inerente il testo di Persio Nesti. Mi sono ricordato, però, che nell'ormai lontano 2005 la Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti realizzò nella propria sede in Lucca una interessante mostra (5 febbraio-3 aprile) con un bel catalogo intitolato Architettura per il XXI secolo, a cura dell'architetto Cecilia Bolognesi, con testi di Vittorio Fagone (all'epoca Direttore della Fondazione) e Pier Carlo Santini (rievocato con un articolo pubblicato su "Zodiac", 1957: Deux gratta-ciel à Milan.

Da questa pubblicazione di eccellente veste grafica, ho deciso di riprodurre a scopo documentario la sequenza

(per altezza) dei Grattacieli dal Monadnock, Chicago, di Burhnam & Root del 1891 (66 m.) al Mile-high Sun City del 1956 (1609 m.) progettato da Frank Lloyd Wright, non costruito.

Sempre dal catalogo ho estratto e riprodotto le pagine dei grattacieli lì illustrati e riguardanti New York City, compresi progetti non realizzati e le proditoriamente distrutte (2001) Torri del World Trade Center. Salvo un paio, sono tutti edifici che nel 1956 il povero Nesti non poté vedere, né immaginare sul territorio da lui indagato. Riproduco infine, la essenziale bibliografia conclusiva il catalogo, selezionata ma utile a chi abbia a cura l'argomento.

F.R. (16 ottobre 2022)



Appendice documentaria sui grattacieli

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