Carlo e Licia

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sabato 30 gennaio 2021

"SOUND/SONDA". Prolegomeni.

 

Quello che mi sta più a cuore riguardo a questo blog è il fatto di riprodurre per il web testi e documenti, altrimenti accessibili soltanto nelle biblioteche importanti o, soprattutto se rari (come questa rivista "Sound/Sonda") o inediti, nell'Archivio Ragghianti della Fondazione di Lucca e – in via subordinata – in quello lacunoso di Rosetta e mio presso la comune abitazione di Vicchio.

Ho visto su internet: "Riviste da rivedere: Sound Sonda (2)... - Fondazione Ragghianti...uno degli scopi dichiarati di Sound Sonda è stata una maggiore #compenetrazione di #humanities e #sciences...".

Per approfondire questo incipit avrei dovuto aderire a Facebook. Ciò mi ripugna per due motivi principali: 1) la concetrazione – totalitaria, pericolosa, illegale e illegittima del sito in mano a un singolo individuo proprietario; 2) il fatto che gli amici non si possono trovare e – soprattutto – non sono tali o divengono tali pigiando un tasto del computer.

Su internet c'era anche un'altra, unica voce iniziale, cioè l'articolo di Elisa Bassetto Sound Sonda. Carlo L. Ragghianti e gli esordi dell'approccio informatico all'analisi dell'opera d'arte, il cui sommario/abstract così recita: "Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita costante del numero di saggi e monografie dedicati alla figura di Carlo Ludovico Ragghianti e, parallelamente, lo studio delle sue teorie estetiche ha visto un incremento significativo, con contributi di notevole spessore critico. L'articolo intende indagare il ruolo da lui assegnato alle tecnologie informatiche nell'analisi delle arti visive". Avevo a suo tempo letto e apprezzato su "Luk" lo scritto della giovane studiosa, rileggendolo lo trovo più che adatto ad essere il testo d'apertura e di presentazione per questo post.

Era comunque da tempo che mi ripromettevo di postare "Sound/Sonda" integralmente per fornire esaurienti informazioni su questa rivista profetica, nell'indicare un nuovo indirizzo di ricerca sulle opere d'arte ed i processi esecutivi degli artisti. Sono infatti consapevole – nonostante non abbia competenze sufficienti – che attraverso "SoundSonda" è possibile addentrarsi nel vivo delle problematiche che storici dell'arte e gli scienziati riuniti da Ragghianti cominciarono ad elaborare in un terreno incognito, ma ricco di prospettive.

Se anche un profano in materia è in grado di avvertire l'importanza delle intuizioni che sono alla base del progetto "SoundSonda", a maggior ragione è plausibile che lo siano i nostri contemporanei, ai quali non sfuggirà l'insistenza coraggiosa di C.L.R. e dei suoi collaboratori nel tentare di far luce e dare consistenza alle basi per future ricerche con le tecnologie presenti e con quelle che si manifesteranno.

Comunque è doveroso che io riferisca di ostacoli frapposti a queste indagini originali (avvertiti persino da me redattore di "Critica d'Arte"), nonché rammenti che ci furono resistenze passive e volute incomprensioni da parte di ingegneri e scienziati coerenti alle loro esperienze, incapaci di comprendere – nonostante il "riprovando" di Galileo – concezioni estranee, incomprensibili, eversive.

Tanto per fare un esempio, rammento la defatigante collaborazione con gli scienziati dell'Università di Pisa, neghittosi a orientare il Plotter sperimentale anche verso le esigenze innovative proposte da C.L.R. e dai suoi collaboratori di "SoundSonda". E pensare che soltanto pochi anni dopo il Plotter divenne anche un'ordinaria 



applicazione alla portata di tutti i computers! Migliore la cooperazione con l'équipe dell' ing. Cappellini presso l'Università di Firenze, anche se – purtroppo a un certo punto incagliatasi.

Aneddoticamente, ricordo la delusione e l'irritazione – contenuta ma palese – di C.L.R. nei confronti di G. Realini, presentatosi come un pioniere perché già all'inizio degli anni Settanta aveva pubblicato La ricerca grafica col calcolatore elettronico. L'interesse di Realini era però di fatto circoscritto alle sue velleità artistiche, di cui riporto qui di seguito un esempio espresso con una serigrafia numerata e firmata, che definirei banale ed elementare.

Su internet alla voce "SoundSonda" compare anche il saggio di Silvia Bottinelli C.L.R. e il concetto di divulgazione nella cultura storico-artistica, "Predella" n.28 (vedo 28 ma tale saggio rivedo identico sempre su "Predella" però al n.10, pubblicato a stampa cartacea nel 2010 dal direttore Emanuele Pellegrini). Questo scritto però non mi sembra avere particolare attinenza con "SoundSonda", ma lo ricordo qui perché è comunque un bel testo, che vale la pena di proporre per la lettura e di tenere presente nella considerazione degli scritti di ciascuno dei coniugi Ragghianti.

Dopo attenta riflessione, ho deciso di riproporre su internet, tramite il blog, l'intera pubblicazione di "SoundSonda".

Questo primo post – non a caso – intitolato Prolegomeni – si apre col citato studio di Elisa Bassetto, che in questa sede va considerato come una presentazione. Ristampo poi da "Critica d'Arte" (n.160-162, lug.-dic. 1978) il saggio capitale Capire l'arte col computer di Carlo L. Ragghianti – scritto il quale per un refuso, via via accolto e ripetuto, vedo sempre edito nel 1984 invece che nel 1978 – cui segue, come nella rivista, lo studio fondativo di Maria Laura Cristiani Testi La conoscenza dell'arte con gli strumenti elettronici, importante e prima esperienza concreta del metodo iniziale di ricerca. Il saggio di C.L.R. in seguito è stato tradotto in inglese e pubblicato su "SoundSonda" (n.7, ott. 1979). Delle lettere scritte a proposito di questa rivista da C.L.R. al momento pubblico soltanto la parte riguardante l'argomento della missiva inviata a Rosario Assunto (28 ott. 1978). Mi riserbo naturalmente di rendere note le integrazioni specifiche che individueremo o che ci saranno inviate, ciò sia per doverosa complementarietà che per scrupolo critico.

Mi rendo conto, infatti, di dover precisare che alla presente documentazione sarà successivamente molto probabilmente necessario apportare le integrazioni via via individuate. Ciò non costituisce un problema perché, a differenza di uno stampato pubblicato nel quale non è possibile intervenire una volta edito, nella "stampa" elettronica sono possibili (quando lo si ritenga opportuno e in qualsiasi momento) cambiamenti, come – ad es. – aggiunte, tagli, spostamenti di testi ed altro, purché eseguito da computer abilitato. Comunque, per correttezza, se questi interventi posteriori si verificheranno, ne saranno indicati data e motivi.

In conclusione, sempre in ordine cronologico, seguiranno una serie di documenti di APAVOCA, l'associazione promotrice di questa branca dell'informatica; quindi la lettera (19 marzo 1980) di C.L.R. all' ing. Cappellini e, in chiusura, i verbali di alcune riunioni dell'APAVOCA.

F.R. (22 dicembre 2020)






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