Carlo e Licia

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martedì 30 marzo 2021

Christiaan de Moor.

Artista poliedrico di lungo corso, sostanzialmente coerente, secondo quella che pare essere la sindrome “olandese”, condivisa da Mondrian, cioè essere da un lato pittore tradizionale, ottocentesco, dall'altro esperire concezioni “contemporanee” da cubiste ad astratte, a informali. Così comunque non si avrà mai un vero innovatore, nemmeno un Picasso, ma personalità di cultura attiva e propositiva della figurazione anche straniera come Christiaan de Moor (1899-1981) che nel 1946 fu noto a C.L. Ragghianti tramite Chr. Snijders. Costui (omonimo del pittore piuttosto famoso defunto nel 1943, forse un consanguineo coinvolto nelle arti

figurative, residente allora a Firenze, oltre che in Venendaalude-den Haag-252) il 20 settembre 1946 informava C.L.R. – commissario dell'Istituto del Rinascimento e fondatore dello Studio Italiano di Storia dell'Arte di Firenze – che Christiaan de Moor “è al corrente delle proposte che abbiamo fatto in Olanda per il suo Istituto [lo Studio] e può influire molto, sarebbe bene di invitarlo a vedere l'Istituto”. Con il seguente breve messaggio del 28 aprile 1949, C.L.R. invita de Moor a venire a Firenze per approntare progetti, successivamente non realizzati. Il 21 maggio 1949 altra breve comunicazione di R. rivolta all'artista olandese:

Anche da questa lettera non si è in grado di sapere se R. e il de Moor si conoscessero già personalmente, al di là di un eventuale effettivo coinvolgimento nello Studio Italiano di Storia dell'Arte, che mio padre cercava di consolidare – anche internazionalizzandolo – in vista dell'evidente, inevitabile ricostituzione in salsa Salmi del brontosauro Istituto del Rinascimento, che di poi sarà soltanto o quasi dispensatore di poltrone ben remunerate.

Nel 1965 risulta una nuova corrispondenza in Archivio (altro materiale potrebbe essere in quello dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa, dato che organizzò l'esposizione di Moor) collegata a progetti sostenuti dal pittore olandese circa l'acquisizione di opere di scultori italiani (Greco, Viani, Minguzzi, Arnaldo Pomodoro) in pubbliche sedi accademiche dei Paesi Bassi. La destinazione pubblica ovviamente indusse C.L.R. a dare il suo contributo per facilitare la realizzazione di questi progetti.

Dalle lettere e dalla frequentazione (il de Moor in Italia abitava nei pressi di Pisa) e dalle appagate curiosità e conferme di C.L.R. circa il clima artistico olandese (presente dal 1956 ufficialmente anche a Firenze, nella bellissima collocazione nei Viali dei Colli, il neonato Istituto Olandese di Storia dell'Arte) e di Mondrian in particolare nacque l'idea di far conoscere in Italia l'opera grafica di Christiaan de Moor.

Dopo la riproduzione integrale nel post del Catalogo della Mostra, tenuta presso l'Istituto di Storia dell'Arte di Pisa dal 24 maggio al 1 giugno 1966, riproduco anche una biografia del de Moor, abbastanza diffusa da elencare anche molti interventi di design, graphic design, arazzi ed altre realizzazioni effettuate dall'artista. Si conclude con una breve panoramica di opere di pittura, binaria e discontinua, però professionale e talora voce originale a suo modo in un contesto specifico. Allego, infine, la Scheda n.134, relativa alla mostra di De Moor a Pisa nel 1966, scritta da Silvia Massa per il volume “Mostre permanenti” Carlo L. Ragghianti in un secolo di esposizioni curato dalla cit. Silvia Massa e da Elena Pontelli per le edizioni della Fondazione Ragghianti di Lucca nel 2018.

F.R. (3 febbraio 2021)

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