Carlo e Licia

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venerdì 13 ottobre 2023

Gian Lorenzo Bernini su “seleArte”. Con quattro appendici.

Questo post si è conquistato l'opportunità di essere realizzato in anticipo rispetto alla propria programmazione decisa, sia pur con approssimazione, da qualche tempo. Gran parte del materiale da utilizzare si trovava in una pila di scatole di cartone, adattato alla bisogna, la quale – nottetempo – ha ceduto crollando per due terzi a terra con spargimento di carte. Anche per non ricostruire un altro accrocco pericolante, ho deciso di anticipare alcuni dei post giacenti in attesa delle fasi di trucco e parrucco prima di calcare il palcoscenico.

Questo Bernini è costituito da testi prevalentemente scritti da Carlo L. Ragghianti, da una lettera della direttrice della Galleria Borghese, mentre a Licia Collobi vanno assegnati gli scriti del fascicolo n.18, pp. 71,72 e dalla seconda serie allegato a “Critica d'Arte”, quello nel n.6, 1967.

Bernini scultore (n.41, mag.-giu. 1959), è un vero e proprio saggio ed apre la sequenza precedendo gli altri interventi riportati in ordine cronologico.

Riproduco anche dal volume gli Indici di “seleArte” (Fondazione Ragghianti, Lucca) la voce Gian Lorenzo Bernini, riscontrando la quale si può distinguere la parte saggistica dalle semplici citazioni in contesti diversi nei quali Bernini viene soltanto nominato:


Esiste, inoltre, un Bernini inedito di C.L.R.: si tratta di 24 colonne in bozza che costituiscono il saggio che avrebbe dovuto essere pubblicato nel volume Il Seicento di “Arte in Italia” (già Casini, con voll. II e III pubblicati) in via di 

allestimento nel 1974 e inizi 1975 da Nuova Vallecchi, costituita sulla liquidazione della storica Casa Editrice. Fu un tentativo infruttuoso e sospeso, nonostante un ottimo avvio gestito da Graziella Carongiu (assunta poi in Regione Toscana). Questa ripresa della “sfortunata” opera comprensiva della storia delle arti figurative in Italia, fu intorno al 1980 ripreso velleitariamente e subito abbandonato da altro editore.

Data l'importanza dell'inedito, prima di renderlo noto – non volendo ripetere l'errore commesso con il Caravaggio di C.L.R. –  penso di interpellare il Direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca, per individuare il miglior esito del testo, certo non marginale, che data la sede originale ha oltretutto un linguaggio “divulgativo” secondo lo stile di C.L.R. in “seleArte”.

Pubblico qui, invece, quattro Appendici agli scritti su Bernini: la Prima riguarda una proposta editoriale di C.L.R. ad Einaudi (1941 o prima) e un estratto di lettera ad Egone Fischl; la Seconda appendice consiste nella riproduzione di xilografie da pubblicazioni del secolo XIX, documentanti sia la “popolarità” dell'artista, sia la raffinata qualità riproduttiva ottenuta incidendo lastre di legno (anche di formato piuttosto modesto) le quali – in certi casi di opere d'arte e di architettura – hanno o maggiore aderenza o suggestione critica all'opera originale di quelle di una fotografia. La Terza consiste nella riproduzione di otto autoritratti del Bernini – dalla adolescenza alla vecchiaia – nonché quattro suoi ritratti operati da artisti dell'epoca.

La quarta ed ultima appendice in realtà non è tale giacché si tratta di un testo scientifico vero e proprio di cui la memoria carente mi ha ricordato l'antica lettura a menabò ultimato. Lo scritto non è di C.L.R., però è stato pubblicato in "Critica d'Arte" (n.52, lug.-ago. 1962, rubrica "Spettacolo"). L'autore è Cesare Molinari, allora ventisettenne laureato con R., redattore della rubrica e allievo caro al Maestro ma già studioso promettente e noto di teatro, materia nella quale vedo essere divenuto "decano degli storici...e tra i fondatori della disciplina". Riproduco perciò l'importante saggio Note in margine all'attività teatrale di G.L. Bernini

F.R. (26 giugno 2023)

   Da n.18, 1955








APPENDICI


1. Una proposta editoriale e una proposta commerciale

 

I seguenti documenti, contenenti accenni al Bernini, tratti dalla corrispondenza epistolare da e a C.L.R., comprovano la sua costante attenzione all'opera di Gian Lorenzo Bernini. Sono ritrovamenti casuali e risulteranno sicuramente accompagnati da altri recuperi in proposito.

Le prime due lettere furono scritte a C.L.R. da Carlo Muscetta (1912-2004) critico letterario e poeta che ebbi il piacere di accompagnare in giro per Firenze post-alluvionata praticamente per una giornata. All'epoca Muscetta era redattore della Casa Editrice Einaudi, dov'era approdato dopo il suo distacco dal fascismo per aderire ad un marxismo contorto e improvvisato.

Di questi anni prebellici e bellici in Archivio ci sono diverse corrispondenze chiaramente lacunose, stante le complesse vicissitudini delle carte di C.L.R. disperse in vari luoghi per evitarne l'eventuale sequestro fascista. Sarebbe interessante ed utile rintracciarne completamenti negli archivi Einaudi (sempre che non siano già stati saccheggiati anche a fini di damnatio memoriae nei confronti di C.L.R.). Molte e di vari argomenti sono state in quegli anni di fervore progettuale le proposte ed i suggerimenti di mio padre, tra le quali quella di editare criticamente il Viaggio di Bernini in Francia e a Versailles, redatto da Paul Fréart de Chantelou (1609 c. - 1694), scrittore e collezionista. 

Amico di Poussain, costui fu cavaliere d'onore di G.L. Bernini nel suo soggiorno in Francia. Il diario da lui redatto in quell'occasione è un documento curioso, interessante ed assai importante per la conoscenza del Bernini.

La terza lettera (del 20 febbraio 1952) consiste in uno stralcio riguardante un'opera in commercio attribuita a Bernini. Essa fu indirizzata da C.L.R. ad Egone Fischl, facoltoso commerciante svizzero con base anche a Milano, che era stato uno dei collezionisti privati con i quali Ragghianti ebbe rapporti di esperto negli anni nei quali non era percettore di reddito fisso, cioè dal fascismo a tutto il 1948, quando vincendo il Concorso universitario di revisione, finalmente dal 1 gennaio 1949 C.L.R. percepì un'entrata continuativa.

Da quel momento C.L.R. interruppe l'esercizio di esperto, considerandolo in conflitto di interessi con quello di docente nell'Università pubblica. Date le insistenze di richieste, sempre corrette, di Fischl, per gratitudine nei suoi confronti fece quest'unica eccezione per alcuni anni.

Ragion per cui posso affermare che dal 1949 non esistono expertises di C.L.R., salvo rari incarichi di tribunale ed Ente Pubblico. Naturalmente esistono e sono validi alcuni pareri epistolari per amici o persone sprovvedute e bisognose (sempre legati ad autorevoli garanti): il tutto operato rigorosamente gratis.

F.R. (20 luglio 2023)


2. Xilografie


3. Autoritratti e ritratti

4. Attività teatrale. 

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