Carlo e Licia

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lunedì 12 dicembre 2022

“Altichiero e Jacopo Avanzi” di Gian Lorenzo Mellini, 1. I. Il libro; II. Cronistoria critica.

Questo voluminoso libro (pp. 124 di testo, 24 tavole a colori, 352 illustrazioni in nero fuori testo) stampato dalle Edizioni di Comunità nell'aprile 1965 è il settimo della prestigiosa collana “Studi e Documenti”, curata dall'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa diretta da Carlo L. Ragghianti.

Questa serie della quale sono stati recensiti alcuni titoli in questo blog (quali Desiderio da Settignano di Ida Cardellini, 24 dicembre 2020; Andrea del Sarto di Raffaele Monti, 11 aprile 2021; Giotto architetto di Decio Gioseffi, 15 ottobre 2017; nonché alcune estrapolazioni dal Mondrian e l'arte del XX secolo di Carlo L. Ragghianti) è stata una importante iniziativa di mio padre, ostacolata e interrotta dall'ostilità sorniona, ipocrita e ben dissimulata di Olivettiani, dei quali cito soltanto coloro di cui non ho dubbi in proposito: Renzi Zorzi, Giorgio Soavi, il pittore e grafico Egidio Bonfante. Salamelecchi di fronte, atti e calunnie alle spalle.

Il presente post, che illustra la fatica pluriennale di Gian Lorenzo Mellini, è esposto in due puntate. Questa prima postazione comprende due sezioni: I. Il libro; II. Cronistoria critica; la seconda parte, programmata per il 12 gennaio 2023, comprende altre due sezioni: III. Scritti di C.L. Ragghianti; IV. “Contestare necesse”, che tratta, con documenti, della querelle – che sottolinea il tratto caratteriale di G.L. Mellini circa la nota e notevole sua suscettibilità in difesa del proprio ego criticato – espressa nell'articolo di “Critica d'Arte” n.99, pp.4-8, 1968.

Mi siano poi consentite una postuma critica professionale circa la confezione del libro ed un piccolo rilievo redazionale. Il volume era edito in una collana, collaudata, che si può definire “di lusso” o anche libro strenna. Devo quindi rilevare la grave sciatteria nella realizzazione tecnica della legatura cartonata in conseguenza della quale il pesante volume – quasi totalmente stampato in carta patinata – era collegato alla cartonatura soltanto da risvolto cartaceo di modesta grammatura. Così, dopo poche aperture del libro, la carta via via si logorava e strappava, e il libro si trovava diviso dalla copertina, anche perché la costola era attaccata con un velo di colla di scadente qualità. Ciò è potuto accadere soltanto per palese e grave imperizia tecnica oppure ( il che sarebbe molto grave) per corruzione tangenziale lucrando sul preventivo stabilito.

L'altro inconveniente è di tipo redazionale e si verifica a p.1: nell'occhiello in alto “storia dell'arte” è scritto con tutte minuscole; nell'occhiello in basso è scritto con iniziali maiuscole (Storia dell'Arte). Quisquilie forse, però inaccettabili in una edizione costosa e di prestigio.


I. Il libro.

Il testo di queste bandelle della copertina, quasi sicuramente, è di Carlo L. Ragghianti, con forse piccoli inserti redazionali. Siccome rappresenta una

presentazione esauriente del libro, sostituisce egregiamente argomentazioni ulteriori da parte nostra.


II. Cronistoria critica.

Gian Lorenzo Mellini pubblicò su “Critica d'Arte” (n.35, sett.-ott. 1958, pp.313-333) il suo primo studio su questo argomento: La Sala Grande di Altichiero e Jacopo d'Avanzo e i palazzi scaligeri di Verona. Datato “marzo 1959”, il testo sostanzialmente rappresenta una prima stesura del primo capitolo del libro. L'articolo contiene alcune fotografie dei sottarchi che non sono state riprodotte anche nel volume.

Il secondo studio di G.L.M. – le cui argomentazioni sono rifuse nel libro – venne pubblicato dopo l'intervento di C.L. Ragghianti nel fascicolo n.45 della rivista (Problemi padovani, Battistero, e Cappella Belludi, che riproponiamo nella seconda parte di questo post, insieme ad altri scritti di C.L.R.) è intitolato Tracce di Giotto a Verona, dapprima pubblicato in “Critica d'Arte” (n.46, lug.-ago. 1961, pp.17-26) l'articolo di G.L.M. è riprodotto qui sotto:

Lo studio Disegni di Altichiero e della sua scuola fu pubblicato sempre su “Critica d'Arte” in tre puntate (1. nel n.51, mag.-giu. 1962 pp.1-24; 2. nel n. 53-54, set.-dic. 1962, pp. 9-19; 3. nel n. 58-59, mag.-giu. 1963, pp.33-45). Questi testi e le illustrazioni relative sono stati rifusi nel volume.

L'ultima pubblicazione di Mellini prima del libro è intitolata Una

revanche” di Altichiero. Anch'esso pubblicato in “Critica d'Arte” (n.64, sett.-ott. 1964, pp.3-5) lo scritto viene qui riprodotto perché, pur attinente l'argomento, esso non è nel libro delle Edizioni di Comunità. Si tratta di una puntualizzazione, piuttosto polemica, a proposito di recenti ricerche su Altichiero da parte di Giuseppe Fiocco, padre Sirtori e altri.


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