Carlo e Licia

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sabato 3 luglio 2021

“Criterio”, 2 – Carlo L. Ragghianti e il centro-sinistra democratico. 1956-58.

Raccolgo dalla rivista “Criterio”, mensile di “cultura, società, politica” diretto da Carlo L. Ragghianti gli editoriali e gli altri interventi che egli scrisse nel 1957 con l'intento di far giungere le varie formazioni politiche di centro-sinistra se non ad una unificazione almeno ad una alleanza elettorale per le elezioni del 1958.

Ragghianti aveva progettato “Criterio” in seguito a discreti incontri politici, soprattutto con Ferruccio Parri (già assertore di un “seleArte politico”) e poi l'aveva realizzato grazie al sostegno economico coordinato da Bruno Visentini (garante per Neri Pozza) e al mecenatismo di Adriano Olivetti, il quale aveva grande stima e fiducia per C.L.R..

L'idea di questa pubblicazione deriva dall'osservazione della coeva situazione in Francia che aveva prodotto il governo e la grande avventura di Pierre Mendes-France prima, poi la esaltante campagna elettorale (sostenuta soprattutto da “L'Express”) che consentì il governo socialista-radicale di Guy Mollet, naufragato nell'assurda ostinazione a negare con la guerra la indipendenza all'Algeria.

I propositi della rivista, infine, volevano configurare uno schieramento di centro-sinistra il più possibile unitario e costituire un'alternativa stabile da un lato all'imperante Democrazia Cristiana, sempre più orientata verso il “forno” monarchico e fascista, dall'altro all'egemonia culturale del PCI ancora legato indissolubilmente all'Unione Sovietica.

In proposito si veda il post del 13 gennaio 2021 sul Convegno “Libertà e Società” (fasc. spec. n.12, dic. 1957) nel quale si conferma la genesi di “Criterio” e si riportano tutti gli interventi dei quali le più esplicite e valide voci da centro-sinistra produssero una serie di proposte per equilibrare in senso democratico l'orientamento politico della Nazione. Si veda, a fianco, l'elenco di collaboratori a “Criterio”, che fece all'epoca esclamare ad giovane archeologo (e caro amico) Pamir (Paolo Emilio) Pecorella: “Ci sono tutti! È un parterre des rois!”.

Naturalmente per completamento del pensiero di C.L.R. e dell'indirizzo della rivista bisogna tener conto anche degli altri editoriali e dei saggi su argomenti affini o complementari. 



Il fatto che gli editoriali non siano firmati non è un ostacolo alla conoscenza degli autori perché nella sua copia personale della rivista R. ha assegnato ad ogni autore gli scritti di pertinenza. Quindi, non so quando, mi riprometto di ristampare gli scritti di Leo Valiani perché spesso complementari e perché, come sempre per questo autore, chiari e storiograficamente significativi. Così per altre sezioni della rivista sarà necessario attingere complementi e contributi per quanto riguarda il Partito Repubblicano “conquistato” da Ugo La Malfa, il Partito Radicale di Ernesto Rossi, il Movimento di Comunità di Adriano Olivetti, il Partito Socialista nel quale gli autonomisti stavano consolidando la maggioranza appena conquistata, il Partito Socialdemocratico di Saragat ancora sano nei vertici ma con elettori destrorsi spesso monarchici.

Dopo l'esperienza nel Governo Parri (1945), C.L.R. si era impegnato nuovamente in politica ma part-time e saltuariamente, dedicandosi preferibilmente all'attività professionale fonte indispensabile di reddito per la propria famiglia. Nel 1946 lasciato il P. d'Azione, aiutò Parri e La Malfa nella Concentrazione Democratica, poi li spalleggiò per la fusione nel Partito Repubblicano di Conti e Pacciardi (1947). Si spese anche nel fallito tentativo della “Terza Forza” (dai liberali di Villabruna ai socialdemocratici indipendenti). Infine nel 1956 propose e poi accettò di gestire il progetto “Criterio”. Nel contempo C.L.R. fu attivo protagonista dell'organizzazione riformatoria del mondo della scuola pubblica, nel quale spadroneggiavano retrivamente i cattolici. Questo suo ennesimo sforzo per preservare e promuovere il patrimonio culturale laico e democratico della nazione si concretizzò nella fondazione (sett. 1959) dell'ADESSPI (Associazione per la Difesa e lo Sviluppo della Scuola Pubblica Italiana), di cui fu il presidente.



Tutto ciò sostenuto come indipendente anche nel contesto pubblicistico e culturale. Soltanto nel 1962 (o 63?) aderì al P.S.I. di Nenni e Lombardi, vuoi per far pesare ulteriormente l'ADESSPI nei processi riformatori della scuola e dell'Università, vuoi per rafforzare, migliorare e proporre nuovi orientamenti per le sporadiche e saltuarie proposte socialiste, affidate a singoli leader e competenti però poco sostenute dal diviso partito e quindi deboli nei confronti del gioco al ribasso offerto dal PCI alla Democrazia Cristiana, sempre tentata di forzature clericali e retrive.

F.R. (20 giugno 2021)

Articolo: La sinistra democratica in Italia da "Criterio", 1, 1957.
Un partito in affitto: da "Criterio", 1, 1957.
Verso la libertà: da "Criterio", 2, 1957.
Cultura e politica socialista: da "Criterio", 2, 1957.
Programma e politica socialista: da "Criterio", 3, 1957.
Laburisti e socialisti: da "Criterio", 5, 1957.
Crisi del comunismo: da "Criterio", 5, 1957.

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