Carlo e Licia

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giovedì 17 dicembre 2020

L'opera grafica di Edvard Munch.

Grazie alla scheda n.7, siglata da Silvia Massa e che riproduciamo qui di seguito, dal recente volume – originale per concezione ed importante per contenuti e per metodologia filologica - “Mostre permanenti” Carlo Ludovico Ragghianti in un secolo di esposizioni siamo in grado di ricostruire la genesi di una esposizione tenuta settantuno anni fa da una associazione (La Strozzina) che ha cessato di esistere definitivamente da quasi quarant'anni e il cui patrimonio di documenti è andato disperso in varie sedi (compreso il nostro Archivio) e in parte (soprattutto “amministrativo” riguardante le singole mostre) distrutto.

Il corpus che ricostruisce analiticamente le esposizioni effettuate, progettate ma senza esito concreto, ospitate o patrocinate da Carlo L. Ragghianti è stato curato da Silvia Massa e Elena Pontelli nel 2018 per le edizioni della Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo L. Ragghianti di Lucca. Nel corposo volume (XII+336 pp. In formato A4), oltre a dieci saggi di valenti studiosi e al Catalogo, sono pubblicati l'Elenco

delle Mostre, l'Indice dei nomi (sempre più raro da trovare nei libri che ne necessitano) e l'imponente Bibliografia. Su questa, per me utilissima opera, penso prossimamente di postare uno specifico intervento.

Oltre alla citata Scheda n.7, nel post viene riprodotto integralmente il Catalogo dell'esposizione, di piccolo formato, dati i tempi post-bellici. Segue la riproduzione di ventotto opere grafiche di Edvard Munch, quindici delle quali esposte – in diverso esemplare – nella mostra di Palazzo Strozzi.

Quanto ad Antonio Paolo Antony de Witt posso testimoniare che è stato in eccellenti rapporti con C.L.R., il quale conosceva ed apprezzava non soltanto l'artista ma anche l'intellettuale, lo scrittore e soprattutto lo studioso e conoscitore di opere grafiche italiane e straniere. Sulla figura di questo artista di rara autenticità e coerenza presto nel blog sarà postata la Scheda della sua partecipazione alla Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935”, con la consueta integrazione di documentazione visiva e critica.

F.R. (8 novembre 2020)





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