Questo studio, pubblicato postumo in due parti, è conseguente alla stesura del Catalogo/Corpus Dipinti fiamminghi in Italia (1420-1570), al quale mia madre attese e concluse nell'ultima e tormentata parte della sua esistenze. Mentre a proposito del Corpus posteremo una
sintetica scheda prossimamente, questo inconsueto testo – pubblicato in “Critica d'Arte”, rubrica “scuola” nel n.20 (1989) e 2-3 (1990) – deriva da riflessioni sullo scottante fenomeno delle copie e derivazioni di dipinti particolarmente apprezzati già dai contemporanei.
F.R. (13 ottobre 2020)
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