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giovedì 15 ottobre 2020

Gérard de Nerval. C.L. Ragghianti: L'alienato. Appendici: 1. Tommaso Landolfi; 2. Poesie di Nerval; 3. All'asta il suicidio di Nerval.

Gérard de Nerval (1808-1855), scrittore e poeta francese, è stato un enfant-prodige: si fece conoscere giovanissimo nel 1826 con Napoléon et Talma, élégies nationales nouvelles, quindi tradusse il Faust di Goethe nel 1828. Pur conducendo un'intensa e sregolata vie de bohème lavorò intensamente; fu grande viaggiatore in Europa, in Africa e Medio Oriente, così come Flaubert e altri illustri intellettuali francesi. Soffrì di svariati disturbi mentali. A questo proposito mi domando se lo pseudonimo Nerval non se lo sia assunto per la radice nerv. E' considerato precursore di Baudelaire e di Mallarmé e da qualcuno del Surrealismo. Anche se per lungo tempo la sua poesia fu valutata marginale, espressione minore del Romanticismo, la critica moderna lo ha rivalutato riconoscendone i meriti e l'originalità.

Appassionato fin da ragazzo della letteratura e della storia francesi, Carlo L. Ragghianti ha pubblicato dapprima su “La Nazione” del 17 dicembre 1977 questo testo col titolo Diritto alla follia. Comparve poi, con consuete lievi modifiche in “Critica d'Arte” (n. 163-165, gen.-giu. 1979) nel contesto del “Diario critico” dello studioso lucchese.

La vibrante illustrazione di Gustave Doré mostra l'interpretazione del suicidio di Nerval con pietas e una intensa inconsueta drammaticità da parte di un autore più famoso – anzi celebre – di quanto meriti.

Nella Appendice 1 il segnaletico ritratto fotografico che Nadar fece al poeta nell'anno della sua morte, cui seguono le testimonianze di quattro contemporanei. Un disegno di Nerval (fu anche artista, come lo fu Victor Hugo) affianca l'inizio dell'articolo di Tommaso Landolfi (1908-1979) pubblicato nel volume Gogol a Roma (Vallecchi editore, Firenze 1971) e in origine ne “Il Mondo” del 28 giugno 1955, p. 8. Segue un disegno della documentazione per ottenere il brevetto dello Stereoscopio, precursore della linothype, inventato – davvero – da Nerval.

Nella Appendice 2 si riporta una esauriente silloge, in lingua originale, di poesie di Gérard de Nerval, scelte da Tommaso Landolfi e Mario Luzi (1910-2005) per la ancora valida Anthologie de la poésie lyrique Française, edita da Sansoni, Firenze 1950.



Appendice 1. 













Appendice 2.




Appendice 3.



Il giorno prima di dare “il si stampi” a questo post, rinvengo un curioso ritaglio da “La Stampa” di Torino del 1° ottobre 1992. Questo articoletto riguarda la scena del suicidio, in analogia a quella qui riprodotta di Gustave Doré.

L'autore delle due successive (e diverse) versioni del luogo del macabro avvenimento è Jules de Goncourt, più che un vero amico un conoscente curioso e pettegolo del povero Nerval.

Dopo aver letto questo testo mi viene da pensare che “alienato” non fosse soltanto il poeta ma che lo siano ancor di più coloro che collezionano opere d'arte non per la loro qualità espressiva e nemmeno per quella eventualmente decorativa, bensì soltanto per l'aneddotica che le concerne, meglio se scandalosa e lugubre.

F.R. (4 settembre 2020)

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