Carlo e Licia

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venerdì 24 luglio 2020

{Scaffale di Irene} Come fu rapita Pearl Button, di Katherine Mansfield.

In questo breve racconto della prolifica scrittrice neozelandese, eccellente autrice di racconti brevi, affronta in epoca non sospetta – l'articolo sotto riportato è tratto dal numero del 20 novembre 1949 della rivista L'Europeo – il tragico problema del razzismo attraverso gli occhi candidi di una bimba ancora immune dal condizionamento sociale e dal pre-giudizio riferito, in questo caso, alla comunità zingara – che oggi chiameremmo rom. Incapace di affibbiare ai loro comportamenti le connotazioni negative su cui un adulto si sarebbe concentrato, Pearl sposta l'attenzione con il suo faro di innocenza sulla piacevolezza del vivere senza costrizioni, a contatto con una natura non imbrigliata al volere umano e alla gioia 
selvaggia di lasciarsi andare che certamente non era permessa all'epoca del racconto, soprattutto per le donne e purtroppo per estensione anche alle bambine. Il tema del razzismo è largamente in voga in questo periodo, tuttavia non è per questa ragione ed anzi è nonostante questo fatto che ho deciso di riproporre questo breve racconto perché credo che illustri una faccia diversa di questa realtà umana – interna ed esterna. Spero che non si sceglierà la via del politically correct a tutti i costi, scegliendo di interpretarla come una sorta di abbellimento romanzato di un rapimento, lettura sbagliata e francamente poco intelligente di una storia breve che ho trovato efficace e quasi commovente.
Irene Marziali Francis (22 luglio 2020)

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