Carlo e Licia

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domenica 12 luglio 2020

Grammatica e sintassi della visione.

Forma senza figura e figura senza forma.

In questo saggio (da “Critica d'Arte”, n.175-177, gen.-giu. 1981) Carlo L. Ragghianti dimostra che - contrariamente alle convinzioni correnti - cioè largamente prevalenti nella critica che l'arte astratta nasce nell'Ottocento e quella cinetica nel 1895 (fratelli Lumière), una analisi storica corretta prova che “l'arte astratta è presente... dalla preistoria cavernicola” e che “l'arte cinetica, cioè lo spettacolo automatico, è presente almeno dall'Egitto antico nella storia della visione”.
Dall'excursus storico probatorio della problematica inerente, soprattutto dall'Ottocento e da Charles Blanc (Grammaire des arts du dessin) l'autore giunge ad analizzare e ad indicare come corrispondente metodologico il libro Modello e invenzione nel Dugento e Trecento scritto da Maria Laura Cristiani Testi. 
In conclusione il problema, tuttora in fase di dibattito, “Forma senza figura e figura coniata in forma sono realtà
proprie delle civiltà... europocentriche... ma anche di civiltà estranee ...”. Da questo scritto (1980) in poi Carlo L. Ragghianti si dedicò alla stesura di un'opera già da lui ritenuta capitale, cioè di La critica della forma. Ragione e storia di una scienza nuova (1986).
Mi sembra opportuno ricapitolare quanto collegato direttamente ai problemi della forma fino ad ora postati in questo blog:
  • Forma e funzione (23 aprile 2018);
  • Forma e figura (31 maggio 2018);
  • Ancora forma e figura (9 agosto 2018);
  • Forma è tutto (9 ottobrre 2018).
Ricordo, infine, il saggio e le riflessioni di Enrico Moratti riguardanti il volume La critica della forma (30 luglio 2019 e 9 settembre 2019), a proposito del quale seguiranno altri interventi in questa sede.
F.R. (3 giugno 2020)



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