Carlo e Licia

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giovedì 16 aprile 2020

{glossario} Pittura.



Il testo che precede questo redazionale è una nota normativa e, al contempo, indicativa stesa da Carlo L. Ragghianti per uniformare e coordinare il lavoro di più autori sia all'interno di ciascun volume che per una intera collana editoriale. Si tratta di un foglio isolato rinvenuto nel mio Archivio, per di più in condizioni conservative tali da rendere necessaria la trascrizione per procedere alla sua riproduzione.
In un primo momento ho avuto qualche dubbio circa l'iniziativa editoriale alla quale questa sintetica nota si potesse riferire. Due le plausibili destinazioni: Musei d'Italia, Meraviglie d'Italia, edizioni Calderini di Bologna o Storia della pittura, edizioni De Agostini di Novara.
L'accenno nel testo agli “elenchi forniti” mi ha riportato alla memoria quanto è risultato dalle ricerche per il post – il quale sarà in rete domani – circa l'apporto originale di C.L.R. alla iniziativa della De Agostini, anche prima di assumere (a titolo gratuito) la direzione di un progetto già avviato e incagliato per difficoltà insite nella propria impostazione originale. Riflettendo e comparando su quanto qualche tempo fa ho appurato a proposito di questa Storia della pittura non ho più dubbi sul fatto che la nota sia stata elaborata per gestire la ripresa del 
progetto altrimenti sospeso o eliminato dai programmi dell'editore. I citati “elenchi di illustrazioni ” – di impostazione originale, con notevoli innovazioni rispetto all'utilizzo di immagini consueto – non si trovano nel mio Archivio. Spero siano conservati tuttora in quello della De Agostini, oppure in quello della Fondazione Centro Studi Licia e Carlo L. Ragghianti di Lucca, forse senza destinazione precisa.
Intendo, infine, insistere sulla rilevanza e sulla originalità di questa nota di C.L.R., sottolineando che essa non è di routine, di ordinaria amministrazione.
Si tratta di un testo con indicazioni brevi, essenziali ma importante per comprendere meglio la metodologia di Ragghianti da un lato, dall'altro contenente una indicazione per certi versi di novità, direi quasi di sovvertimento (espressa con decisione, nonostante l'apparente accettazione di interpretazioni diverse – presenti in saggi già consegnati – da parte di alcuni partecipanti che in altre condizioni R. non avrebbe certo scelto), tale da contenere in nuce una revisione del concetto di pittura nel suo intero svolgimento, iniziato – come documentazione – nelle caverne preistoriche.
F.R. (14 marzo 2020)


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