Premesso
che l'articolo Ma Riegl era un'altra cosa va
considerato – anche se non fu numerato – il settimo intervento,
postato il 18 ottobre 2019, su questo argomento, con questa ottava
postazione sull'opera di Alois Riegl (1858-1905) si conclude la
pubblicazione che riguarda questo studioso austriaco in relazione
alla bibliografia dei coniugi Ragghianti. La serie 1-6 di scritti
riguardanti Alois Riegl, riguarda la traduzione e lo studio di Licia
Collobi Ragghianti di Arte tardoromana,
postata integralmente:
1. il 24 settembre 2019;
2. il 24 ottobre 2019;
3/I. il 24 novembre 2019;
3/II. il 15 dicembre 2019;
4. il 15 gennaio 2020;
5. il 14 febbraio 2020;
6. il 13 marzo 2020.
Riproponiamo anche l'importante "commento” di C.L.R. Ritorno al Riegl (da “Critica d'Arte”, a. XIII, n. 80, ago.1966), successivamente pubblicato col titolo Una grammatica della forma: involuzione del Riegl nel volume Arti della visione. III. Il linguaggio artistico, pp. 76-82, Saggi Einaudi, 1979.
Riportiamo anche due ”schede” di C.L.R. da “Biblioteca” (“Critica d'Arte”, IV s., n. 8, gen.-mar. 1986, p. 22) di cui la prima di carattere generale, Storici d'arte critici, in un certo senso introduce la seconda e successiva Grammatica storica delle arti.
Conclude il post la riproduzione di parte di due delle numerose lettere scambiate tra Licia Collobi, C.L.R., e Giulio Einaudi o i suoi redattori, riguardanti la pubblicazione di Arte tardoromana. L'intero carteggio è consultabile presso l'Archivio della Fondazione Ragghianti di Lucca e (forse) in quel che resta della casa editrice torinese.
F.R. (27 febbraio 2020)
Da Profilo della critica d'arte in Italia:
Nel
1984 in “Nuova Antologia” (n. 2151), rivista di nuovo edita per
volontà di Giovanni Spadolini, alla quale C.L. Ragghianti ha spesso
collaborato, lo studioso Sandro Scarrocchia nella rubrica “rassegne”
recensisce (pp. 385-390) la traduzione in italiano de la Grammatica
storica delle arti figurative
ad
opera di Francesca Diano. Correttamente l'autore ricorda (p. 385) che
questa attesa traduzione è avvenuta “a trent'anni dall'auspicio di
Ragghianti”. La recensione si sviluppa in una linea accademica
estranea a C.L.R. che però è ricordato nella nota n. 11 (p. 388),
che riproduciamo:
Siccome
so che l'ubriacatura accademica intercontinentale per Derrida &
Co. a mio padre faceva l'effetto di un herpes allergico labiale,
egli, pur conoscendo questa recensione, ritenne opportuno non darle
il credito di un commento. A meno che non si voglia considerare che
sia tale la notizia seguente che C.L.R. diede su “Critica d'Arte”
dell'avvenuta traduzione della
Grammatica
del Riegl, nella quale svolge considerazioni di altro tipo.
Infine
– parenteticamente – devo rilevare che proprio io (allora capo
redattore) o i colleghi della redazione Panini di Modena, non abbiamo
rilevato il refuso che cambiava il sesso della traduttrice Francesca
Diano, con la quale mi scuso con 34 anni di ritardo.
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