Riproponiamo
ancora una volta la testimonianza di Giuliana Limiti (1988), già
pubblicata in “seleArte” (IV s., n. 26, 1999, pp. 93-94), perché
essa è sintomatica delle difficoltà del settore cosiddetto laico di
trovare uno spirito unitario, non utilitaristico e corporativo nei
confronti del fondamentale problema della scuola, dagli asili
nido all'università.
E'
opportuno fare qualche accenno alla professoressa Giuliana Limiti (n.
1930). Pedagogista e cattedratica universitaria la studiosa ha svolto
importanti incarichi archivistici e storici per la Presidenza della
Repubblica (col riconoscimento nel 1991 di Cavaliere di Gran Croce
della Repubblica) e presso la Camera dei Deputati. Foltissima e di
proficua consultazione la bibliografia dei suoi scritti (vedi
Wikipedia) di carattere storico (tra cui Il Presidente professore:
Luigi Einaudi al Quirinale), filologico, pedagogico e di diritto,
con particolare riguardo all'infanzia e alla famiglia.
Di
formazione laica e mazziniana (vicepresidente della Domus di Pisa,
1982; presidente della Mazzini Society, 1994) ha collaborato nell'
ADESSPI con Carlo L. Ragghianti, come ebbe a ricordare nella giornata
del 27 gennaio 1988
nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Ripetendo
quanto dichiarato nella prima “bacheca” sulla scuola (30 ottobre
2019) circa il fatto che sull'impegno, le proposte, gli studi e gli
atti di C.L. Ragghianti riguardo l'insegnamento dalle elementari
all'università dovrebbero essere odierni studiosi (sempre che ce ne
siano ferrati storicamente e metodologicamente) a occuparsene e a
collegare le passate esperienze e soprattutto i passati
raggiungimenti e le ulteriori proposte alle esigenze (enormi) di una
nuova scuola. Già le precedenti “riforme” non tennero
conto delle elaborazioni degli anni Sessanta, con risultati
catastrofici, ridicoli, controproducenti. Cito e ricordo ad es. le
riforme di un Berlinguer, parente nullità, della “buona scuola”,
ecc. ecc.
Se
ancora una volta la scuola
sarà lasciata in balia dei compromessi clerico-corporativi, quanto
teoricamente elaborato da C.L.R., da illuminati docenti come la prof.
Limiti, da pedagogisti e storici qualificati, rimarrà – almeno –
disponibile nello spazio di Internet, equivalente alle “mitiche”
bottiglie gettate in mare con messaggi in attesa di essere pescati,
valutati e utilizzati.
F.R.
(18 settembre 2019)
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