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giovedì 9 gennaio 2020

Ragghianti e la scuola, 4. Riproposta 2019.

Riproponiamo ancora una volta la testimonianza di Giuliana Limiti (1988), già pubblicata in “seleArte” (IV s., n. 26, 1999, pp. 93-94), perché essa è sintomatica delle difficoltà del settore cosiddetto laico di trovare uno spirito unitario, non utilitaristico e corporativo nei confronti del fondamentale problema della scuola, dagli asili nido all'università.
E' opportuno fare qualche accenno alla professoressa Giuliana Limiti (n. 1930). Pedagogista e cattedratica universitaria la studiosa ha svolto importanti incarichi archivistici e storici per la Presidenza della Repubblica (col riconoscimento nel 1991 di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica) e presso la Camera dei Deputati. Foltissima e di proficua consultazione la bibliografia dei suoi scritti (vedi Wikipedia) di carattere storico (tra cui Il Presidente professore: Luigi Einaudi al Quirinale), filologico, pedagogico e di diritto, con particolare riguardo all'infanzia e alla famiglia.
Di formazione laica e mazziniana (vicepresidente della Domus di Pisa, 1982; presidente della Mazzini Society, 1994) ha collaborato nell' ADESSPI con Carlo L. Ragghianti, come ebbe a ricordare nella giornata del 27 gennaio 1988 
nell'Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Ripetendo quanto dichiarato nella prima “bacheca” sulla scuola (30 ottobre 2019) circa il fatto che sull'impegno, le proposte, gli studi e gli atti di C.L. Ragghianti riguardo l'insegnamento dalle elementari all'università dovrebbero essere odierni studiosi (sempre che ce ne siano ferrati storicamente e metodologicamente) a occuparsene e a collegare le passate esperienze e soprattutto i passati raggiungimenti e le ulteriori proposte alle esigenze (enormi) di una nuova scuola. Già le precedenti “riforme” non tennero conto delle elaborazioni degli anni Sessanta, con risultati catastrofici, ridicoli, controproducenti. Cito e ricordo ad es. le riforme di un Berlinguer, parente nullità, della “buona scuola”, ecc. ecc.
Se ancora una volta la scuola sarà lasciata in balia dei compromessi clerico-corporativi, quanto teoricamente elaborato da C.L.R., da illuminati docenti come la prof. Limiti, da pedagogisti e storici qualificati, rimarrà – almeno – disponibile nello spazio di Internet, equivalente alle “mitiche” bottiglie gettate in mare con messaggi in attesa di essere pescati, valutati e utilizzati.
F.R. (18 settembre 2019)


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