Dalle
pagine del diario critico che Carlo L. Ragghianti ha
continuato a pubblicare saltuariamente – con articoli ora a sé
stanti, ora a gruppi di contributi – dopo la stampa del volume
omonimo (Neri Pozza, Venezia 1957) sulla “Critica d'Arte”,
riprendiamo questo L'uomo quadrato (n.175-177, gen.-giu. 1981,
pp. 202-204).
Nonostante
il collegamento evidente con la stranota realizzazione di Leonardo da
Vinci (citata), il fulcro di questa nota critica riguarda l'opera
dell'archeologo Silvio Ferri (1890-1978) e in particolare lo studio
sui cànoni nella scultura classica.
Con queste pagine Ragghianti voleva anche ricordare la
scomparsa
nell'anno precedente dello studioso. Lucchese anche lui, per altro
sia vicino che prosecutore di Augusto Mancini – altro lucchese –
maestro di mio padre fin dalla sua adolescenza e con il quale
matricola all'Università di Pisa intendeva in un primo tempo
laurearsi. Posso anche testimoniare che nei confronti di Silvio Ferri
ho sempre udito parole di particolare considerazione e professare
simpatia nonostante il carattere talvolta bizzarro dell'archeologo.
Nell'ultimo paragrafo, poi, Ragghianti rivendica decisamente il
contributo di Ferri ed “una storia più autentica della cultura
artistica”.
F.R.
(11 ottobre 2019)
Appendice:
“Elogio agli aspetti positivi di E.Q. Visconti” di Silvio Ferri.
Colgo
l'occasione di inserire in questo post dove si parla anche di lui, lo
studio di Silvio Ferri pubblicato nel 1937 su “La Critica d'arte”
(a.II, n.5-6, sett.-dic.). Lo faccio da una parte per ricordare che
tra l'Università di Pisa (Facoltà di Lettere e Scuola Normale
Superiore) e la rivista c'erano rapporti stretti con protagonisti sia
i Redattori Ragghianti perché ex allievo, Bianchi Bandinelli perché
dal 1933 prof. incaricato da Lettere, sia i professori pisani
Marangoni, Mancini e Ferri, colleghi di B.B. e
personali amici di C.L.R.
D'altra
parte riscontro su internet che il saggio di Ferri viene citato
talvolta, però non risulta ancora in rete. Infine considero che
anche Ennio Quirino Visconti sia personaggio – ricordato, vedo,
soprattutto come Liceo e strada in Roma – che meriti di essere
“rinfrescato” nella sua opera.
F.R.
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