Questo
inedito scritto nel 1950 da Carlo L. Ragghianti e firmato con lo
pseudonimo di Lorenzo Ferro è un divertissement
la cui destinazione a stampa è ignota, così come non si sa se sia
stato pubblicato da qualche testata. Per certi versi – intuitivi,
peraltro – propenderei per la destinazione a "Il Mondo"
di Pannunzio; altrimenti – sempre con l'incognita di una effettiva
pubblicazione – a altri giornali ai quali mio padre collaborava
saltuariamente (ricordo "Italia socialista", un quotidiano
di Venezia – non "Il Gazzettino" -, il "Nuovo
Corriere" di Bilenchi a Firenze).
Siccome Ragghianti non era uno scommettitore, nè tanto meno un
giocatore d'azzardo (scopone scientifico sì, ma solo con amici e
artisti e critici, senza poste pecuniarie), penso che il libro qui
"recensito" gli sia capitato in mano casualmente tramite
suo suocero, l'Ing. Alberto Collobi, che giocatore lo era, eccome.
Ciò probabilmente avvenne come conseguenza di verificare la propria
curiosità verso il fenomeno della
"smorfia", contenuto nel libro, che per il nonno invece era come un manuale per fare le puntate. Difatti, per tutta la vita, C.L.R. svolse ricerche su fenomeni quali
gesti, simboli, segni e iconologia, jella e iettatura, fisiognomica,
ecc. Tanto gli interessavano queste manifestazioni che mi fece
comprare l'edizione anastatica della rivista "Napoli
nobilissima" (della quale durante la guerra gli avevano rubato
la collezione nel magazzino che custodiva i libri della sua prima
biblioteca personale e le carte professionali) non soltanto per
sentirsi in sintonia col maestro Benedetto Croce.
Nella fattispecie l'articolo di Lorenzo Ferro, oltre a sfottere il
fascismo e le sue involontarie smagliature, depreca il persistere di
attenzioni e comportamenti sconcertanti e primitivi; per di più
diseducativi anche nella società post bellica, che non a caso si era
affidata alla Chiesa Cattolica di Pio XII e alle Case del Popolo –
controllate di fatto dal PCI – con l'attrazione delle tombole
sociali a premio.
F.R. (13 aprile 2019)
Nessun commento:
Posta un commento