Carlo e Licia

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venerdì 8 marzo 2019

Appello dei Resistenti francesi alle giovani generazioni. 8 marzo 2004.






La Libertà, sempre e dovunque (e in particolar modo dove c'è governo democratico) va difesa costantemente, quindi promossa.
Siccome viviamo in un paese dove adesso si avvertono scricchiolii allarmanti, comportamenti lesivi diffusi, talora veri e propri attentati alla Costituzione Repubblicana, dobbiamo difenderci dall'aggressione quotidiana.
Non è situazione inedita, né qui né altrove. Lo dimostra questo Appello di quindici anni fa con parole che mantengono il loro valore nell'attuale marasma di cui soffrono l'Italia, la Francia, l'Europa intera – Confederazione di Bruxelles, Brexit, le Russie – consumate dal cancro sovranista, mitologico e inossidabile da parte degli argomenti di realtà, pensiero critico e consapevole. Si tratta infatti di un borborigmo devastante, poco o per niente contrastato, i cui esiti “distopici” o “cacotopici” o, in parole povere ma concrete, con risultati negativi riguardo alle utopie (fondamento d'ogni ideologia e/o religione), ai sogni dell'umanità.
Siamo sul filo del rasoio, in una situazione preagonica, rintuzzabile soltanto con scatti d'orgoglio, di dignità, quasi miracoli quali reazioni indignate concretizzatesi in azione esplicita di RESISTENZA, se necessario reattiva fino a rivoluzionaria violenza.
La libertà persa non la restituisce nessuno.
Si ricordi che nel 1945 gli Alleati ci fecero “pagare” la riconquista della libertà. Il conto? oltre alle varie sanzioni, all'Amgot – il Governo militare alleato – con occupazioni e cessioni territoriali. Per meriti della Resistenza Partigiana qualche sconto ci fu, ma affidato in buona sostanza a de-epurati (viva Togliatti!).
Non si scordi poi la lacerante immigrazione forzata dei 350.000 giuliano-dalmati-istriani, anch'essi, come gli ancora chiamati “neger” di oggi messi in campi di...accoglienza!

Che fare, allora? La risposta in libertà è individuale, almeno a livello di presa di coscienza. Quindi i precedenti indicano: “resistere, resistere, resistere”, "non mollare" e “no pasaran!”.
F.R.

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