Pubblicato su “SeleArte”
(n.4, gen.-feb. 1953) Il disastro della Flakturm è tuttora su
internet uno dei pochi riferimenti bibliografici su questa gravissima
distruzione di opere d'arte, la più eclatante – benché poco
ricordata – della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale furono
trafugati milioni di opere d'arte e di oggetti preziosi, libri e
archivi compresi. Dal 1945 ad oggi non c'è stato conflitto o
guerriglia che non abbia prodotto danni ingenti a patrimoni artistici
e culturali dei paesi coinvolti. Si tratta di un vero e proprio
stillicidio che erode le
basi di civiltà e di consapevolezza civile di intere popolazioni e che,
comunque, lascia ferite non rimarginabili perché le opere d'arte
sono assimilabili a esseri umani insostituibili perché unici. Cinque
anni fa Sergio Rizzo, noto giornalista d'inchiesta allora al
“Corriere della Sera”, firmò sul settimanale “Sette” (13
luglio 2013) il servizio Un milione di opere d'arte rubate e mai
ritrovate di cui raccomandiamo la lettura e dal quale traiamo
dati esemplari dell'immenso saccheggio – da sempre – vigente nel
nostro paese e nel nostro mondo.
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