Carlo e Licia

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domenica 11 novembre 2018

Artisti "misconosciuti".

Lavorando ormai da diverso tempo per allestire i post delle serie “Arte Moderna in Italia, 1915-1935”, mi rendo conto che l'impresa è ancora di lunga durata. Siccome ho 78 anni e rotti, realisticamente – se non altro per diminuite facoltà fisiche – constato che ci sono concrete possibilità che io non possa terminare l'impresa. Pazienza. C'è però un aspetto che mi fa dispiacere in modo particolare, cioè di non poter avere riproposto (o in altro ambito proposto) alcuni artisti che considero misconosciuti, cioè come recita il Devoto-Oli “vittime di ostile incomprensione o di sorda ingratitudine” cui aggiungerei “vittime di ingiustificato oblio”, cioè dimenticati. Mi riferisco in particolare a coloro di cui nella Mostra suddetta già nel 1967 il recupero fu difficoltoso nel reperimento di riproduzioni di opere e notizie critiche, e quindi la cui risonanza mediatica anche in quel contesto fu assai meno considerata dalla critica e dal pubblico. Tanto per fare un esempio: Siro Penagini (vedi post del 28 febbraio 2017) ricevette apprezzamenti e immediati recuperi espositivi e commerciali; Eugenio Viti (tanto per citare un nome) non fu preso in considerazione allora né apprezzato, oggi – dopo riscontro su internet – c'è silenzio tombale. Eppure è un artista di qualità certa. Eccetera.
Non voglio illudermi che questa sede possa incidere in maniera significativa, però l'individuazione di questi artisti e l'indicazione di ricostruire la loro attività nell'ottica di un nuovo presente può portare a una “scoperta” soltanto se in qualche sito o ufficio qualificato c'è traccia di loro. Quello che vorrei fosse recepito, specie da Istituzioni artistiche e da Enti locali – unici luoghi dove ancora c'è la possibilità non onerosa di avere visibilità – che a questi “misconosciuti” o dimenticati fosse data considerazione da un lato e dall'altro “caccia” alle loro opere, ora disperse o rintanate nei magazzini, rintracciandole. Almeno se ne avrà una mappatura della conservazione privata e pubblica. Ciò sarebbe anche più possibile se le risorse disponibili, troppo spesso spese per l'acquisto di un'altra (mediocre e superflua) opera di un artista affermato e presente in collezione/catalogo, fossero invece destinate ad acquisizioni di opere dei “Viti”, in modo che anche gli artisti negletti possano essere conosciuti, conservati per la vichiana riconsiderazione dei posteri.
Nel nostro piccolo mi affido quindi alla curiosità, alla perspicacia e anche – purtroppo, ma può tornare indirettamente utile – alla avidità di guadagno di ignoti presenti e futuri cliccatori di questo blog, perché si “appassionino” di questo o quel “misconosciuto o dimenticato”. Di conseguenza, siano essi storici e critici, collezionisti, discendenti, apprezzatori spontanei anche non qualificati, addirittura speculatori, 
contribuiranno a scovare e promuovere opere e attenzione su di questi artisti del passato ormai spesso più che prossimo. Da considerare anche che di artisti “misconosciuti o dimenticati” ce ne sono sicuramente tantissimi confusi nel numero veramente imponente, impressionante, di coloro che hanno praticato e oggi praticano le arti visive con intenti professionali o con dedizione continuativa. Questi “misconosciuti o dimenticati” del XIX, del XX e del XXI secolo, se e quando di qualità espressiva non comune, di originalità evidente e di impronta problematica nei confronti del passato e del presente, sono degni di considerazione e di indagine. Come caso esemplare di quanto qui asserito, a questo post ne seguirà uno con la riproposta di un artista casualmente incontrato da C.L. Ragghianti e da lui preso in considerazione ed analizzato: Ruggero Falanga.

Concludo facendo un elenco, molto approssimativo e che riflette soltanto il mio gusto e il mio giudizio, che include gli artisti presenti nel Catalogo 1915-1935 già pubblicati o da pubblicare e la cui scheda critica è stata o sarà a suo tempo qui riproposta.
Essi sono: Nicola Dantino, Cesare Ferro, Rubaldo Merello, Alberto Caligiani, Lea Colliva, Luigi Crisconio, Edoardo Pansini, Mario Reviglione, Gustavo Sforni, Lucio Venna, Deiva de Angelis, Marco Novati, Umberto Vittorini, Nino Bertocchi, Antonio Bresciani, Franco Dani, Antonio A. De Witt, Nicola Galante, Arturo Nathan, Ennio Pozzi, Juti Ravenna, Nino Springolo, Eugenio Viti, Mario Legore, Nino Rosso, Raffaele Castello, Galliano Mazzon, Pietro Bugiani, Anton R. Giorgi, Filli Levasti, Giacomo Vespignani, Jesse Boswell, Ugo Capocchini, Francesco De Rocchi, Genni Weigmann, Onofrio Martinelli, Daphne Casorati.

Lo stesso discorso fin qui sviluppato può valere per gli artisti presenti nel Catalogo Arte in Italia 1935-1955, in parte cronologicamente più vicini ad oggi, ma comunque quasi tutti vissuti nel secolo Ventesimo.

Elenco alcuni “misconosciuti” o dimenticati anche in questo caso secondo un criterio del tutto personale: Carlo Conte, Guglielmo Janni, Francesco Menzio, Enzo Morelli, Guido Peyron, Carlo Sbisà, Carlo Socrate, Oscar Gallo, Bruno Innocenti, Angeletto Modotto, Gastone Panciera, Attilio Rossi, Arnaldo Ciarrocchi, Lorenzo Guerrini, Berto Lardera, Piero Martina, Armando Pizzinato, Neri Pozza, Ilario Rossi, Italo Valenti, Enzo Brunori, Dino Caponi, Arturo Carmassi, Fernando Farulli, Franco Francese, Carlo Hollesch, Francesco Tabusso.

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