Resistenza in Romagna.
Questa interessante
lettera a Sergio Gnami rappresenta un esempio di autobiografia
indiretta di C.L. Ragghianti, alla quale abbiamo fatto vari
riferimenti nei nostri post e in “SeleArte” (IV serie). Perciò
questo scritto è anche illuminante e importante per la ricostruzione
biografica di una personalità complessa come quella di mio padre. E'
altresì rilevante per i giudizi e le considerazioni politiche
espressi con la tranquilla categoricità del pensiero maturato dopo
riflessioni severe. Purtroppo il qui citato tempo per il quale
“avremmo dovuto attendere un'altra occasione storica” per il
rinnovamento tentato di costruire con la Resistenza ed
impedito con “il ritorno alle vecchie formule politiche sotto
l'equigoverno dei cattolici e dei comunisti”, il tempo – dicevo –
non è questo. Questo auspicato, promesso, disatteso sempre,
rinnovamento non penso
proprio che sarà opera del governo “gialloverde”, sempre che
invece non compicci disastri. Per il momento c'è da augurarsi
soltanto che gli attuali eredi delle tradizioni cattolica e comunista
vengano spazzati via una volta per tutte. Siamo certi, infatti,
quali che siano i partiti “nuovi” prossimi venturi, che non potranno essere peggiori dei detti cattocomunisti, catastrofici per insipienza morale e politica (i cattolici e i rottamatori, soprattutto).
Arnaldo Guerrini.
Ragghianti
nella precedente lettera a Sergio Gnami scrive: “ricordo di tanti
compagni di lotta e di amici intemerati e coraggiosi che dopo il 1935
ho conosciuto e frequentato, a cominciare dal mio carissimo Arnaldo
Guerrini”. Per curiosità allora ho acquistato il libro di Gnami,
giacché l'originale di cui scrive C.L.R. si trova nella Biblioteca
della Fondazione di Lucca. Alle pp. 115-131 – che rappresentano
l'appendice che nel libro viene dedicata all'eroico martire
antifascista romagnolo – constato una documentazione che voglio
riportare per inquadrare degnamente il personaggio: sono carte
ufficiali che attestano le tappe persecutorie del regime fascista,
ancor oggi caro a una effettiva maggioranza di italiani. C'è anche
la lettera che nel gennaio 1944 C.L.R. inviò a Guerrini, tratta da
Una storia nel suo corso
(pp.30 ssgg.). Aggiungo sempre da questo libro la notizia biografica
(scritta da C.L.R.) di Arnaldo Guerrini, che mi scosse e commosse
quando la lessi per la prima volta nel 1956 o '57. Se poi rifletto
che con tanti uomini della levatura di Guerrini il fascismo nel 1922
riuscì a imporsi, mi sento male, scorato al pensiero che con le
mezze – spesso corrotte – cartucce che ci rappresentano nelle
istituzioni che cosa succederebbe oggi a fronte di un concreto
tentativo di eversione: in mezza giornata chiunque si imporrebbe
indisturbato. Solo l'Europa – per quanto sgangherata, ingiusta,
inefficiente, tedesca di Germania – può impedire che uno scenario
liberticida e violento si impadronisca di nuovo dell'Italia. Nel web
esistono altre biografie di Arnaldo Guerrini: la più articolata e
affidabile è quella del “Dizionario biografico Treccani”, con
bibliografia esauriente; quella dell'ANPI, essenziale nei dati, ha i
soliti difetti e settarismi di orientamento comunista.
F.R. (6
giugno 2018)
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