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giovedì 18 ottobre 2018

Resistenza in Romagna - Arnaldo Guerrini

Resistenza in Romagna.



Questa interessante lettera a Sergio Gnami rappresenta un esempio di autobiografia indiretta di C.L. Ragghianti, alla quale abbiamo fatto vari riferimenti nei nostri post e in “SeleArte” (IV serie). Perciò questo scritto è anche illuminante e importante per la ricostruzione biografica di una personalità complessa come quella di mio padre. E' altresì rilevante per i giudizi e le considerazioni politiche espressi con la tranquilla categoricità del pensiero maturato dopo riflessioni severe. Purtroppo il qui citato tempo per il quale “avremmo dovuto attendere un'altra occasione storica” per il rinnovamento tentato di costruire con la Resistenza ed impedito con “il ritorno alle vecchie formule politiche sotto l'equigoverno dei cattolici e dei comunisti”, il tempo – dicevo – non è questo. Questo auspicato, promesso, disatteso sempre, rinnovamento non penso proprio che sarà opera del governo “gialloverde”, sempre che invece non compicci disastri. Per il momento c'è da augurarsi soltanto che gli attuali eredi delle tradizioni cattolica e comunista vengano spazzati via una volta per tutte. Siamo certi, infatti, 
quali che siano i partiti “nuovi” prossimi venturi, che non potranno essere peggiori dei detti cattocomunisti, catastrofici per insipienza morale e politica (i cattolici e i rottamatori, soprattutto).

Arnaldo Guerrini.


Ragghianti nella precedente lettera a Sergio Gnami scrive: “ricordo di tanti compagni di lotta e di amici intemerati e coraggiosi che dopo il 1935 ho conosciuto e frequentato, a cominciare dal mio carissimo Arnaldo Guerrini”. Per curiosità allora ho acquistato il libro di Gnami, giacché l'originale di cui scrive C.L.R. si trova nella Biblioteca della Fondazione di Lucca. Alle pp. 115-131 – che rappresentano l'appendice che nel libro viene dedicata all'eroico martire antifascista romagnolo – constato una documentazione che voglio riportare per inquadrare degnamente il personaggio: sono carte ufficiali che attestano le tappe persecutorie del regime fascista, ancor oggi caro a una effettiva maggioranza di italiani. C'è anche la lettera che nel gennaio 1944 C.L.R. inviò a Guerrini, tratta da Una storia nel suo corso (pp.30 ssgg.). Aggiungo sempre da questo libro la notizia biografica (scritta da C.L.R.) di Arnaldo Guerrini, che mi scosse e commosse quando la lessi per la prima volta nel 1956 o '57. Se poi rifletto che con tanti uomini della levatura di Guerrini il fascismo nel 1922 riuscì a imporsi, mi sento male, scorato al pensiero che con le mezze – spesso corrotte – cartucce che ci rappresentano nelle istituzioni che cosa succederebbe oggi a fronte di un concreto tentativo di eversione: in mezza giornata chiunque si imporrebbe indisturbato. Solo l'Europa – per quanto sgangherata, ingiusta, inefficiente, tedesca di Germania – può impedire che uno scenario liberticida e violento si impadronisca di nuovo dell'Italia. Nel web esistono altre biografie di Arnaldo Guerrini: la più articolata e affidabile è quella del “Dizionario biografico Treccani”, con bibliografia esauriente; quella dell'ANPI, essenziale nei dati, ha i soliti difetti e settarismi di orientamento comunista.

F.R. (6 giugno 2018)


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