Carlo e Licia

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domenica 28 ottobre 2018

Il 1948 dei critici d'arte - Il Convegno di Firenze, Atti (IV) - Sezioni 1C-1D

Post precedenti:
23 luglio 2018. n.1 - Preliminari e inaugurazione.
26 agosto 2018. n.2 - Sezione 1A. Indirizzi, metodi e problemi di critica d'arte.
25 settembre 2018. n.3 - Sezione 1B. Spazio, critica d'arte e critica architettonica. Discussione (Sezioni A e B).





Le Arti Figurative e il Cinema.

Di nuovo Italo Cremona (p. 68) che svolge una articolata serie di riflessioni su Di un momento del cinematografo per lo studio delle opere d'arte, cioè quando il film è ancor giovane (col sonoro men che ventenne). Queste considerazioni sono incentrate sul rapporto con il fare pittorico e sulle specificità tecniche, con aspetti tuttora validi e talvolta irrisolti.
Sergio Frasàli (p.70), di cui sono riuscito a trovare solo la data di morte (2011) è stato un precoce critico cinematografico de “La Nazione” di Firenze nell'immediato dopoguerra fino agli anni Novanta. Secondo il ricordo dei colleghi fu “critico puro, non scriveva nient'altro, neanche interviste”. In questa sede svolge con diligenza il tema Il cinema al servizio delle arti, ancor oggi leggibile con curiosità ed interesse.

Dopo queste due comunicazioni si apre la discussione nella quale Eva Tea (p.73) interviene nuovamente dando il suo parere sugli interventi di questa e della precedente sezione degli Atti.
C.L. Ragghianti (p.74) conclude la sezione cinematografica intervenendo sulle argomentazioni di Cremona e Frasàli circa il rapporto tra il film e la critica delle arti figurative. Compare – credo per la prima volta – il termine critofilm (un espressione che, come al solito, sarà aspramente criticata dai linguisti). L'organizzatore del Convegno dà poi notizia dell'attività dello Studio Italiano di Storia dell'Arte riguardo ai realizzati (Deposizione di Raffaello) e di altri in fase di studio preliminare. Ragghianti conclude alludendo ad un successivo Convegno per il 1949 (che non si potrà concludere per l'inizio dello scorporo del ricostituendo – Gonella e DC, più PCI e cripto – Istituto del Rinascimento e per la conseguente mancanza di alcune sovvenzioni pubbliche che avevano reso possibile il Convegno in corso).


Arti Figurative e Stampa quotidiana.


Sezione particolarmente interessante perché l'attenzione e lo studio dei mezzi di comunicazione (media, dal latino) era ancora rarefatta. Il rapporto delle arti figurative è qui giocoforza ristretto alla stampa quotidiana perché la televisione non era operativa in nessuno paese d'Europa e la radio riportava comunicazioni e notizie identici a quelli dei giornali, all'epoca ancora determinanti per la formazione dell'opinione pubblica.
Marziano Bernardi (1890 – 1977, p.76), critico d'arte de “La Stampa” di Torino, è stato una delle voci più note ed apprezzate della carta stampata sull'argomento arti figurative. Qui delinea la specificità della sua professione e la sua importanza anche sociale. Conclude affermando che “questa cattedra avrà da essere … quella di chi, persuaso della necessità della cultura, si sobbarca a parlare … in una Università popolare”.
Giuseppe Galassi (1890-1957, p.79), allievo di Adolfo Venturi, collaboratore di Corrado Ricci, amico di C.L. Ragghianti, come critico era noto con lo pseudonimo “Silvio Marini”. In Limiti e funzione della critica d'arte nella stampa quotidiana insiste sulla distinzione tra

critica (rara) e cronaca (diffusa) raccontando come esempio soprattutto un vivace scontro tra Alberto Neppi e vari critici, con speciale riguardo a Leonardo Borgese.
Giuseppe Marchiori (1901-1986, p.82), corpulento ed irruento latifondista di Lendinara, è stato un importante e prolifico critico d'arte contemporanea. Con La critica e i quotidiani investe tutta la cultura tramitata attraverso la “terza pagina”. Nel suo intervento analizza da molti punti di vista la questione, considerando anche le esigenze del pubblico dei lettori.
Leonardo Borgese (1904-1986, p.84), laureato in archeologia e allievo di Paolo d'Ancona, noto con lo pseudonimo di “Polignoto” ne “L'Europeo” fondato e diretto da Arrigo Benedetti, è stato il critico ufficiale del “Corriere della sera” dal 1945 al 1966, nonché narratore e riconosciuto pittore e illustratore. Ha partecipato alla resistenza milanese. In questa sede con Nota lunga, scritta come lettera a C.L. Ragghianti, posteriormente alla cronaca del Convegno, Borgese riassume i suoi interventi e le sue polemiche piuttosto risentite con gli interventi e sugli argomenti dibattuti. Se non altro è piuttosto divertente.

F.R.


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