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sabato 30 dicembre 2017

Arte in Italia, 1915-1935, 1

Opportunamente in questo mese di Dicembre si è svolto il giorno 14 a Lucca – presso la Fondazione Ragghianti – e il giorno 15 a Pisa – presso l'Auditorium dell'Università – il Convegno “Carlo Ludovico Ragghianti e l'Arte in Italia tra le due guerre”. Con l'intento da parte dei due Enti organizzatori, dichiarato nel proposito “di tornare a riflettere sulle scelte operate da Ragghianti e sull'importanza del suo approccio nella revisione di un preciso momento storico-artistico. Partendo dalle partecipazioni alla mostra, il panorama si amplia ai rapporti intercorsi tra Ragghianti e gli artisti per sottolineare l'importanza di integrare la visione storica dominante con la lezione fornita dalle singole personalità artistiche”.
Un programma davvero interessante e stimolante per questo convegno, di cui è prevista la pubblicazione di numerosi contributi degli studiosi partecipanti. Di questi interventi daremo un esauriente rendiconto non appena disporremo della documentazione inerente.
Anche questo blog voleva da tempo e, data l'occasione, ora vuole ricordare questa nota ed importante manifestazione. Essa fu ideata da Carlo L. Ragghianti e riuscì ad individuare e o a rivalutare la creatività di tanti artisti italiani in parte già attivi o che iniziarono in quel periodo ad esprimersi in maniera originale, nonostante le opprimenti indicazioni e talora direttive del Partito Fascista e del Minculpop.
Questa Mostra che contrassegnò l'anno successivo l'Alluvione e simboleggiò di fatto anche la ripresa culturale, la risorta presenza di Firenze nel mondo dove era osservata e considerata e che già da almeno sei secoli costituiva una culla, un faro, un simbolo della civiltà artistica. Perciò per rimarcare, almeno emblematicamente, il cinquantenario della Manifestazione in questo primo post si ricordano i dati organizzativi e connotativi della mostra ed insieme si pubblica la Presentazione di Carlo L. Ragghianti, un importante testo inatteso e complesso che indica le linee guida degli interventi e delle concrete presenze degli artisti con 2108 opere di primo piano documentate in catalogo, praticamente tutte esposte nello storico Palazzo dal piano sotto tetto al piano terreno, cortile compreso (non le cantine ancora semi allagate e gravemente danneggiate come la sede espositiva de “La Strozzina”).
Purtroppo non restano (o non mi sono note) che poche immagini dell'allestimento, tutto sommato riuscito, a tratti anche elegante, nonostante la cospicua ristrettezza delle risorse a disposizione (la voce Assicurazioni aveva assorbito più del previsto le già magre disponibilità e Ragghianti non voleva deficit, così come il benemerito avvocato Torricelli, per non dare aditi impropri alle critiche dei preconcetti detrattori politici e culturali, che comunque ci furono, così come sempre ci sono per eventi fuori dal coro). Bravissimo fu Emanuele Marcelli, un collaborativo signor nessuno architetto comandato del Comune di Firenze il quale – con il plauso di mio padre e il corruccio dei superiori – riuscì a chiudere con vetreria standard Saint-Gobin l'imponente loggiato rettangolare del secondo piano di Palazzo Strozzi, rendendolo idoneo persino all'esposizione di opere di pittura. Ricordo, poi, con una certa nostalgia e commozione l'enorme “sfaticata” effettuata nei tre giorni precedenti l'inaugurazione, durante i quali alcuni volontari come me e alcuni volenterosi allievi pisani del babbo (rammento in particolare Antonino Caleca, attivissimo e competente) assieme a poche ma fidate maestranze delle consuete e benemerite ditte abituali, lavorando anche di notte – la mattina dell'apertura della mostra l'ultimo chiodo fu martellato (ero presente e lo notai) dopo le 10 e mezzo, alle 11 avvenne l'inaugurazione ufficiale – consentirono un risultato piuttosto apprezzabile anche sul piano museografico.
Nei successivi post riguardanti Arte in Italia 1915-1935, nell'impossibilità di riprodurre l'intero Catalogo, riproporremo le schede stilate da C.L. Ragghianti con la illustrazione delle opere d'arte pertinenti talvolta con l'integrazione di altre e immagini e testi di Ragghianti. Seguiranno le schede a firma redazionale scritte praticamente tutte da mio padre, come dimostrano anche i superstiti originali dattiloscritti.
Francesco Ragghianti (23 dic. 2017)

P.S. - Non è da escludere che dalla rivisitazione delle carte d'Archivio si possono configurare ulteriori post riguardanti la ideazione, la gestazione e la realizzazione del progetto Arte in Italia 1915-1935 da pubblicare assieme a materiali al momento da controllare e quasi certamente inediti.




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