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domenica 31 dicembre 2017

Elogi Funebri, ricordi, resoconti, 1 - Panoramica 1987 su Carlo L. Ragghianti

Considerando l'escussione (sempre meglio di "resocontazione", letto in atti ufficiali), o l'esame che dir si voglia, della parte finale di quest'anno che abbiamo fatto, o che stiamo per postare, di libri e testi pubblicati durante il 2010-11 in occasione del Centenario dalla nascita di Carlo L. Ragghianti, abbiamo pensato fosse opportuno rendere noti anche sul web, in occasione della trentennale ricorrenza dalla morte, gli elogi funebri, i ricordi, i resoconti che furono allora manifestati. Ciò perché la loro pubblicazione in "LUK" (n.3, 1988) – allora essenzialmente un Bollettino della Fondazione Ragghianti di Lucca – non ebbe praticamente diffusione al di fuori di quello specifico ambito. Da considerare anche il fatto che trent'anni, oltre che ricorrenza simbolica, costituiscono un lasso di tempo sufficiente a storicizzare un individuo: in questo caso, specie per le nuove generazioni, possono rappresentare un punto di partenza per inquadrare Ragghianti nel suo tempo e cogliere le implicazioni della presenza dell'opera sua valida in questo presente, nonché della necessità dello studio, dell'analisi e valutazione del suo pensiero sul futuro, non solo prossimo.
Questo insieme di scritti operato da Pier Carlo Santini rappresenta una scelta sul merito del contenuto ed esclude le numerosissime attestazioni a stampa derivanti da comunicati d'Agenzia e da commenti ripetitivi e non originali. Naturalmente, inoltre esso è giocoforza disomogeneo e rappresenta comunque una significativa panoramica, una prima puntualizzazione sullo studioso e sull'uomo politico e operatore culturale; offre anche un efficace spaccato d'epoca e testimonia, in maniera dissonante ma statisticamente orientativa, l'importanza avuta da Carlo L. Ragghianti nella cultura e nella società italiana. Mentre all'estero egli era – e tuttora è – conosciuto e apprezzato come "filmmaker", storico dell'arte e divulgatore, nei luoghi dove ci sono studiosi culturalmente attrezzati informati e indipendenti, nonché professionalmente corretti, non settari.
Certamente però, per dirla con un'espressione che in genere si usa quando si vuol svicolare da un argomento spinoso ed imbarazzante, Carlo L. Ragghianti e ben altro. Egli, cioè, ha avuto una personalità ancor più poliedrica ed originale di quanto non si deduca da questi commenti funebri, e presenta uno spessore culturale che tuttora necessità di studi, approfondimenti e prosecuzioni esplicative ed applicative delle sue illuminanti intuizioni.
(24.12.2017)




Per chi desidera qualche ragguaglio biografico di Ragghianti ricordiamo due contributi già postati in questo blog: Biografia 1978 (22 novembre 2016); Biografia 1986-80 (3 agosto 2017).

P.S. La famiglia Ragghianti, ad esequie avvenute, pubblicò ne “La Nazione” di Firenze il seguente ringraziamento per il cordoglio manifestatogli in occasione della morte del coniuge e padre:







P.P.S. Prossimamente pubblicheremo un altro post con articoli e testimonianze su Carlo L. Ragghianti non incluse nella precedente scelta curata da Pier Carlo Santini. Questi nuovi testi sono in buona parte stati stampati dopo la rassegna, qualcuno è stato volontariamente escluso da Santini, qualche altro lo sarà perché insignificante. Di alcuni di questi documenti, poi, può darsi che ne abbiamo perso il ricordo o addirittura ci sia tuttora ignoto.
Pubblico, infine, qui accanto come chiosa della silloge sopra riproposta la bella e toccante lettera che Silvio Locatelli inviò a mia madre. In essa da parte del francesista e dirigente della De Agostini di Novara si dicono verità scomode, in qualche misura persino a molti ex-allievi e collaboratori di Carlo L. Ragghianti, compreso il benemerito Pier Carlo Santini.



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