Alle
mancanze e alle imprecisioni che ebbi a rilevare nell'articolo Il
Catalogo dell'opera incisoria di Emilio Greco (“SeleArte”, IV
serie, n.23, 1996, pp.17-23, fascicolo che sarà tra qualche mese
interamente riprodotto in questo blog) debbo aggiungere anche
l'incisione qui di seguito riprodotta.
Essa era
allegata alla copia “riservata” della Cartella/volume I
commiati nell'arte incisoria di Emilio Greco, stampata
egregiamente nel 1983 dalla Galleria La Bezuga, benemerita nella
diffusione di grafiche seriali originali.
L'incisione,
di cui non è indicato il titolo, è una prova d'artista di mm.
222X214h; se ne ignora, inoltre, la tiratura. Per verificare questi
dati abbiamo fatto, mia nipote Irene (tra l'altro consulente
elettronica) ed io, una ricerca sul Web tramite Google senza alcun
riscontro. C'è quindi la possibilità che questa grafica – al di
là dei notevoli valori espressivi – sia da considerarsi una
rarità, con maggiore soddisfazione di coloro che ne detengono un
esemplare.
A suo tempo,
essendoci in biblioteca due o tre esemplari del libro, non citai
l'incisione nel breve scritto del 1996 perché evidentemente avevo
sfogliato una copia ordinaria, senza l'incisione originale. Già nel 1995 mi stupì che nel Catalogo delle incisioni di Emilio Greco – approntato lui ancor vivente – ci fossero delle lacune così numerose immediatamente percepite dallo sguardo di un cultore della materia con conoscenze limitate dell'attività e della
produzione dell'artista. Pensai anche, non a torto dico oggi, che non
fosse casuale l'assenza delle opere pertinenti le iniziative di
C.L.R., secondo il diffuso mal costume “ambientale” di ignorare,
negare, sottacere tutto ciò che riguardava mio padre. Siccome Emilio
era morto da pochi mesi non volevo certo polemizzare con l'amico
defunto e quindi scrissi soltanto che “le pecche e le omissioni
riscontrate in queste pubblicazioni sono tutt'altro che inconsuete in
opere analoghe, alcune addirittura condotte con l'attiva
collaborazione dell'artista, ancor vivo e compus sui”. E ciò, lo
confermo anche adesso, può risultare valida interpretazione,
considerando che negli ultimi tempi Greco era afflitto da disturbi e
malanni che, data l'età, lo distoglievano da secondarie occupazioni
professionali, come ebbi a verificare nella nostra corrispondenza
finale, da parte mia scrittoria e da parte sua esclusivamente
telefonica.
Comunque le
lacune del Catalogo 1994 continuo a pensare siano state
conseguenza di quanto detto nelle righe precedenti, e cioè che non
ci fosse soltanto una generica consuetudine accademica e
pubblicistica di svalutare fino ad ignorare le pertinenze di studiosi
sgraditi ai compilatori e/o ai curatori di una determinata opera, ma
anche frettolosità mercantile e approssimazione dilettantesca. E
queste cose si possono riscontrare in diversi casi di analoghi
cataloghi.
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