Carlo e Licia

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giovedì 2 novembre 2023

Eco-socialismo – La porta di Cremona – Italia-URSS – V. Stella – Lucca 1958 – Treccani – Concorsi università – Luca Pacioli – Estemporanea! - Mostra 1915-1935 – Bacchelli – Valiani – Ponte del Diavolo.



  1. Eco-socialismo.

  2. La porta di Cremona, 1877.

  3. Italia-URSS, 1948.

  4. A Vittorio Stella, 1952.

  5. Lucca 1958. A F. Giovannini e a P.C. Santini.

  6. Dizionari Treccani, 1959.

  7. Concorsi universitari, 1962.

  8. Ritratto di Luca Pacioli, 1963.

  9. Poesia estemporanea al figlio Francesco, 24 novembre 1965.

  10. Lettura sulla preparazione della Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935”.

  11. Scambio epistolare di R. con Riccardo Bacchelli.

  12. Ancora documenti di e su Leo Valiani.

  13. Un Ponte del Diavolo in Grecia.




1. Eco-socialismo.


Questo intervento si ricollega al nostro post del 13 marzo 2023 (Testimonianza sull'impegno ecologico di Carlo L. Ragghianti, 1975) nel quale già quasi mezzo secolo fa si constata quanto stesse a cuore a mio padre il futuro del pianeta, allora come oggi insidiato dall'ottusa avidità del Capitalismo, nonché dall'incuria colpevole del comunismo sovietizzato.

Oggi vedo che il noto scienziato Luca Mercalli – autorità indiscutibile sugli argomenti climatici – su “Millennium” (n.70, agosto 2023) non solo ribadisce i rischi concreti che corre l'umanità ma soprattutto propone un nuovo, originale lemma/slogan da porre alla base dei tentativi di salvare la Casa comune: Eco-socialismo.

Mercalli giunge alle sue conclusioni partendo dalla stessa base analitica individuata da C.L.R., cioè dalle intuizioni e dagli studi di Ernst Haeckel (1834-1919) alle preoccupazioni cogenti del Club di Roma dagli anni Sessanta. Lo studioso del clima sottolinea ciò che mio padre sottintende, data l'allora diffusa conoscenza (labile, poi s'è visto) delle idee di Carlo Marx, vale a dire l'ingerenza avida e la responsabilità del Capitalismo persino sulla Terra Madre.

Riporto poi due documenti: uno come esempio dello sfacelo climatico, uno come monito.

L'esempio, senza bisogno di commenti, riguarda la “Media delle temperature massime giornaliere registrate in una selezione di città europee negli ultimi trent'anni, negli stessi giorni, in gradi centigradi”. (Fonte: Weather Spark e istituti di meteorologia nazionale).

Il monito, riportato nei giorni scorsi dalla poca stampa che ha avuto il coraggio di pubblicarlo, è l'estratto della parte riguardante il clima dell'Enciclica “Laudate deum” di Papa Francesco. Egli è un uomo di grande umanità e spiritualità, che si sta – forse addirittura involontariamente – imponendo come guida ai laici in evidente confusione e marasma, anche perché privi di punti di riferimento intellettuale, politico e sociale autorevoli, coerenti. E … lasciamo perdere, confidando che almeno i credenti manzonianamente confidino nella Provvidenza.

(6 ottobre 2023)

Rinvengo, a post approntato per la pubblicazione, un “commento” pubblicato da C.L.R. su “Critica d'Arte” (n.128, mar.-apr. 1973) col titolo “Tecnologia e conservazione della vita”. Anche questo intervento riflette la evidente preoccupazione per le sorti del nostro mondo fisico, indispensabile sede di un'umanità sempre meno consapevole del proprio destino comune. Ritengo quindi che questa postazione, oltre a illuminare un aspetto meno noto ma non soltanto privato, contribuisca alla conoscenza di C.L. Ragghianti individuo, oltre che studioso e docente.


2. La porta Stanga di Cremona.


Nel 1876 la Porta del Palazzo Stanga di Cremona, monumentale scultura realizzata nel XV secolo, fu venduta con destinazione il Museo del Louvre a Parigi, dove tuttora è imponente presenza.

Dato che il Regno d'Italia non era una entità esclusivamente “geografica” come i precedenti staterelli spernacchiati da Metternich, il fatto si presenta come un eclatante esempio di spoliazione del patrimonio artistico e culturale di una nazione, nella quale sotterfugio e corruzione consentono



anche di questi tempi evasioni clamorose, di cui mi taccio non per carità di patria ma perché non in grado di sfidare la sorte.

Di questa Porta ritrovo su “L'Illustration” (20 janvier 1877) la cronaca dell'insediamento in Francia e due splendide tavole xilografiche del monumento. Riporto anche dal web un'immagine dell'attuale collocamento della Porta al Museo del Louvre, nonché la riproduzione di una stampa coeva (Crispi dis.).

3. Italia-URSS, 1948.


Sul finire del 1948 l'Associazione Italia-URSS inviò il sottostante questionario a personalità della cultura, tra cui Carlo L. Ragghianti. Lo storico lucchese rispose con un testo la cui bozza qui riproduciamo, con osservazioni articolate e argomentate.

Si tenga presente che si era nel pieno della paranoia anticomunista fomentata dalla D.C., trionfatrice alle elezioni



del 1948. Ritengo che molti dei destinatari dei quesiti di Italia-URSS non risposero. Allora, ma poi anni dopo...eccoli cattocomunisti, ecc.

Penso anche che questa indagine fosse coordinata per la pubblicazione con il “Nuovo Corriere” di Firenze, diretto da Romano Bilenchi.


4. A Vittorio Stella, 1952.


La lettera del 28 agosto 1952 che segue è la prima delle numerose scritte da C.L.R. al filosofo Vittorio Stella. Al di là dell'oggettiva importanza dei contenuti che contribuiscono


a conoscere particolari della vita e del pensiero di R., pubblico la missiva come affettuoso saluto ed augurio a Vittorio Stella, Emerito di Estetica a “La Sapienza” di Roma, il quale, nato a Catania nel 1922, è tuttora vivente.




5. Lucca 1958. A F. Giovannini e a P.C. Santini.


Le lettere, piuttosto severe, che C.L.R. indirizza a Pier Carlo Santini, già suo allievo e Segretario di Redazione di “seleArte”, ed a Francesco Giovannini, storico lucchese da tempo conosciuto, riguardano la nota e dura polemica



in corso da anni sul progetto di “Piano Regolatore” presentato dalla maggioranza clericale della città. In proposito si vedano gli interventi di Luporini e altri su “Critica d'Arte” nel 1955, e Piero Pierotti Lucca, urbanistica e edilizia medievale, 1964.

6. Dizionari e Enciclopedia Treccani, 1959.


Questa lettera del 26 marzo 1959 è indirizzata all'amico e collega Arsenio Frugoni (1914-1970), storico medievalista   come a me piace dire – padre dell'illustre Chiara, anch'essa storica del Medioevo.

Il contenuto verte su questioni inerenti il Dizionario Biografico Treccani, che hanno indotto lo storico a dimettersi da un incarico nel gruppo editoriale.

Nella parte finale, la lettera contiene un'interessante parentesi personale sulle vicissitudini delle



assegnazioni delle voci della “grande” Enciclopedia, dove erano assistiti tutti i giovani promettenti studiosi dell'epoca. Salvo C.L. Ragghianti, antifascista unico senza tessera del P.N. Fascista, il quale allora passò momenti di autentica “fame”, che riusciva a interrompere anche grazie a Gino Parenti, personaggio discusso, ma persona indubitabilmente “fedele alle amicizie”, il quale gli procurava lavori “in nero”. Delio Cantimori, invece, sopperì momenti tetri dell'amico storico dell'arte con aiuti pecuniari e inviti a pranzo o cena.

7. Concorsi universitari, 1962.


Questa lettera del 29 maggio 1962 è soltanto un chiaro esempio del pensiero di C.L.R. circa il sistema allora vigente dei Concorsi Universitari (oggi, mi dicono, è peggio!).

Su questo argomento è stata già pubblicata una notevole quantità di scritti, però l'argomento principale della riforma della scuola (Università compresa) nel pensiero e nell'opera di Ragghianti non è stato ancora affrontato con sufficiente approfondimento.

8. Ritratto di Luca Pacioli, 1963.


Questa singolare ed importante lettera metodologica fu inviata al filosofo e dantista Bruno Nardi (1884-1968), il quale aveva rivolto a C.L. Ragghianti alcuni quesiti. 

Pacioli è stato oggetto di vari studi e di attenzione da parte di C.L.R.;

però risulta pubblicata sul ritratto di Pacioli una breve recensione su “seleArte” (n.16,1955), che riproduciamo.

Questo frate francescano umbro (1445-1517) è stato matematico ed economista insigne; gli si attribuisce la fondazione della moderna ragioneria. Le sue opere principali sono: Arithmetica, geometria, Proportioni... e quindi De divina proportione.



9. Poesia estemporanea inviata il 24 novembre 1965 al figlio Francesco.


Questa poesia – estemporanea – inviata da un albergo al figlio Francesco il 22 novembre 1965 è, oltre che una rarità, una prova della potenziale incompletezza della “Corrispondenza” di Carlo L. Ragghianti presente in Archivio presso la Fondazione-Centro Studi di Lucca.

Infatti C.L.R. ha passato buona parte del suo tempo fuori di casa e fuori dalla sede accademica, dove risiedeva almeno due giorni pieni a settimana, per i tanti impegni collegati 

alle sue attività, anch'esse molteplici. Certo non tutte le sere ha scritto a qualcuno, ha anche letto, preso appunti per lettere e studi ecc., però di questa attività manoscritta una gran parte sono state lettere. Di esse – salvo eccezioni – è esistita (e forse in diversi casi esiste ancora) soltanto una copia nelle mani del destinatario.

Chissà se sarà fattibile rintracciare almeno una parte di queste comunicazioni?

La “estemporanea” è stata scritta in occasione del Premio San Fedele assegnato al critofilm Michelangelo dai gesuiti milanesi gestori dell'omonimo Centro culturale.

10. Lettera sulla preparazione della Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935”.


Lettera inviata da C.L.R. a Leonardo Borgese (1904-1986; critico d'arte – Polignoto sull' “Europeo” – pittore e patriota) nella quale illustra gli intenti e la preparazione della Mostra “Arte Moderna in Italia 1915-1935”. Sono delineati anche le future manifestazioni espositive “spezzando il circolo vizioso … con le avanguardie”.

Insomma “questo lavoro potrà incidere e portare la cultura artistica, e il relativo dibattito, su un piano migliore con la forza dimostrativa dei fatti”. Cosa che, sia pur anche aspramente contrastata, è avvenuta, checché ne dicano e scrivano.

Da notare un'affermazione di C.L.R. su di sé, orgogliosa ma veritiera al cento per cento: “per tutta la vita non ho mai fatto nulla che non volessi e che non ritenessi giusto”. Siamo in tanti, tantissimi, quasi tutti, che non possono affermare di aver avuto sempre un siffatto comportamento.

11. Ragghianti a Bacchelli, 1969.


Per avere notizie dell'ormai quasi ignoto pittore Mario Bacchelli, per il proprio studio su Bologna cruciale 1914, Carlo L. Ragghianti il 25 maggio 1969 scrisse al fratello Riccardo, famoso e illustre scrittore privato di un nobel dato anche a men che mediocri letterati. La risposta del 2 giugno 1969, manoscritta, è tutto sommato vaga ma collaborativa.

Bacchelli oggidì mi sembra noto soltanto per aver dato il nome ad una legge (di Craxi!) per assistere personaggi più o meno illustri in difficoltà economica.


Stento a credere che Bacchelli (1891-1985) fosse realmente disagiato, tanto che da giovane varie volte nelle sedi “letterarie” ho sentito l'aneddoto che egli ancorava nei contratti il proprio compenso al valore del grano duro nel mercato di Winnipeg in Canada. Quindi era persona molto attenta al denaro, che certo non era poca cosa data la risonanza e il successo de Il Mulino del Po', delle collaborazioni giornalistiche e via dicendo.

Che poi questa legge Bacchelli sia applicata “a capocchia”, tanto per non dire parolacce, lo constatai nel 2016 quando morì Valentino Zeichen – poeta autentico e di valore – sul quale fu descritta un'autentica indigenza.

12. Ancora documenti di e su Leo Valiani.



Recentemente ci siamo occupati di Leo Valiani con due post (11 giugno 2023: L.V. Gli editoriali per “Criterio”, 1957-1958; 3 settembre 2023: L.V. Gli anni di “Criterio”, 1956-1958) perché questo personaggio è stato uno dei principali protagonisti della Resistenza, uno storico autorevole del socialismo, un saggista sui valori autentici della breve stagione azionista, un fondatore del Partito Radicale (successivamente infeudato dal ricattatore seriale Pannella) e sempre un promotore di ideali di Giustizia e Libertà, e d'onestà. 

Il primo documento che riproduciamo è la lettera mandata a C.L.R. direttore della Biblioteca di Cultura Pozza, nella quale Valiani suggerisce la scaletta del libro in progettazione. Non mi risulta che il libro sia stato

effettivamente edito da Pozza, però lo fu – ed ebbe notevole successo – in seguito nel 1958 da Einaudi col titolo Questioni di storia del Socialismo.

Segue cronologicamente l'articolo ( pubblicato il 21 gennaio 1980 su “La Nazione” e sul “Resto del Carlino” da C.L. Ragghianti in occasione della nomina di V. a senatore a vita. Lo pubblico nella versione de “La Nazione”, mentre sul “Carlino” il titolo era più suggestivo: “Senatore perché sia d'esempio”.

Da “La Voce Repubblicana” del 25-26 aprile 1984 riprendo l'articolo tratto da “L'Unità” con l'intervista a Valiani Pacificazione senza dimenticare, nel quale si dibatte circa le polemiche suscitate a proposito della Liberazione del 25 aprile 1945 e sull'antitesi fascismo-antifascismo. Conclude questa rassegna un mio sonetto del 2001, revisionato in questi giorni, nel quale si rimarca l'errore (1974) di abbandonare la previsione marxista circa la proletarizzazione dei ceti medi.







13. Ponte del Diavolo in Grecia.


Constato sull'ineffabile Wikipedia, che alla tipologia “Ponte del Diavolo” dedica una scheda, che questa antica, caratteristica, ardita (e scomoda) interpretazione architettonica è diffusa in molti paesi europei e di altri continenti.

Presumo che quello riscontrato in Bolivia – ad esempio – sia una replica coloniale nostalgica della madre patria; e 

così in altri casi. Manca nella nutrita e curiosa elencazione riportata la Grecia.

Siccome tra le mie, più che preziose, care xilografie da pubblicazione del secolo XIX ho riscontrato l'esistenza di un ponte del Diavolo nel Peloponneso, sul fiume Eurota (che scorreva presso le mura dell'antica Sparta), riproduco quella pubblicata nel 1834. Devo dire che ovviamente ignoro se questo elegante intervento sul paesaggio circostante sia ancora lì, oppure le vicissitudini naturali ed umane l'abbiano distrutto, magari sostituendolo con un anonimo manufatto funzionale.



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