Carlo e Licia

Carlo e Licia

Archivio

Cerca nel blog

sabato 20 agosto 2022

1. Carlo L. Ragghianti: problemi critici - Cataloghi - Rassegne; 2. Su Giorgio De Chirico; 3. Cina 1955; 4. Vania Partilora.









  1. Carlo L. Ragghianti: Problemi nuovi della Critica d'Arte (1946); Cataloghi e critica (1964); Rassegne d'arte in Italia (1965).

  2. Su Giorgio De Chirico: Italo Cremona: Per De Chirico (1950, inedito); Vincenzo Ciardo: Dechiricheide (1950, ms. inedito).

  3. Cina 1955

  4. Vania Partilora: Personaggi toscani della cultura italiana (1985); Interventi di Enzo Carli e Geno Pampaloni; Disegni dei ritratti.

1. Carlo L. Ragghianti

Dattiloscritto del 5 ottobre 1946, ribattuto con le correzioni apportate dall'autore su un altro dattiloscritto, presso l'Archivio della Fondazione di Lucca. Il testo è stato pubblicato in “Belfagor” (vol.7, pp.99 ss, Vallecchi 1946),

rivista fondata e diretta da Luigi Russo (1892-1961), italianista, professore ordinario all'Università di Pisa e Rettore della Scuola Normale dal 1944 al 1948.

In questo commento (da “Critica d'Arte”, n.62, maggio 1964, pp.8,9) C.L.R. sottolinea che i Cataloghi sono “strumenti fondamentali di lavoro critico...anche per gli studi d'arte contemporanea”. Deprecando “deficienze di una situazione che potrebbe essere modificata in meglio”, lo

storico fa alcuni esempi illustrando esigenze critiche, pregi e difetti dell'Antologia delle opere di Morandi di L. Vitali (ed. del Milione 1964), Rosai di P.C. Santini (Vallecchi, 1961), Catalogo di Guttuso a Parma.

2. Su De Chirico

Questo articolo di Italo Cremona (del quale vedasi la scheda nel post del 22 gennaio 2020) avrebbe dovuto essere pubblicato su “La cultura artistica”, rivista che Carlo L. Ragghianti progettò a fronte delle resistenze piuttosto ambigue dell'editore Sansoni a riprendere la realizzazione di “Critica d'Arte”, sospesa per motivi bellici, come buona parte dei periodici culturali. Nel 1949 la rivista, ideata e fondata da C.L.R., uscì per un anno, dopodiché fu definitivamente abbandonata da Sansoni (cioè Federico, figlio del filosofo Giovanni Gentile), casa editrice che tentò un riuscito avvicinamento al P.C.I., coltivando nuovi 

orientamenti ideologici. Italo Cremona nel frattempo aveva affidato a C.L.R. alcuni testi, tutti rimasti inediti, in seguito in parte pubblicati da me su “SeleArte”, IV serie (I fratelli Marx, n.3, p.35 ss, postato nel blog il 5 dicembre 2016; Epigrammi, n.4, p.25 ss, postato il 19 dicembre 2016).  Per De Chirico (1950) rimase nel cassetto, nel quale era conservato con i citati brevi saggi, fino ad ora e viene pubblicato in seguito alla postazione (vedasi 8 agosto 2022) della Scheda su De Chirico, scritta da Carlo L. Ragghianti per il Catalogo Arte Moderna in Italia 1915-1935.






Il manoscritto di Vincenzo Ciardo (1894-1970), caro e assiduo frequentatore della nostra famiglia, fu donato a C.L. Ragghianti. Anche questa poesia (garbatamente ironica, 

come di consueto in questo pittore-scrittore, collaboratore de “Il Mondo” di Pannunzio) è inedita. L'incisione The strange case of Giorgio De Chirico Esq. è di Mino Maccari.


3. Cina (1955)

Il Centro Studi organizzatore di questo viaggio in Cina (forse lo stesso – celebre – cui parteciparono alcuni artisti tra cui Antonietta Raphael Mafai e Tono Zancanaro) era un organo formalmente interpartitico, come si desume dall'elenco dei Membri del Comitato promotore sulla sinistra della lettera. Di fatto, però, era praticamente embedded, dato che senza il consenso esplicito del Governo Cinese non avrebbe potuto operare.

Carlo L. Ragghianti aderì al Centro Studi soprattutto perché interessato alle arti figurative dell'estremo Oriente. D'altra parte, per quanto riguardava la contemporaneità, proprio in quel lasso di tempo attendeva agli studi che avrebbe pubblicato con il titolo Marxismo perplesso (1980), nel

quale le esperienze del comunismo cinese sono ampiamente commentate. Questo libro è in postazione dal 28 maggio 2022 (I° parte), 28 giugno 2022 (2° parte) e proseguirà con la 3° parte il 30 agosto 2022 per poi continuare fino a conclusione nei mesi seguenti.

Non credo che la proposta “risarcitoria” per la sua esclusione nel I° governo De Gasperi di andare ambasciatore in Cina (come Brosio in Russia, Tarchiani negli USA, ecc.), rifiutata, c'entri qualcosa con la sua adesione al Centro. Comunque C.L.R. non aderì all'invito per questo viaggio, perché evidentemente esso si configurava come ciò che in realtà fu: una manifestazione propagandistica.



4. Vania Partilora

In questa raccolta di ritratti i “personaggi toscani della cultura italiana” (1985) sono 39, in prevalenza attivi nella seconda metà del secolo Ventesimo. Tra essi, mio padre Carlo L. Ragghianti e 22 altri da me sono stati conosciuti personalmente; molti gli amici di C.L.R.. Nonostante l'autrice abbia dichiarato che l'assenza di altri non è dovuta ad “esclusione”, a questi 39 non sarebbero da aggiungere molti altri di quella levatura.

Rimasi sorpreso che vi sia presente mio padre (ritratto in due sue espressioni tipiche) non per il merito della presenza ma perché egli era piuttosto restio a stare in posa obbligata (vedasi Ragghianti e la propria immagine fisica, postato il 29 dicembre 2016). Ragion per cui nei pochi ritratti fattigli è quasi sempre stato delineato “a memoria” o con un tratto veloce ed essenziale, praticamente a sua insaputa.

Il testo di presentazione di Enzo Carli si interroga su “la fedeltà al soggetto”, rivolgendo un caldo elogio all'artista. La pagina scritta da Geno Pampaloni, invece, si interroga – e dà una risposta convincente - “su quale sia la verità di un ritratto”.

L'autrice di questi disegni è una signora oggi vicina ai novant'anni, che vive a Cecina, ancora attiva nell'organizzare eventi, nello scrivere libri e nell'esercizio della lingua tedesca “per mantenersi giovane”. Riporto i dati che la riguardano diffusi dalla Casa Editrice ETS:



Nessun commento:

Posta un commento