Carlo e Licia

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venerdì 31 dicembre 2021

Dickens - Phiz (Hablot Knight Browne). Il Circolo Pickwick e Licia Collobi.

Chiudere anche quest'anno, terzo inverno di Covid 19, ventunesimo di un altro secolo pieno di guerre, di soffrenze, di inammissibili disuguaglianze, con la rievocazione di un libro, sia pure un capolavoro, può sembrare malevolmente ben misera scelta, altrimenti insignificante e arbitrario.

Debbo quindi riconoscere che si tratta di una scelta di carattere affettivo privato, però significativa in un blog intestato a Licia Collobi.

Mia madre, infatti, agli albori dell'estate di cinquant'anni fa morì per sette volte, risorse per otto, fatto che gli consentì di restare con noi altri confortanti diciotto anni, per lei importanti per la qualità della sua esistenza, fondamentali per quelle del coniuge Carlo Ludovico e dei suoi figlioli. Già in due precedenti interventi chirurgici la mamma portò con sé, per leggere nella degenza postoperatoria un libro - di mole cospicua, per altro - soltanto: Il Circolo Picwick di Charles Dickens, sempre nella edizione Bianchi-Giovini, giugno 1943, illustrato da Phiz (dopo il suicidio di Seymour, autore delle primissime tavole).

Mi corre l'obbligo di un chiarimento; il libro fu tra i non molti salvati dalle vicissitudini del primo dopoguerra. Sempre collocato nello scaffale in alto a sinistra del luminoso studio della mamma in viale Petrarca, dove finalmente dopo un sofferto incontro con David Copperfield (ancor oggi quando odio qualcuno lo paragono a Huriah Heep), lessi con entusiasmo Il Circolo Picwick.

Avvenne così che dovendosi ricoverare per un controllo nella clinica del prof. Greppi a Careggi, la mamma mi chiese di portarle un libro da leggere scelto in quel suo speciale scomparto. Presi Pickwick sull'onda del mio entusiasmo soprattutto per poterne parlare con lei. Da allora l'opera di Dickens illustrata da Phiz divenne la simbolica presenza di casa nelle tristi degenze via via manifestatesi. Ripresasi dalla tremenda esperienza, nella lunga degenza successiva (più di un mese) finì di leggere l'intero volume, iniziato ancora una volta il mattino del giorno precedente l'intervento.

Quel libro le era stato regalato dal coniuge nel 1944, in prima edizione, durante la bimestrale attività iperclandestina preparatoria della insurrezione dalla fine di giugno al fatidico 11 agosto, Liberazione della città di Firenze  per opera loro, dei loro commilitoni partigiani e dei patrioti fiorentini che cacciarono i camerati nazisti fuori dalla cinta urbana, prima dell'intervento delle truppe alleate attestate di là d'Arno. In quel periodo i coniugi Ragghianti non 

dormirono mai due notti nello stesso posto, salvo quelle poche passate in una vasca da bagno dell'albergo Porta Rossa, requisito dal Comando tedesco, secondo la teoria di R. che per un ricercato il miglior nascondiglio fosse stare nei pressi della tana del nemico. Successivamente negli altri drammatici interventi operatori o nelle degenze riabilitative dalle crisi polmonari, Licia Collobi portò come da abitudine sempre con sé quel Circolo Picwick, salvo nelle due permanenze alle operazioni alle cateratte in stato di quasi cecità perché non fu possibile intervenire prima per altri drammatici tormenti quali, per dirne uno soltanto, la rottura del femore. Portò il libro con sé – e lo rilesse! - anche nell'estate del 1988 quando, anziché andare in un albergo, volle trascorrere un mese nella clinica a Montecatini Alto gestita dal compagno Tiziano Palandri dove Carlo trascorse i primi quattro mesi del 1987. Ci andò caparbiamente per rendersi conto di persona di cosa aveva sofferto e di come e da chi era stato curato suo marito, l'unica volta in cui lei non aveva potuto assisterlo personalmente.

Sono state tante le volte che, tra un malanno e l'altro, con la mamma abbiamo parlato del Circolo Pickwick, dei suoi personaggi (Sam Weller, il ragazzo grasso, il candidato alle elezioni che “ne bacia uno...li bacia tutti”) ed anche degli emblematici racconti intercalati alla narrazione principale. Penso poi come ci saremmo divertiti ad apprendere che le invincibili pennichelle postprandiali che tanto disturbavano il babbo nei suoi ultimi tempi sono note come “sindrome di Pickwick”... di cui anche il suo figlio maggiore, ora che è vecchio, ne è afflitto

Oggi il volume, passato per le mani credo (e spero) di tutti i membri della famiglia è completamente sfascicolato con la brossura originale inesistente e i sedicesimi praticamente sciolti. Per questo motivo ho deciso di riprodurre le graziose, incisive e apprezzate illustrazioni, tanto amate da mia madre, che da esse ha tratto tanta consolazione e nei limiti di quelle sue circostanze speciali inusuali, oggetto di affettuosa partecipazione quali spaccati dell'umanità esterna universale e atemporale nelle sue gioie e nei suoi patimenti. Per ignoti motivi mancava soltanto una illustrazione, chissà quando e dove perduta, che ho sostituito con la riproduzione da un esemplare della tiratura numerata dell'edizione, acquistato dopo la morte di Licia Collobi, per l'organicità della mia biblioteca. Della presente edizione Bianchi-Giovini del 1943, edita un mese prima del crollo del fascismo, riproduco anche la Nota bibliografica.

Considerando il fatto che Phiz, che i compatrioti preferiscono indicare negli scritti col nome anagrafico di Hoblet Knight Browne, non è molto apprezzato altrove, riporto le voce che lo riguarda dalla sezione bibliografica dell'utile e ben illustrato volume di Ed. Hodnett Five Centuries of English Book illustration, Scolar Press, 1988.

Sul binomio affiatato, molto collaborativo, Dickens-Browne (Phiz) è stato pubblicato anche un libro di Michael Steig, molto documentato, da Indiana University Press, 1980, che fu recensito anche in “SeleArte”, allegato a “Critica d'Arte”, n.172-174, lug.-dic. 1980. Riproduco il breve testo con le due illustrazioni, il quale non era dei coniugi Ragghianti ma del sottoscritto perché, col fascicolo praticamente in stampa, C.L.R. aveva ritirato una sua nota necessitante di una successiva aggiunte “lunghetta”, almeno tanto da spaginare la intera rubrica. Siccome questo libro era appena arrivato ed era ancora sul mio tavolo per lo smistamento tra quelli da dare a Carlo L. e quelli a Licia, lo presi e lo recensii o, per meglio dire, segnalai ai lettori direttamente dal banco del prato delle officine grafiche ex Vallecchi. L'argomento mi aveva incuriosito, però dato il livello elementare del mio inglese non potevo certo approfondire sia per le poche righe e disposizione, sia per la frettolosità del caso. Per di più il diavoletto tipografico, sempre in agguato, combinò un macroscopico pasticcio: fece iniziare il mio “pezzullo” con la parola “microscopico” 

in luogo dell'esatto contrario. Il bello è – si fa per dire – che grazie nella urgenza e alla dislessia strisciante non me ne accorsi. Me ne scuso oggi. Da questa monografia accurata, con puntuale e dettagliato apparato illustrativo, traggo la prima parte del secondo capitolo riguardante Il Circolo Pickwick (pp. 28-38) e alcune illustrazioni dei disegni preparatori delle incisioni, degli stati successivi dei soggetti poi pubblicati. Da questo libro, infine, riprendo anche l'Appendix con l'elenco di tutte le collaborazioni tra Dickens e Phiz.

Altra grande, comune affezione di Licia Collobi e del suo maggiore pargolo a suo tempo era stata la lettura di altri libri di Dickens, soprattutto il David Copperfield. L'unica differenza – oltre a quella temporale – tra la loro prima full immersion nel romanzo fu che la madre lo lesse in inglese in una edizione con illustrazioni di Phiz/Browne, il figlio lo divorò nell'edizione Einaudi, traduzione di Cesare Pavese, priva di illustrazioni.

Per sottolineare questa loro comune avventura libresca, dopo la riproduzione totale delle illustrazioni del Pickwick, riprodurrò nel post la scelta più numerosa che mi è stato possibile reperire delle illustrazioni scelte del duo Dickens/Phiz per il Copperfield, quel bellissimo libro prossimo a compiere duegento anni, benissimo portati.

F.R. (24 novembre 2021)




Le illustrazioni del "Circolo Pickwick"
Le illustrazioni di "David Copperfield"

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