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sabato 13 febbraio 2021

{glossario} Libertà e formazione del cittadino.

 Massimo Salvadori. Resistenza.






Ritengo questo testo di Massimo (Max) Salvadori rappresentare una sintesi esemplare del concetto di Libertà congiunto a quello di formazione del cittadino, corollario indispensabile perché il termine primo non sia o divenga astratta speculazione mentale. Queste pagine costituiscono il capitolo conclusivo del libro Educazione/ ragione e democrazia scritto da Salvadori per l'editore di orientamento socialdemocratico Opere Nuove, Roma 1959 per la collana “Saggi e inchieste” diretta da Francesco Compagna. L'edizione originale, in inglese, fu pubblicata nel 1957 da Pall Mall Press, London.

In questi tempi in cui nel nostro “orbe terraqueo” si tende, soprattutto da parte della destra politica, a confondere libertà con licenza di fare i propri comodi – cioè il privilegio – secondo convincimenti capziosi, insani e talora francamente nazistoidi, è indispensabile ancorarsi saldamente ai principi che da Locke in poi costituiscono il bagaglio di ideali di chi crede e vive pensando che la libertà sia “stato di autonomia essenzialmente sentita come diritto e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico”, come recita il Devoto-Oli.

Così oggi oltre a difendersi bisogna (ri)attrezzarsi per combattere (non contrastare) e sconfiggere i cultori delle mistiche libertarie statunitensi, le distorte e dementi affermazioni “liberaliste” di tutte le destre – conservative o eversive che siano – e eliminare il primitivismo irresponsabile dei Trumb, dei Bolsomaro ecc.

Riflettere sul concetto di libertà con annessi e connessi ideologici (escludendo quelli che in realtà predicano bene per poter razzolare male) è di questi tempi più che mai necessario ed urgente. Per farlo bisogna recuperare dal passato, dai suoi martiri che hanno combattuto e sofferto fino ad estremi sacrifici, quanto di meglio sul pensiero di libertà è stato intuito e sviluppato. Per quanto riguarda l'Italia (esistente da soltanto 160 anni), penso a Benedetto Croce in primis; anche a Antonio Gramsci, che depurato da sovrastrutture limitative risulta certamente lettura propositiva. Recuperare quindi oggi – come fecero le generazioni sotto e contro il fascismo – tutte le fonti note del pensiero laico, democratico, socialista e liberale. Questo blog riproporrà testi di e su amici ideali e reali quali Gobetti, Salvemini, Buonaiuti, ecc.; di amici e collaboratori di C.L.R. quali Carlo Antoni, Max Ascoli, Massimo Salvadori, ecc. “A Dio piacendo”, come diceva il compianto colono Mario Strambi, questa via di mezzo tra l'editore di testi dei Ragghianti e diario random della nostra famiglia, continuerà a ripercorrere il pensiero e l'azione di Carlo L. Ragghianti, pater patriae che sempre fu coerentemente vigile e presente sia esplicitamente che implicitamente in  

materia di libertà. Nel post La responsabilità degli intellettuali (1980) – pubblicato nel blog il 20 luglio 2017 – viene riportata la biografia di Salvadori tratta dal reprint di “Quaderni di Giustizia e Libertà”.

Come scritto alla fine di quel post, “in questo blog abbiamo l'intenzione di ripubblicare testi sulla libertà (da “Criterio”, 1957-58, già utilizzato il 13 gennaio scorso postando l'importante contributo del “Convegno Libertà e Società”), nonché pagine inerenti altri aspetti di antifascismo e cultura dei quali egli [Ragghianti] ha scritto e di cui fu protagonista”. Confermo questa affermazione e mi scuso per la scarsa solerzia nel farlo.

Quanto a voci e documenti che accostano Massimo Salvadori a Ignazio Silone imputandolo di compromessi con il regime fascista, per quel che può valere la mia persona, sostengo se non sono falsità, si tratta di “normali” comportamenti e incidenti nella clandestinità: si pensi a Lenin che trattò con i tedeschi in piena guerra per essere aiutato a rientrare in Russia a fare la rivoluzione! Di ciò ho letto soltanto “lodi” per il macchiavellismo, nessuna riprovazione o riflessione critica.

Nei casi – esistenti, e non rari – di momenti di debolezza, comunque facendo le debite distinzioni mio padre C.L.R., ad esempio, informato di fatti gravi e delicatissimi quale comandante delle formazioni G.L. e Matteotti e politico di primo piano quale presidente del CTLN non espresse mai giudizi severi e tassativi né sul momento né in seguito. Al tempo non furono fatti nomi né speculazioni indebite, però sarebbero risultate anche notevoli sorprese!

Tra parentesi qui lo scrivo e lo confermo, io sono sicuro che questo aspetto non sia affatto secondario nella sparizione degli archivi del CTLN riguardanti la Presidenza e di quelli che Foa portò via da Firenze per l'archivio centrale di Roma riguardanti il periodo in cui R. fu il responsabile del Partito d'Azione toscano su ordine e indicazione dei Parri ecc. da Milano.

Ripeto oltre ad avere comprensione umana per certe debolezze, altre in politica specialmente clandestina sono conseguenze inevitabili, talvolta addirittura provocate per disorientare il nemico.

Comunque un ideale di libertà è sempre più o meno romantico ed eroico, non tutti coloro che si battono per la sua realizzazione, però, sono fisicamente e mentalmente valorosi, intrepidi. Durante la lotta e la liberazione dal fascismo ci furono – noti – tradimenti veri e propri: Silone e Salvadori ne furono esenti, indubitabilmente.

F.R. (10 gennaio 2020)

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