Carlo e Licia

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martedì 2 febbraio 2021

“Edvard Munch grafico” di Carlo L. Ragghianti.

 

Dopo il Catalogo della mostra del 1948 (vedi post del 17 dicembre 2020), la prima monografica in Italia su questo artista, nella Galleria sperimentale -   così la definisce C.L.R. - “La Strozzina” di Firenze, riproduciamo nel blog il saggio di Ragghianti sullo stesso argomento pubblicato in “SeleArte” (n.3, nov.-dic. 1952, pp. 41-47). Questo studio intende stabilire “il posto che gli spetta [a Munch] nel quadro dei valori artistici del nostro tempo”. Ciò avviene prendendo spunto dal libro di J.P. Hodin (E.M., der Genius des Nordeus, 1948), uno dei non molti critici d'arte moderna e contemporanea dell'epoca la cui metodologia era apprezzata da mio padre. A questo cronologicamente primo scritto di C.L.R. su questo grande artista norvegese, aggiungiamo una panoramica di opere grafiche, ulteriore a quelle pubblicate nel post citato all'inizio. Questo testo di “SeleArte” fu riproposto ne “Il sedicesimo” (n.23-24, inverno 1970) bollettino de La Nuova Italia come presentazione della pubblicazione da parte di quell'editore fiorentino del sesquipedale volume E.M. Opera grafica, a c. di J.H. Langaard, traduzione di Sigrid Antony de Witt.

Presumo ragionevolmente che mio padre aderisse alla richiesta di utilizzare il proprio studio, soprattutto perché sia lui che mia madre Licia Collobi nutrivano una speciale simpatia per Rosanna Codignola, moglie dell'editore e responsabile della collana nella quale era stato pubblicato il libro. C'è però un fatto curioso: il testo di C.L.R. è stato rimaneggiato con spostamenti di periodi e alcuni tagli. 

Non sono in grado di stabilire se ciò è avvenuto da parte dell'autore (il taglio iniziale lo potrebbe far pensare) o se invece si sia verificato un rimontaggio abusivo, cosa piuttosto osé da parte di un redattore. Se si è di fronte a questo caso, non sono al corrente se C.L.R. sia stato informato dell'accaduto. Fatto sta che ho recuperato l'estratto da “Il sedicesimo” dai miei bollettini di novità editoriali i quali, negli anni Novanta, sfascicolai per conservare soltanto riproduzioni e testi per me di un qualche specifico interesse.

Infine, alla panoramica di grafica mi è parso opportuno aggiungere una piccola scelta di disegni di Munch perché, come scrisse Eleonora Bairati (“I quaderni del conoscitore di stampe”, 2, 1970): “Meno noto del corpus grafico è invece l'insieme dei disegni, schizzi, acquarelli e studi preparatori, che pure è fattore integrante di tutta l'attività, grafica e pittorica, dell'artista”.

A questo secondo post su Edvard Munch ne seguirà un terzo con gli altri scritti individuati di C.L. Ragghianti e della moglie Licia Collobi su “SeleArte” e altre sedi. In questo post (e se necessario in uno successivo) ai testi e alle illustrazioni a stampa si intervalleranno dipinti e documenti integrativi, per lo più in sequenza cronologica.

F.R. (5 gennaio 2021)




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