Carlo e Licia

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martedì 1 settembre 2020

Arte Moderna in Italia 1915-1935 - Testi dei Critici, 17. TERESA FIORI (INNOCENTI).

 


Post Precedenti:

1. RAFFAELE MONTI ( I ) - 16 giugno 2018
2. IDA CARDELLINI (LORENZO VIANI) - 28  settembre 2018 
3. UMBRO APOLLONIO (NATHAN, BIROLLI) - 19 settembre 2019
4. MARCELLO AZZOLINI (GUERRINI, CHIARINI, VESPIGNANI). 6 ottobre 2019
5/I. FORTUNATO BELLONZI (BOCCHI, D'ANTINO). 12 novembre 2019
5/II. FORTUNATO BELLONZI (MORBIDUCCI, SAETTI). 28 dicembre 2019
6. ALDO BERTINI (CREMONA, MAUGHAM C., PAULUCCI). 22 gennaio 2020.
7. ANNA BOVERO (BOSWELL, CHESSA, GALANTE). 5 febbraio 2020.
8. SILVIO BRANZI (SCOPINICH, BALDESSARI, NOVATI, SPRINGOLO, RAVENNA, KOROMPAY, ZANINI). 23 febbraio 2020.
9. GIOVANNI CARANDENTE (COMINETTI, MARINI). 4 marzo 2020.
10. ITALO CREMONA (REVIGLIONE). 7 maggio 2020.
11. ENRICO CRISPOLTI, I (BALLA, EVOLA, ALIMANDI, BENEDETTA). 2 aprile 2020.
12. ENRICO CRISPOLTI, II (COSTA, DIULGHEROFF, DOTTORI, FILLIA). 6 aprile 2020.
13. ENRICO CRISPOLTI, III (ORIANI, PANNAGGI, PRAMPOLINI, MINO ROSSO), 10 aprile 2020.
14. RAFFAELINO DE GRADA I (BOLDINI, ANDREOTTI). 22 giugno 2020.
15. RAFFAELINO DE GRADA II (BERNASCONI, CARPI, CARENA, FUNI). 6 luglio 2020.
16. ANTONIO DEL GUERCIO (MAZZACURATI, MENZIO, RICCI). 8 agosto 2020


Dopo qualche ricerca sul web ed in biblioteca, di Teresa Fiori non sono riuscito a trovare dati anagrafici e notizie specifiche da utilizzare e tramitare. Per sua fortuna restano tracce (prevalentemente commerciali) di due impegnative ricerche archivistiche che la qualificano come una studiosa accurata e filologicamente preparata. Si ratta degli Archivi del Futurismo (1958) realizzati assieme a Maria Drudi Gambillo (della quale

almeno si sa essere stata la prima moglie di Enrico Crispolti) e degli Archivi del Divisionismo (1968), due importanti volumi con introduzione di Fortunato Bellonzi. Del 1968 è anche l'edizione di una monografia su Camillo Innocenti, nella quale l'autrice sviluppa quanto sinteticamente sostenuto nella scheda sottostante.

F.R. (13 febbraio 2020)







Artista legato indissolubilmente al periodo indicato per comodità classificatoria come Divisionismo, presente in pittura tra fine '800 e inizi '900, Camillo Innocenti ha avuto una complessa vita professionale, colma di esperienze regionali e internazionali. Si è distinto per l'affabile eleganza del tratto e per una tavolozza ricca, sebbene sostanzialmente attenuate con raffinatezza e soluzioni stilistiche originali. Da un punto di vista un po' superficiale però efficace, non si può non concordare con Arduino Colasanti (1877-1935, che pare fosse – come più volte ho sentito aneddotizzare da vari studiosi che lo conobbero – un intenditore in materia), il quale scrisse: che “tutto ciò che della donna c'è di misterioso, di fragile, di mutevole, di appassionato ed anche di artificioso, trova in lui un interprete istintivamente sincero e un delicatissimo

idealizzatore”. Nel 1925 Camillo Innocenti fu nominato Direttore della costituenda Accademia di Belle Arti del Cairo: questo riconoscimento comportò un certo distacco dalle pulsioni italiane ed europee e si concretò nella perdita di creatività che “gli fu fatale”, come scrisse Teresa Fiori concludendo la sua scheda critica.

Rientrato in Italia nel 1940, nonostante alcune mostre, Innocenti si trovò isolato e spaesato. Estraneo al dibattito artistico, e con difficoltà economiche, il pittore si espresse con opere francamente mediocri rispetto al passato per il resto della sua lunga vita.

F.R. (13 febbraio 2020)








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