Caratterizzata
dal riassunto in castigliano, cioè in quello che viene comunemente
chiamato spagnolo, questa quinta ed ultima puntata della riproposta
integrale del fascicolo n.48 di “SeleArte” (ott.-dic. 1960)
conclude la ricapitolazione dell'arte italiana al 1960.
Essa
fu voluta da Ragghianti come punto fermo di una situazione
generalmente matura con evidenti avvisaglie di profondi mutamenti.
Alcuni dei quali maturati nel recente passato e nel presente, altri,
talvolta con forzature pretestuali, “dialetticamente” recepiti ed
ampliati dal panorama ormai in via di globalizzazione (nel senso
uninformativo) delle arti visive. La contrapposizione tra
“astrattismo” e “figurativismo” è vanificata
– dice C.L.R. - perché: “l'analisi dei processi espressivi
degli artisti deve cogliere le singolari identità di tali processi,
in tutte le loro componenti costitutive reali, e perciò sapere
accertare come la formulazione linguistica e stilistica non muti
principio e valenza quando avvenga in termini figurali o non
figurali”.
Converrà,
quindi, rinfrescare non tanto la memoria quanto la complessità del
dibattito critico, soprattutto formale, ritornando al posto del 20
gennaio 2020 dove – in italiano – il testo importante ed
illuminante di Carlo L. Ragghianti è riportato nella sua lampante
integrità.
F.R. (1 maggio 2020)
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