In
questo post si riproducono un altro centinaio di opere di Aldo
Salvadori esposte a Firenze in Palazzo Strozzi nel 1979. Esse seguono
la sequenza impaginativa del Catalogo. Curata personalmente
dall'artista essa si svolge secondo un'alchimia distributiva non
casuale, però di non facile decifrazione, da Salvadori sempre
operata nelle monografie e nei cataloghi che lo hanno riguardato in
vita.
Il
testo critico di Carlo L. Ragghianti che precede la sequenza delle
immagini è un saggio, il primo cronologicamente, nel quale lo
studioso indaga l'opera del pittore a lui noto – e apprezzato –
dalla fine degli anni Trenta e riapprezzato nell'immediato
dopoguerra, soprattutto come disegnatore.
Salvadori,
infatti, sarà già nel 1950 invitato tra gli artisti prescelti per
l'importante e risonante Esposizione Arte italiana (Italienische
Kunst der gegenwart), itinerante nei maggiori centri della Germania
Occidentale postbellica. Questa iniziativa, patrocinata dal Comune di
Firenze amministrato dal comunista Mario Fabiani, concepita e
realizzata da C.L. Ragghianti, riscuoté difatti un lusinghiero
successo e sancì la ripresa di rapporti culturali ed umani con i
tedeschi, i quali stavano iniziando a riscattare
coscienza ed onore dopo la loro adesione pressoché compatta e convinta al regime hitleriano. Non
ricordo dove scrissi che Aldo Salvadori era un artista “fuori dal
coro”, giacché egli risultava assolutamente indifferente alle mode
e ai riferimenti culturali visivi altrui, pur essendo criticamente in
grado di considerarli, di storicizzarli, magari anche apprezzarli,
però solo come osservatore colto, non come pittore agente.
Il
saggio di Carlo L. Ragghianti, tratto dalla monografia Solamon e
Agustoni editori dell'ottobre 1972, è anche il primo scritto
impegnativo dedicato dallo storico e critico d'arte a questo pittore,
che diverrà uno dei suoi pochi, autentici amici personali.
Nelle
prossime postazioni, oltre alla consueta “carrellata” di opere di
Salvadori presenti nella “antologica” di Firenze, saranno
documentati altri aspetti meno noti del percorso creativo di Aldo
Salvadori. Illustreremo opere sia dai semisconosciuti anni
Trenta-Cinquanta, sia successive che presenti in Mostra, cioè dal
1980 al 2002 anno della scomparsa di questo solidissimo artista
conscio di sé ma non arrogante.
F.R.
(28 marzo 2020)
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