Grazie
all'invio da parte del sollecito Ufficio Stampa della Fondazione
Ragghianti di Lucca, abbiamo ricevuto la recensione di Roberto
Balzani, spontaneamente lusinghiera, alla biografia che Emanuele
Pellegrini ha pubblicato l'anno scorso su nostro padre, storico
dell'arte e uomo politico.
Naturalmente
la riproduco qui insieme alla copertina e alla quarta di coperta del
libro di Pellegrini, di taglio “agile” ma concretamente
improntato ad un rigoroso criterio storiografico.
Con
Emanuele Pellegrini, certamente il più preparato ed informato
studioso della complessa figura storica di Carlo L. Ragghianti, debbo
subito confessare che mi sento in grave difetto, in colpa per il
ritardo con cui riferisco dell'esistenza di questa importante
pubblicazione. Ciò dipende da un mio fatto caratteriale la cui
conseguenza è che non ho ancora trovato il bandolo per scrivere
tutto il bene che penso del libro nei termini canonici di una
recensione.
Ripeto,
mi cospargo il capo di cenere (anche se sui miei capelli bianchi si
vedrà poco) su questo indugio che un mio soprannome indica
chiaramente: Diesel, cioè lento a carburare, lento a mettere a fuoco
e risolvere una incombenza, doverosa nella fattispecie. Infatti se
non riesco a farlo di getto, dovrò poi attendere l'ispirazione per
un tempo stocastico, indeterminabile preventivamente. (Questo è il
motivo, ad es., per cui non ho potuto fare il giornalista, ma
limitarmi a rimanere pubblicista. E' anche la ragione principale del
fatto che in questo blog “saltapicchio” come un grillo da un
argomento all'altro). Spero comunque di riuscire ad intervenire
tempestivamente.
Voglio,
infine, ricordare che la selezione del carteggio Ragghianti nel
libro, eccellente e centrata – come rilevò anche il recensore del
“Sole 24ore” – è opera di Elisa Bassetto, che ha collaborato
alla sistemazione dell'Archivio della Fondazione Ragghianti.
F.R.
(12 ottobre 2019)
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