Carlo e Licia

Carlo e Licia

Archivio

Cerca nel blog

lunedì 18 marzo 2019

I Ragghianti, partigiani combattenti.


1. Rapporto sull'attività militare di Carlo L. Ragghianti; 
2. Nota su Carlo L. Ragghianti e Licia Collobi partigiani combattenti.


1. Rapporto del 15 luglio 1946 e documenti allegati.






2. Nota su Carlo L. Ragghianti e Licia Collobi partigiani combattenti.


Nel fascicolo n.20 di “SeleArte”, IV serie (31 agosto 1994, pp.57, 60-64 postato il questo blog il 9 novembre 2017) riproducemmo i documenti ufficiali attestanti il riconoscimento dell'attività partigiana dei coniugi Carlo L. Ragghianti e Licia Collobi, notando con orgoglio la certa allora rarità di essere noi loro figli stati concepiti da due Ufficiali effettivi dell'Esercito Italiano. Ritrovo durante le ricerche del materiale ancora presso di noi da mandare all'Archivio della Fondazione Ragghianti di Lucca, l'incartamento con l'originale copia trattenuta presso di sé da C. L. Ragghianti della relazione inviata all'Ufficio che attribuiva riconoscimento e grado del servizio svolto quale partigiano combattente.
Questo documento doveva essere firmato dal comandante dell'unità combattente e, in questo caso, evidentemente doveva essere controfirmato anche da Ferruccio Parri e da Riccardo Bauer. Delle copie originali finali di questo documento poi copiato in “bella” stesura non so quale da Ufficio fosse deputato e quindi quale Archivio lo abbia conservato (o nascosto – vedasi Armadio della Vergogna, sulle stragi nazi-fasciste – o in seguito addirittura distrutto). La copia di spettanza ex officio di Nello Niccoli (secondo Comandante Militare G.L. In Toscana) dovrebbe essere conservata presso l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana, contestato da C.L.R. più volte motivatamente. Però, essendo state volutamente malversate – soprattutto nei primi anni del dopoguerra – le documentazioni che riguardano la Presidenza del primo C.T.L.N. e del Partito d'Azione, non sono sicuro che colà sia ancora reperibile il “curriculum” di C.L. Ragghianti. La rintracciabilità di questo originale, alla fin fine, non ha grande importanza perché l'attività dello studioso lucchese quale combattente e Presidente del Comitato Toscano di Liberazione è ampiamente documentata e riconosciuta, nonché indagata anche da storici qualificati di indiscusso valore.
Se insisto nel sottolineare la necessità di poter disporre degli originali militari non è a causa di Carlo L. Ragghianti, ma di mia madre Licia Collobi, della quale tutt'oggi non si conoscono i dettagli e le specifiche operazioni militari che le hanno valso il grado di Maggiore dell'Esercito Italiano, cioè soltanto un grado gerarchico sotto il marito. Mi risulta che sia stato il più alto tra le “staffette” di Giustizia e Libertà in quanto i compiti specifici rivestiti, oltre a quelli ordinari, erano svolti al massimo livello di responsabilità; inoltre Licia Collobi era Ufficiale di Stato Maggiore. Infine poter disporre di quel documento sarebbe importantissimo per la ricostruzione dell'attività bellica dettagliata non solo di mia madre ma anche degli importanti collegamenti di vertice – anche interpartito – che manteneva conoscendo i protagonisti da prima della guerra e quindi essendo in grado di riconoscerli in caso di agenti provocatori, per esempio. Purtroppo noi figli non sappiamo quasi niente del suo operato (io ho 
qualche ricordo specifico – come la missione in cui fummo fermati sul Ponte S. Trinita, di cui ho scritto in precedenza – e qualche lampo frammentario). Benché persona estroversa per molti aspetti, della guerra civile non parlava mai e non ne ha mai scritto, salvo la curatela redazionale con Sandrino Contini-Bonacossi del libro Una lotta nel suo corso (1954).Il fatto poi che una staffetta energica, dura, per certi versi temeraria, prepotente, come il capitano Maria Luigia Guaita abbia sempre avuto e mostrato nei confronti di nostra madre Licia – oltre ad un'inossidabile amicizia – una grande stima e rispetto mi dà la certezza che le imprese di Licia Collobi furono davvero straordinarie. Come straordinaria fu la sororità con Maria Luigia (Marilù), connotata da un cameratismo che si riscontra soltanto tra persone che hanno più volte corso pericoli gravi in missioni, anche congiunte. Così la Guaita, salvo che in pochi scritti su “Il Mondo” e poi nell'indimenticabile volume La guerra finisce, la guerra continua (1957) riguardo alle proprie azioni durante la Resistenza era tutt'altro che ciarliera, anche se per altri versi non la si poteva certo ritenere una persona riservata, specialmente nei drastici giudizi, per altro pronta a modificare e qualche volta ribaltare.
Di conseguenza le vicende di queste due esponenti ed eminenti cittadine non sono state adeguatamente riconosciute e descritte (salvo di fonte locale e de “Il Bisonte” per Maria Luigia Guaita e il Profilo biografico e la Bibliografia a cura della figlia Rosetta per Licia Collobi Ragghianti). Nelle biografie tipo Wikipedia, Dizionario Biografico Treccani, e A.N.P.I. esse sono dunque tuttora assenti, mentre abbondano narrazioni accurate e diffuse di partigiani e partigiane, di patrioti, di politici di secondo piano, tutti personaggi valorosi e certamente meritevoli, anche se non tutti protagonisti dell'intera Resistenza, non tutti con alle spalle una precedente militanza clandestina e nel dopoguerra distinzioni in campi culturali e sociali diversi dalla semplice militanza politica. Spero perciò che qualche storico voglia, o se docente voglia far fare le debite indagini affinché anche il fulgido passato partigiano di Licia Collobi sia storicizzato.
In conclusione mi sento in obbligo di ricordare che il precedente “curriculum” di Carlo L. Ragghianti è impressionante, non comune soprattutto tra gli studiosi. Esso inoltre rappresenta un aspetto importante della vita di mio padre, non episodico ma intimamente connesso alla sua “costruzione morale” di uomo, di studioso, di patriota e politico svolta coerentemente dalla bastonatura da parte fascista nel 1924 fino alla morte, sempre con onore e rettitudine esemplari.
F.R. (gennaio 2018)

{Postato nel blog oggi 18 marzo 2019, centonove anni dalla nascita di Carlo L. Ragghianti.}

Nessun commento:

Posta un commento