Carlo e Licia

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domenica 27 gennaio 2019

Il 1948 dei critici d'arte – Il Convegno di Firenze, Atti (VI) – Comunicazioni, 2.

Post precedenti:
23 luglio 2018. n.1 - Preliminari e inaugurazione.
26 agosto 2018. n.2 - Sezione 1A. Indirizzi, metodi e problemi di critica d'arte.
25 settembre 2018. n.3 - Sezione 1B. Spazio, critica d'arte e critica architettonica. Discussione (Sezioni A e B).
25 ottobre 2018. n.4 - Sezione 1C e 1D. Le arti figurative e il cinema. Arti figurative e stampa quotidiana.
25 novembre 2018. n.5 - Sezione 2. Comunicazioni, 1.


Sezione 2a - Comunicazioni, seconda parte.

Le comunicazioni scientifiche proseguono nella seconda parte e si concludono con questo post. Ci limitiamo – come nella precedente uscita – a fornire qualche dato e qualche notizia su ciascun autore, i cui contributi sono ad evidentiam meditati quando non importanti ed originali.
Magda De Barany-Oberschall (1904 o 1905-1986, p.126) è stata una studiosa ungherese, rifugiata negli Stati Uniti, e autrice di diversi libri tradotti in più lingue.
Edward Garrison (1900-1981, p.129), studioso statunitense specialista in pittura italiana del XIII secolo, è stato attentamente studiato e discusso da Ragghianti come dimostrano le schede preparatorie di Pittura del Dugento a Firenze (1955) in parte – con le fotografie – ancora nel nostro Archivio di Vicchio. Esse, una trentina di anni fa furono trattenute per salvaguardarne l'esistenza e proteggerle da “manine” colluse con studiosi sostanzialmente e pregiudizialmente avversi a nostro padre. Ciò, sia ben chiaro, avvenne quando fu evidente che la nostra collaborazione con al Fondazione di Lucca intitolata ai genitori sarebbe stata spesso difficile e in balia dell' “umorale” considerazione nei nostri confronti da parte, e non di lui soltanto, del direttore di turno. Mi riferisco anche ad una eventuale riedizione critica di Pittura del Dugento e soprattutto all'edizione di Prius Ars (titolo del babbo), cioè l'edizione con molte integrazioni del Medioevo Casini. Non avemmo nemmeno l'occasione di informare dell'esistenza di queste schede e foto quando fu chiaro che lo sciagurato volume non avrebbe minimamente rispettato le indicazioni e le volontà dell'autore. Indico il fatto più eclatante: poche illustrazioni di grande formato e di particolari spesso, assente la capillare documentazione visiva (in parte anche pochissimo nota) dell'arte dal V al X secolo. Ma Ragghianti aveva scritto anche dei due secoli seguenti, con non poche integrazioni successive alla prima edizione. Per tacere dell'inizio del XIV secolo. Voglio sperare che il materiale di C.L.R. consegnato e non utilizzato sia stato conservato perché altrimenti ci sarebbe una grave perdita di scritti originali di cui, temo, non c'è altra documentazione. Non riesco a contenere a distanza di otto anni l'indignazione e la rabbia, e me ne scuso. Però ho pagato anche di persona perché ho dovuto rompere bruscamente i rapporti con il nostro fiduciario in questa operazione editoriale, tra l'altro il mio più caro e vecchio (40 anni) 
amico, perché aveva disatteso tutte le nostre indicazioni e voleri riguardo al libro e non contrastato le indicazioni di coloro che hanno realizzato quel “capolavoro”. 
Ottavio Morisani (1906-1976, p.132) è stato a lungo 
accademicamente vicino a Ragghianti. Notai, però, che via via che si rinsaldava la sua posizione universitaria tendeva ad allontanarsi. Mai detto esplicitamente, mi pare che ci fu senz'altro un risentimento nei confronti di R. quando pubblicò il Mondrian e l'arte del XX secolo (1962), che anche senza polemiche manifeste di fatto limitava e “superava” lo studio di don Ottavio L'astrattismo di Piet Mondrian (Pozza, 1952). Dopo l'ignobile
Tambroni e i moti del 1960 contro fascisti vecchi e nuovi che costrinsero la DC all'apertura a sinistra, nel 1963 – prima che Moro ricevesse l'incarico per un governo col P.S.I. e il Pres. Segni col suo fido carabiniere gen. De Lorenzo tramavano per impedire lo storico incontro – inopinatamente il Morisani venne a casa nostra un pomeriggio accompagnato da un “nipote” maggiore del reparto corazzato dei carabinieri in divisa. Il babbo mi chiamò perché assistessi alla visita, che fu un sondaggio politico su come la pensasse Ragghianti e i suoi amici (e compagni ex resistenti). Quando fu esplicito che mio padre approvava e sosteneva il governo con i socialisti la conversazione di M. divenne imbarazzata, reticente e ambigua. Non credo che ciò rinsaldasse i loro rapporti. E' bene che io chiarisca che quando mio padre aveva bisogno di un testimone in incontri delicati, importanti o difficili a Firenze (ricordo del periodo ad esempio soltanto Mario Alicata – suite a Villa Medici! – il console USA Orenbaugh – pronuncia “Orbo”, C.I.A. e/o Dipartimento di Stato – e un avvocato romano gran massone che, diceva lui, parlava anche a nome di La Malfa e gli propose seriamente di fare il Gran Maestro in un momento di gravi contrasti interni) si avvaleva della mia silenziosa presenza e della successiva discrezione.
Giuliano Fabretti (p.134), studioso legato all'ambiente genovese di cui su Internet non ho riscontrato date e dati.
Vaclav Richter (p.138), non penso si tratti del pedagogista céco (1900-1970); di lui non h quindi rintracciato informazioni.
Michelangelo Muraro (1913-1991, p.141), studioso specialista, all'epoca piuttosto noto.
Michelangelo Cagiano di Azevedo (1912-1981, p.143) stimato archelogo accademico.
Giuliana Castelfranchi (p.145), poi coniugata Vegas. Anche di questa storica dell'arte su Internet non ho trovato dati né date.
(Viene il sospetto che i compilatori internettiani – tipo Wikipedia – pubblichino del passato prossimo, cioè degli ultimi 40 anni soprattutto ma anche dell'intero scorso secolo, preferibilmente le nullità loro pari e ignorino tanti, troppi di coloro che invece sono state notevoli personalità).






 

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