Carlo e Licia

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martedì 7 agosto 2018

Arte dell'Africa Nera, 3. 1970-1979 (prima parte)

Appare evidente che in questo periodo Licia Collobi, constatando il maggior impegno e interessamento del marito circa l'arte dell'Africa nera, preferì dedicare la propria attenzione ad altri fenomeni di cosiddette arti primitive. Mia madre quindi studierà e divulgherà soprattutto le civiltà dell'America centromeridionale precedenti la scoperta del continente da parte di Colombo, diventando una voce autorevole per la conoscenza delle manifestazioni artistiche di quelle popolazioni. Si interesserà contemporaneamente ai fenomeni espressivi delle isole oceaniche del Pacifico e delle isole asiatiche (Papua-Nuova Guinea ecc.) studiate altrimenti soprattutto dal punto di vista etnografico.
D'altra parte Carlo L. Ragghianti continua ad approfondire la considerazione dell'originalità dei manufatti africani e delle problematiche inerenti. Dopo l'incontro con Ezio Bassani (c. 1972) – persona di formazione manageriale e giunto agli studi attraverso un percorso per certi versi autodidattico – Ragghianti gli pubblicò su “Critica d'Arte” dapprima alcune ricerche, poi lo coinvolse quale 



docente nell'Università Internazionale dell'Arte di Firenze.  Maturò di conseguenza l'iniziativa di costituire il “Centro Studi dell'Arte Africana” (Cestaraf) e successivamente la rivista “Critica d'Arte africana” (1981 e 1984/5). Quale Preside dell' U.I.A., Ragghianti patrocinò tramite il Cestaraf diverse successive iniziative importanti sia espositive (Mostra Tesori Antica Nigeria) che metodologiche sul piano museografico e storico critico. Si costituì così un polo di aggregazione di studi vitale e ricco di collaborazioni e ricadute internazionali. Purtroppo temo che dopo Ezio Bassani (n. 1924, vedo su internet tuttora vivente) il Cestaraf, fornito di una esauriente biblioteca e di fototeca ed attività editoriale, sia declinato o addirittura scomparso, così come lo è l'U.I.A., attualmente in liquidazione.
Il primo rendiconto (anni 1949-1959) degli scritti dei coniugi Ragghianti sull'Africa nera è stato postato il 10 maggio 2018; il secondo rendiconto (anni 1960-1969) è stato postato il 6 giugno 2018.
Licia Collobi

Il contributo di L.C. all'arte dell'Africa nera nel decennio Settanta si limita a due scritti accertati. Il primo (“SeleArte” in “Critica d'Arte”, n. 109, gen.-feb. 1970, pp. 61,63) intervento Africa, Oceania,

Americhe riflette già nel titolo lo spostamento di attenzione della studiosa. Il secondo scritto recensisce l'importante catalogo a cura di Ezio Bassani Scultura africana nei musei italiani (Musei - Meraviglie d'Italia, 12, Calderini, Bologna 1977).


Carlo L. Ragghianti (prima parte).

 Dal mio Archivio di Vicchio traggo due estratti dalla corrispondenza fotocopiata per poi spedirla in originale a Lucca: la prima è una lettera ad Ezio Bassani (28 maggio 1973) e rappresenta il primo documento scritto da C.L.R. allo studioso di Varese. Da essa si deducono precedenti scambi d'opinione e di informazione che R. conclude con riflessioni di notevole importanza. Da notare gli accenni all' “arte dei bambini”, un tema caro da sempre e sempre studiato dall'autore. Si omette la parte finale della missiva (di cui ci scusiamo per la cattiva qualità della riproduzione da velina di per sé scadente) dedicata a questioni editoriali. Segue l'estratto di una lettera del 29 settembre 1975 indirizzata a non meglio identificata signora Favilla, però certamente femminista. Il tono è derisorio nei confronti degli “antropologi culturali” le cui illazioni interpretative spessissimo irritavano Ragghianti il quale, a loro non gradito beneficio, coniò il termine “culantropi” (che ovviamente penso stia per 


cultural-antropologi). L'autore appare anche un po' seccato nei confronti dell'interlocutrice, però il riconoscimento di concreto partnerariato delle donne africane quali artisti autentici è importante e generalmente ignorato. Sempre in ordine cronologico seguono alcuni testi cruciali per la determinazione e la valutazione dell'originalità dell'arte nera: scritto in abbozzo o prima stesura nel 1958, è stato completato nel 1975 Pensiero né bianco né nero (“Critica d'Arte”, n. 147, mag.-giu. 1976, pp.45-64). E' stato vergato nel 1975 e pubblicato nel 1979 L'Art nègre (“Critica d'Arte”, n. 163-165, gen.-giu., pp. 170-174). In questo studio si indagano le origini della consapevolezza dell'essere anche arte scultura e vari oggetti africani. In Scoperta dell'Arte negra (titolo redazionale; “il Giornale” Milano 8 novembre 1975, p.3) si rievoca e puntualizza la scoperta europea dell'arte nera e della sua assunzione e trasfigurazione nella creatività di grandi artisti degli inizi del secolo Ventesimo.
 F.R. (2 luglio 2018)






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