Carlo e Licia

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domenica 21 gennaio 2018

Galleria il Fiore 1950

Per prima cosa è necessaria una rettifica circa la data di esposizione presso la Galleria “Il Fiore” di Firenze: quella corretta è 27 Maggio – 15 Giugno 1950, cioè quella indicata nel frontespizio del Catalogo. Però nella sciagurata Bibliografia degli scritti di Carlo L. Ragghianti la burbanzosa banda di sedicenti cibernetici cui la sprovveduta Zanobini aveva affidato la catalogazione e la (allora agli inizi) digitalizzazione computerizzata registrò questo scritto al 37° posto delle opere pubblicate nel 1949. Occorre precisare, d'altra parte, che nonostante le non poche mancanze e incongruenze (come, ad es., voci degli Indici non corrispondenti alla reale collocazione nel libroperché gli estensori furono costretti a compilarli in gran parte sulle prime bozze non sempre corrette) di questa sfortunata Bibliografia essa è comunque uno strumento non solo molto utile ma indispensabile per “navigare” nel mondo intellettuale di Carlo L. Ragghianti. In relazione a questo catalogo, quindi, si noterà che il testo di Ragghianti è datato “15 Giugno 1950”, cioè 14 giorni dopo l'inaugurazione dell'Esposizione. A questo fatto va data una spiegazione. Esiste in Archivio una lettera di Corrado del Conte datata 31 Maggio 1950 (che riproduciamo qui sotto) nella quale 
si comunica a R. l'elenco delle opere esposte e che “le darò noia per il testo”, cioè ne solleciterà la consegna al più presto possibile. E' stato, quindi, il gallerista a chiedere tardivamente l'intervento critico dello studioso. Meno male. Non era, infatti, infrequente che Ragghianti tenesse “sulle spine” gli editori o altri destinatari ritardando la consegna del testo di un proprio scritto. Siccome ne sono testimone (e qualche volta vittima) posso dire che questo era uno dei difetti più evidenti di nostro padre e quello che lo ha maggiormente danneggiato nell'ambiente editoriale, dove i suoi non pochi detrattori ebbero buon gioco a farlo passare come un soggetto problematico, se non proprio “inaffidabile”.
Ricordando questa mancanza (tutt'altro che rara nel milieu scrittorio), voglio sottolineare che anche se questo blog è essenzialmente una fanzine di Licia e Carlo L. Ragghianti ed estende la sua attenzione ad altri membri delle famiglie nonché ad avvenimenti od argomenti ad essi in qualche modo correlabili, non è nelle intenzioni dei curatori farne un organo agiografico, perché così facendo si verrebbe meno agli insegnamenti basilari dei nostri genitori.





In questo testo, oltre alle intrinseche qualità, si conferma la costante attenzione, la profonda conoscenza dell'arte moderna e contemporanea internazionale, in quegli anni tutt'altro che diffusa (si ricordi la chiusura autarchica del fascismo anche sul piano culturale), di Ragghianti. Non a caso egli all'inizio del saggio ricorda la straordinaria esposizione della Collezione Peggy Gugghenheim alla “Strozzina” di Firenze (febbraio 1949) che rappresentò una tappa significativa nella sprovincializzazione degli artisti e dei critici d'arte contemporanea in Italia. Dati i tempi, contraddistinti da notevoli ristrettezze economiche generali, l'effettuazione, la circolazione di fotografie o buone riproduzioni d'opere d'arte erano rare, costose e non sistematiche;
così le pubblicazioni erano striminzite, quasi sempre con solo i testi essenziali. Quindi il catalogo che qui riproduciamo contiene soltanto l'elenco delle opere esposte, con titolo ed anno di esecuzione.
Perciò non mi è stato possibile reperire i dipinti e i disegni (opere di cui si ignora anche la provenienza) presenti nella Mostra della Galleria il Fiore. Comunque, trattandosi di artisti già celebri o in ogni caso notissimi, penso che non sarà troppo difficoltoso da parte di chi legge raffigurarsi punti di riferimento iconografici ed apprezzare il saggio di Ragghianti nei suoi specifici contenuti.
F.R.

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