Per prima
cosa è necessaria una rettifica circa la data di esposizione presso
la Galleria “Il Fiore” di Firenze: quella corretta è 27 Maggio –
15 Giugno 1950, cioè quella indicata nel frontespizio del Catalogo.
Però nella sciagurata Bibliografia degli scritti di Carlo L.
Ragghianti la burbanzosa banda di sedicenti cibernetici cui la
sprovveduta Zanobini aveva affidato la catalogazione e la (allora
agli inizi) digitalizzazione computerizzata registrò questo scritto
al 37° posto delle opere pubblicate nel 1949. Occorre precisare,
d'altra parte, che nonostante le non poche mancanze e incongruenze
(come, ad es., voci degli Indici non corrispondenti alla reale
collocazione nel libroperché gli estensori furono costretti a
compilarli in gran parte sulle prime bozze non sempre corrette) di
questa sfortunata Bibliografia essa è comunque uno strumento
non solo molto utile ma indispensabile per “navigare” nel mondo
intellettuale di Carlo L. Ragghianti. In relazione
a questo catalogo, quindi, si noterà che il testo di Ragghianti è
datato “15 Giugno 1950”, cioè 14 giorni dopo l'inaugurazione
dell'Esposizione. A questo fatto va data una spiegazione. Esiste in
Archivio una lettera di Corrado del Conte datata 31 Maggio 1950 (che
riproduciamo qui sotto) nella quale
si comunica a R. l'elenco delle opere esposte e che “le darò noia per il testo”, cioè ne solleciterà la consegna al più presto possibile. E' stato,
quindi, il gallerista a chiedere tardivamente l'intervento critico
dello studioso. Meno male. Non era, infatti, infrequente che
Ragghianti tenesse “sulle spine” gli editori o altri destinatari
ritardando la consegna del testo di un proprio scritto. Siccome ne
sono testimone (e qualche volta vittima) posso dire che questo era
uno dei difetti più evidenti di nostro padre e quello che lo ha
maggiormente danneggiato nell'ambiente editoriale, dove i suoi non
pochi detrattori ebbero buon gioco a farlo passare come un soggetto
problematico, se non proprio “inaffidabile”.
Ricordando
questa mancanza (tutt'altro che rara nel milieu scrittorio),
voglio sottolineare che anche se questo blog è essenzialmente una
fanzine di Licia e Carlo L. Ragghianti ed estende la sua
attenzione ad altri membri delle famiglie nonché ad avvenimenti od
argomenti ad essi in qualche modo correlabili, non è nelle
intenzioni dei curatori farne un organo agiografico, perché così
facendo si verrebbe meno agli insegnamenti basilari dei nostri
genitori.
In questo
testo, oltre alle intrinseche qualità, si conferma la costante
attenzione, la profonda conoscenza dell'arte moderna e contemporanea
internazionale, in quegli anni tutt'altro che diffusa (si ricordi la
chiusura autarchica del fascismo anche sul piano culturale), di
Ragghianti. Non a caso egli all'inizio del saggio ricorda la
straordinaria esposizione della Collezione Peggy Gugghenheim alla
“Strozzina” di Firenze (febbraio 1949) che rappresentò una tappa
significativa nella sprovincializzazione degli artisti e dei critici
d'arte contemporanea in Italia. Dati i
tempi, contraddistinti da notevoli ristrettezze economiche generali,
l'effettuazione, la circolazione di fotografie o buone riproduzioni
d'opere d'arte erano rare, costose e non sistematiche;
così le
pubblicazioni erano striminzite, quasi sempre con solo i testi
essenziali. Quindi il catalogo che qui riproduciamo contiene soltanto
l'elenco delle opere esposte, con titolo ed anno di esecuzione.
Perciò non
mi è stato possibile reperire i dipinti e i disegni (opere di cui si
ignora anche la provenienza) presenti nella Mostra della Galleria il
Fiore. Comunque, trattandosi di artisti già celebri o in ogni caso
notissimi, penso che non sarà troppo difficoltoso da parte di chi
legge raffigurarsi punti di riferimento iconografici ed apprezzare il
saggio di Ragghianti nei suoi specifici contenuti.
F.R.
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