Ieri, all'inizio degli
anni Ottanta, il Potere, qui emblematizzato da Craxi,
individuava il"capro espiatorio" di tutti i problemi e di
tutte le sue inadempienze e, perché no, malversazioni.
Oggi i diretti discendenti
dei potentati di allora, trasformatisi solo nominalmente, per
giustificare la propria incompetenza, le proprie inosservanze
ingannatrici, le proprie diffuse ruberie invocano la sovranità della
patria, il rifiuto (che nelle bocche "moderate" suona
trasformazione) dell'Europa (ipocritamente di questa Europa), deprecano le orde di migranti
che tolgono il pane ai concittadini (soprattutto agli
evasori fiscali e gli infingardi, I presume). Loro tutti
innocenti, gli altri tutti "rosiconi" o peggio.
Domani, quando i nodi
verranno al pettine, e ci saranno davvero le sempre scongiurate
"lagrime e sangue", gli immarcescibili detentori del
Potere, in mutate spoglie, si offriranno (da destra a
sinistra, tanto non esistono più, sostengono serafici) quali
salvatori della Patria, dell'Europa (se ancor ci sarà) indicando un
altro "capo espiatorio", sostanzialmente debole e indifeso.
F.R.
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