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lunedì 4 settembre 2017

Arti Figurative Contemporanee (1953) e loro comprensione

Questa inchiesta su “ Come si presenta alla comprensione del pubblico il panorama delle arti figurative nelle tendenze, scuole, raggruppamenti? ” fu nell'autunno 1953 effettuata su “Il Nuovo Corriere”, il quotidiano nato per volontà degli Alleati che, nell'immediato dopoguerra, volevano avere una propria voce per far controcanto alla sequestrata “La Nazione” che il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale gestì col nome “Nazione del Popolo”. Successivamente i proprietari dell'epoca fascista riottennero “La Nazione” e gli Alleati se ne tornarono a casa lasciando il loro giornale che fu acquistato dal Partito Comunista Italiano (credo tramite una società fiancheggiatrice).
Romano Bilenchi, scrittore veramente notevole ma uomo di poca coerenza caratteriale e intellettuale, dopo una più che brillante carriera giornalistica
organica ai dettami del Regime fascista, nel dopoguerra – e non fu certo l'unico – si scoprì comunista e fu premiato con la direzione del “Nuovo Corriere”. I rapporti tra Bilenchi e Carlo L. Ragghianti, dati i moltissimi amici e compagni che avevano in comune e un certo reciproco rispetto, furono cordiali ma sempre piuttosto formali. Bilenchi, ad esempio, prestò a Ragghianti diversi fascicoli della rarissima rivista “Il Selvaggio” di Mino Maccari perché il critico potesse studiarli ed utilizzarli per il suo libro Il Selvaggio (Copyright 1955, edito 1959, ripubblicato tale e quale nel 1994 senza previa autorizzazione, ma questo è un altro discorso). Comunque sulla relazione epistolare tra questi due intellettuali ci riproponiamo di intervenire in seguito.
F.R.

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