La “Gioia
dell'architettura” di Pasquale Gabbaria Mistrangelo è un libro
esemplare che dovrebbe essere presente in ogni biblioteca di licei e
facoltà del settore. Scritto molto bene, senza enfasi ma con pacata
certezza, il libro permette di conoscere ed apprezzare sia le opere
che il loro autore.
Pasquale Gabbaria
Mistrangelo, per gli amici Arturo, con il suo lavoro da ormai più di
cinquant'anni, ci mostra e dimostra cosa deve essere il “fare”
dell'architetto in tutte le sue declinazioni, dai progetti
architettonici a quelli di arredamento sia di interni che di singoli
manufatti di una finezza non comune (basta pensare ai pavimenti ed
alle decorazioni murarie e in vetro, memori dell'insegnamento e del
lavoro di suo nonno e di suo padre maestri pavimentatori) ai piani
regolatori urbanistici giudicati esemplari anche dagli uffici
preposti alla loro approvazione.
La completa e coerente
riuscita nella sua professione è senza dubbio conseguente alla sua
formazione culturale e professionale. Uomo istruito, al di là della
scolarità e del percorso accademico ordinario, curioso e partecipe,
per approfondire quanto studiato e imparato ha voluto verificare e
confrontare quanto appreso con viaggi mirati alla conoscenza diretta
soprattutto delle opere degli architetti da lui più ammirati e
preferiti, Wright e Tadao Ando in primis. La riprova di ciò si
riscontra nella sua amplissima fototeca, dove si può ripercorrere,
anno dopo anno, tutti i suoi meditati “approfondimenti dal vero”.
A riprova di quanto stiamo
scrivendo basta seguire il modo in cui il libro si svolge. Dopo
i contributi di Aldo Pastore, Ezio Ravera e Angelo Rossi, tutti
giustamente riconoscenti il valore di Arturo come uomo e come
architetto, il libro si compone di sette capitoli, delle riflessioni
conclusive, di appendici
contenenti interventi di Arturo su vari argomenti e da riferimenti utilissimi, comprensivi di una importante bibliografia. Possiamo
così seguire puntualmente il percorso professionale di Pasquale
Gabbaria Mistrangelo dalla sua formazione (cap.1 e segg.). I suoi
precedenti libri hanno riguardato solo la Fortezza del Priamàr,
oggetto della sua tesi, con relatore il prof. arch. Edoardo Detti, e
successivamente di più interventi professionali (specificare). Con
il professor Detti Pasquale Gabbaria Mistrangelo ha stabilito un
solido sodalizio più che trentennale da cui è scaturita una
collaborazione in diversi progetti e piani, segnatamente per Borgio
Verezzi e il Priamàr. Sempre con Detti ha seguito l'esperienza ad
Erice (seminario di
Scienze Ambientali) con la realizzazione del rilievo del centro
storico, e un progetto di riqualificazione ambientale per lo Stagnone
(Trapani).
Nella
“Gioia dell'architettura” sono riportati tutti gli altri
progetti, realizzati e non, di cui si è occupato, divisi in base
alla loro ubicazione. Perciò, oltre agli interventi in Liguria, da
Savona a Celle, Borgio Verezzi, Quiliano, Spotorno, sono illustrati
progetti per altre località, spesso legati a concorsi.
E
dunque, non solo il contenuto, ma la stessa impostazione del libro ci
permettono di seguire, imparare ed apprezzare il suo percorso
professionale, fatto con partecipata dedizione, assoluta competenza
ed onestà intellettuale.
Spiace
pensare, come capita fin troppo spesso, che un libro utile come
questo non possa avere la giusta risonanza e circolazione. Spero
comunque che possa risultare un esempio ed un monito per quanti
aspirano ad intraprendere la professione di architetto e di
urbanista, difficile e piena di responsabilità.
Arch. Rosetta Ragghianti
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