Carlo e Licia

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giovedì 16 febbraio 2017

{bacheca} Dolores Ibarruri, "La Pasionaria"

Per la formazione laica, antifascista, anticomunista, libertaria di un cittadino vivente tra il XX e il XXI secolo, qual io sono, le tragiche vicende della GUERRA CIVILE SPAGNOLA sono un fondamento basilare. Da questo sostegno, dalla sua conoscenza, dalla sua analisi, dalla sua conclusione derivano buon parte degli elementi che costituiscono la mia-nostra “costruzione morale”, sulla scia esemplare di mio padre Carlo Ludovico.
Quindi sono totalmente partecipe e grato del contributo insostituibile dei Comunisti a sostegno della Repubblica democratica, laica, popolare. Ciò fino all'ignobile, vile, infame 

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tradimento staliniano, gestito dall'ineffabile Togliatti Palmiro.
Perciò Dolores Ibarruri (1895-1989), La Passionaria, la voce del popolo, l'espressione del “coro antico” degli oppressi, quella voce che Ernest Hemingway – combattente e testimone – definì: “...la notizia stessa splendeva in lei con una luce che non era di questo mondo. Nella sua voce si poteva sentire la verità di quel che diceva”, sono per me/noi una commovente rievocazione. E' lei ce incitava a resistere, ai padroni della sconfitta, ripetendo alla radio il celebre “No Pasaràn”. Un grido anch'oggi di dolente quotidianità.  



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