Carlo e Licia

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giovedì 5 gennaio 2017

Dall'amore per la carta al crollo del mercato antiquario e dell'usato

Dapprima infantili, poi giovanili,
gli “imprinting” segnano tutta la vita
successiva. Vuoi che sia condita
d'azioni d'eroi, vuoi d'atti vili.

Tutti i casi han confini sottili.
Nutro, ad esempio, passione infinita
per ogni carta stampata o sortita
dai torchi, grammi pesante oppur chili.

E' nata da quel vecchio, personaggio
nei “Miserabili”, che, decaduto,
per sopravvivere ogni dì il coraggio

ha di vendere una stampa. Aiuto
così non chiese; e fu molto saggio,
perché niente vien dato a chi è perduto.



16 Novembre 1998. Di questi tempi, però, non si può nemmen far conto sui mercanti di stampe e/o di libri usati. Questi, e tutti i mercanti d'arte, non comprano da chi non compra a sua volta presso di loro; al massimo accettano di rapinarti e di prenderti a strozzo, dando un tozzo di pane stantio per una perla autentica.

Gennaio 2017. Oltre al permanere di quanto sopra, osservo che tra le tante nefandezze di Internet si può e si deve annoverare un crollo verticale del mercato antiquario di grafica e libri ed, anche, di quello dell'usato ordinario di libri e riviste. Ciò al di fuori e contro ogni teoria economica vigente.
Basta, infatti, che qualche inconsapevole o qualche erede sciagurato immetta nel mercato a prezzo irrisorio un'opera. Da quel momento quel prezzo sarà quello di riferimento in tutto il mondo per ogni acquirente. 
Casualmente o in particolari circostanze, questo fenomeno si è sempre verificato, ma sempre in modo circoscritto, riguardante singoli operatori
dal venditore al negoziante inesperto, o a necessità inevitabili ma limitate. Il sistema, nel complesso, si è retto e autoregolato per migliaia di anni.
Si assiste oggi ad una colossale turbativa economica immotivata razionalmente ed assolutamente imprevedibile, perché non è possibile indovinare quale oggetto sarà sacrificato.
Ciò è grave perché, disorientando amatori e collezionisti, non ci sarà più la scala di valori e di qualità intrinseche. Succederà quel che da sempre accade a ciò che è considerato vile, inutile ecc.: incuria dapprima, poi deterioramento e infine distruzione. Per ora sul Mercato artistico si salvano soltanto gli oggetti di artisti ultra noti ed economicamente molto sostanziosi: però anche lì basterà che un pazzo, un deficiente, un dittatore, un fanatico religioso (ecc.) offra online un autentico dipinto di Rembrandt, un Manet, un Modigliani a 500 euro, un deprecabile fantoccio di Jeff Koons a 150 euro e l'intero castello crollerà, scompostamente.

Francesco Ragghianti

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